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Qualcuno scrive del fruitore dell'opera d'arte non sinestesica defininendolo verduroide. Verduroidi (lessi, data la stagione) siamo noi studenti che ci troviamo a essere passivamente bombardati da una visione barilliana dell'arte, incastrati in un esercizio di riduzione della realtà nelle scomode categorie concettuali di scontri dialettici senza vie d'uscita: presentare-rappresentare, medium caldo-medium freddo, elettromorfismo-meccanomorfismo. La missione dello studente è far rientrare tutto in questi minuscoli cassetti a costo di comprimere idee troppo grandi e dilatarne altre, piccole e insulse. Non so a chi potrebbe servire questo esercizio. Non ad un giovane che deve imparare a riconoscere i paradigmi del mondo, fortunatamente un po' più complessi di così. Data la sconfinata cultura del professore penso che andrebbe invitato a condividere non solo le conclusioni che ha tratto dalla conoscenza del mondo ma anche qualcosa di più sul come ha raggiunto queste conclusioni (oltre ai collegamenti con le ormai bibliche teorie di Mc Luhan). Inoltre il panorama degli insegnanti di storia dell'arte contemporanea a Bologna si appiattisce in modo piuttosto inchinino sotto il peso delle teorie barilliane, quasi che qualsiasi altro approccio allo studio di tali argomenti non avesse lo spazio per crescere. Forse conoscere altri punti di vista (considerati evidentemente tabù) ci aiuterebbe a capire e apprezzare meglio anche le opinioni del professor Barilli. grazie
Renato Barilli mi ha colpito fin dalla lettura al liceo del suo libro Arte Contemporanea, la sua visione dell'arte o più in generale d ella cultura èaffascinante , originale e di una logica stringente. Ho deciso di studiare a Bologna per questo . IL suo testo è diventato il mio preferito e trovare questa intervista mi ha fatto molto piacere.
Renato Barilli mi ha colpito fin dalla lettura al liceo del suo libro Arte Contemporanea, la sua visione dell'arte o più in generale d ella cultura èaffascinante , originale e di una logica stringente. Per me è stato illuminante . Ho deciso di studiare a Bologna per questo . IL suo testo è diventato il mio preferito e trovare questa intervista mi ha fatto molto piacere.