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Intervista dai contenuti affascinanti. Comprero senz'altro i Mutanti del sesso di cui non sapevo.
Da quando "La Stampa" tempo fà segnalò questo sito lo seguo con grande interesse e mai mi delude. questo inconcontro mi ha fatto conoscere questa sessuologa e vi rigrazio dell'opportunità che mi avete dato di sapere cose delle quali avevo solo vagamente letto in qualche articolo. Ma qui sono trattate dalla professoressa in maniera estesa e chiara. Alfonso d'Atri
Mi sarebbe piaciuto che alla Prof.sa intervistata (mi riferisco in particolare alla gravidanza maschile) fosse stato chiesta una previsione di tempo necessario per raggiungere la realizzazione scientifica di quella cosa. E' possibile una risposta dalla Prof.sa? Grazie. maianna
Ma perché dovremmo sperare o attendere come cosa positiva la gravidanza di un maschio e la sua eventuale lattazione?... A chi può servire tutto ciò?... Perché violare la Natura che ha diversamente predisposto ? Pino Arcangeli
L'intervista ripropone in larga parte il vecchio temaNatura/Cultura. Se dovessimo fermarci alle soglie di quanto la Natura ha voluto, non avremmo avuto la meglio su tante malattie, non avremmo raggiunto l'attuale velocità di comunicazione fra gli umani, non ci sarebbe stato progresso della sensibilità del gusto dalle arti all'enogastronomia. certamente ci sono anche dei guasti nel Progresso, dobbiamo decidere se l'impresa vale la spesa e a me pare che la valga. Saluti a tutti del sito. Sandro C.
Mi pare che la Persico una risposta l'abbia data circa a chi possa servire la gravidanza maschile indicando le coppie gay maschili ora costretti ad affidars i all'utero in affitto Nuvola Bianca
Sono d'accordo con Sandro C. Il progresso ha un prezzo. Perfino l'invenzione della ruota (una cosa mica da niente!) ha permesso pure che in tanti sotto le ruote di legno o di altra materia ci finissero. Rientrare nelle caveerne? Non mi pare una grande idea. elena carpi
Ma dove li scovate personaggi tanto interessanti da intervistare? Grazie di farceli conoscere. Questa Persico è straordinaria! Faro del Porto
Finalmente qualcuno riconosce che anche in fatto di sesso il Sessantotto èstato interpretato (cito dall'intervista) "da avanguardie che eroicamente si sono sacrificate per le generazioni a venire". Brava Persico! Giusy Melato
Vivo a Parigi da molti anni e la faccenda della sexual addiction è assai spesso argomento di articoli e dibattiti,, come credo avvenga altrove anche. Su di un punto solo non sono d'accordo con la Dottoressa Persico (mentre condivido tutto il resto che sostiene in quest'intervista) ed è proprio la sua accettazione della seual addiction come patologia facendo paralleli con il gioco e gli acquisti compulsivi. Secondo me la sexual addiction c'è sempre stata ma non la chiamavamo così e non le riconescevamo, giustamente, il ruolo di patologia. Mi sembra insomma un'americanata che gli psichiatri, infatti americani sono stati i primi a parlarne, che nasconde interessi. Come quando viene indicato un certo atteggiamento, catalogato come patologico e poi poco dopo - miracolo! - esce sul mercato una pillola che cura proprio quell'atteggiamento. Grazie per l'ospitalità. Gianni S
Chiedo perdono a tutti i gentili amici per il ritardo della mia risposta. Ringrazio coloro che hanno avuto parole di apprezzamento per la mia intervista su Enterprise: Emilia Sarti, Alfonso D’Atri, Faro del porto, Giusy Melato, Nuvola bianca, Elena Carpi. A Marianna, a Pino Arcangeli, a Sandro C., a Gianni S., rispondo ai loro interrogativi e commenti. Cara Marianna la gravidanza maschile per essere realizzata ha bisogno di una maggiore evoluzione principalmente culturale e poi scientifica. Le richieste sono esigue e ci sono tanti altri problemi che hanno la precedenza. A mio parere, al momento giusto, queste esperienze saranno praticate. Caro Pino, quello che ho scritto della lattazione e della gravidanza maschile non va né sperato né atteso, ma si profila in un orizzonte carico di novità. Nessuno vuole violare consapevolmente la natura: essa è stata già abbondantemente violata. Il progresso corrode la natura ma risponde alle esigenze che l’uomo crede di avere. Sandro C., diversamente, guarda al lato positivo del superamento della natura, ed elenca tutte le conquiste del progresso. Ai posteri il giudizio. Caro Gianni la sexual addiction è stata inquadrata ufficialmente fra le patologie compulsive. Nel 1886 Richard von Krafft-Ebing la descrive nel suo libro Psychopathia-sexualis come una condizione in cui l’appetito sessuale del soggetto è sviluppato in maniera anomala, tanto da non permettere nessun altro scopo nella vita. Certo gli americani le hanno dato il nome ma era conosciuta anche in Italia come desiderio sessuale iperattivo e tuttavia molto rara. C’è da dire che il ritmo di vita attuale e la necessità di “rilassarsi” ha favorito l’espandersi di questa compulsione. In effetti il desiderio sessuale iperattivo è spesso usato come rimedio ad un’ansia insopportabile. Spero di avere esaurito la vostra curiosità. Sono sempre a disposizione per ulteriori richieste, Gloria Persico
oh cielo, gie0 la prima!!!! mi ricordo anroca quando nel tuo blog con le matite colorate ci desti la magnifica notizia: l'INP non sarebbe pif9 stata sola senti, non metterti l'ansia che poi la passi alla PBF. tranquilla, lasciala vivere in serenite0 questo momento magico, che8 la seconda elem e8 gie0 altra cosa. e goditi pure tu questo momento che non ritornere0. la prima e8 la classe pif9 faticosa ma la pif9 bella in assoluto. fidati, ne so qualcosa. baci.
Sono un'attivista del gruppo contro la pedofilia e sto aiutando un padre a cui, con l'aiuto di alcuni magistrati, avvocati e poliziotti, è stato rapito davanti i suoi occhi e portato via per finire nelle mani pedofile in Belgio. Io non riesco a trovare nessun giornalista o avvocato disposto ad aiutarlo perche nel suo articolo uscirebbero i nomi di magistrati che lui aveva già denunciato. Oppure disposto a pubblicare il suo libro che sta scrivendo?