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commenti

Francamente non capisco cosa c'entri Del Bello in questo sito. La mia perplessità non va alle sue idee che neppure le prendo in considerazione, ma alla redazione di questo sito. E poi, nello stesso numero due come Lipperini e Rubini che rispecchiano il pensiero del webmagazine. Insomma, non vi capisco. E' possibile saperne di più?. mario rossetti

inviato da mario rossetti
 

Del Bello ha idee interessanti, si tratta solo di stabilirne l'età visyo che appartengono a lontane ere geologiche della Terra. Wanda de Rosa

inviato da wanda de rosa
 

Non sapevo che voi del sito faceste anche sedute medianiche, perché è chiaro che l'intervistato in questione manca da questo mondo da parecchio tempo. Ma pasi! Quello che è intollerabile è la superbia e l'intolleranza che dimostra!

inviato da Silvia Mantelli
 

Adolgiso, affettuosità giornalistiche? Rossofuoco

inviato da Rossofuoco
 

Non discuto le idee di Del Bello. Ne sono lontana, ma ognuno è libero di avere le proprie e non condivido certe critiche che ho letto perché mi sembrano troppo dure. Una cosa, però, mi va di dirla su quews'intervista. Devo fare un passo indietro. Ho letto prima di questo il colloquio di Adolgiso con la Lipperini e lì (condivido,condivido!) se la pòrendevano con la cultura come noia. Ora Del Bello ne è un perfetto esempio. Leggendo m'è venuto il dubbio che fosse stato invitato apposta come dimostrazione della tesi sostenuta con Lipperini. Saluti a tutti. Marisa Colli

inviato da marisa colli
 

Ilgesuitismo ha tante facce. Prima Del Bello sidice "comunista conservatore, poi "revisionisti di sinistra", ma non faceva prima a dire sono stalinista? Walter

inviato da walter de domenico
 

Non condivido nulla di quanto afferma Del Bello. Condivido le critiche al sito già espresse in questo forum. E' un sito di tendenza oppure no? Quali ragioni guidano nella scelta degli ospiti?

inviato da Francesco Satta
 

Mi pare che gli intervenuti abbiano sottovalutato gli interventi di Del Bello talvolta scherzandoci su. C’è poco da ridere. Le idee dell’intervistato sono terribilmente serie e, dal suo punto di vista, ben argomentate. Sono le stesse che hanno portato molti intellettuali e artisti delle avanguardie in galera o peggio ancora. Né è detto che siano tramontate sotto le macerie del muro di Berlino. In Italia, solo Berlusconi per i suoi noti scopi può sostenere che esista un pericolo comunista, ma in parecchi paesi dell’est europeo la cosa è invece diversa e quelle idee sono massicciamente rappresentate quando addirittura non sono tornate al potere. La lotta contro il totalitarismo culturale di destra e di sinistra è ancora attualissima. Meditate, gente, meditate.

inviato da sergio martone
 

Capisco l’allarme lanciato, ma mi sento di confortare i timori di chi è intervenuto prima. Quando qualcuno, come fa Del Bello, per riferirsi alla nuova espressività elettronica dice “l’arte fatta a macchina”, si può stare tranquilli perché vuiol dire che è completamente fuori dalla comprensione non solo di quelle tecnichema da tutta la comprensione del mondo contemporaneo e non ha alcuna possibilitàdi nuocere. Mi preoccupa, piuttosto, certa asserit modernità della destra che può insidiare contenuti e (soprattutto)la produzione del nuovo in arte e nella comunicazione.

inviato da manlio saltini
 

salve, da frquentatore abituale del sito, non ho proprio capito nulla dei commenti. se non che ciascuno si affanna a premettere di non condividere nulla dell'intervista. personalmente non riesco a vedere nulla di piu' vecchio di chi continua a dare del vecchio agli altri. qualcuno potrebbe riassumermi due o tre cose del nuovo mondo che mi sarei perso? ps insegno in una universita' estera. sarei lieto di utilizzare i vostri commenti per aiutare i miei studenti a capire il mondo nuovo. grazie

inviato da valerio barontini
 

Due o tre cose? L'area della performance, la bootleg culture, la videoart, la net art... e siamo a solo a 4. Non insisto oltre. Con affetto al precedente visitatore. Saluti a tutti gli amici di questo (splendido) sito. Salvo De Giovanni

inviato da salvo de giovanni
 

... ho capito ancora meno. e, sopratutto, mi sfugge il legame tra l'area della performance, la bootleg culture, i totalitarismi e marx, che qualcuno ha qui scomodato con assoluta innocenza (?!). mah. con simpatia per l'ultimo intervento

inviato da valerio barontini
 

Non mi pare che sia tanto difficile da capire il mio intervento. I totalitarismi censurano e reprimono in modi spicci tutte le manifestazioni d’arte d’avanguardia cui mi riferivo perché tutte le nuove tendenze muovono una critica, diversificata sul piano stilistico ma compatta su quello espressivo, ad ogni tartufesca centralità culturale che è il primo motore d’ogni regime, anche quando è travestito con panni democratici, come nell’America di Bush o in casa nostra. E perfino quando qualche innovatore sposa le idee di un regime, se lo fa in una maniera che non è gradita ai boss, fa una brutta fine. E non solo oggi. Ricordo qui il regista russo Mejechol’d che in seguito alla campagna contro il ‘formalismo’, morì in un gulag staliniano. Una curiosità: ho letto con attenzione i commenti e mai vi ho trovato il nome di Marx. Il solo a citarlo è proprio il Prof.Barontini al quale, forse, quel nome è tanto caro da citarlo con assoluta colpevolezza. Salvo De Giovanni

inviato da Salvo De Giovanni
 

salve di nuovo, non intendo disturbare o annoiare ancora, per cui questo sara' senz'altro il mio ultimo intervento. sicuramente non sara' difficile capire gli interventi di Salvo De Giovanni, che ringrazio per la sua correttezza, posto di accettare come premesse nozioni come quella di "totalitarismo" che a me paiono di utilita' assai dubbia alla comprensione storica. oltre che profondamente intrise di una chiara visione ideologica, tutta proiettata sull'oggi. aggiungo (e non per spirito di polemica) che il riferimento a marx (meglio ai marxismi...) non e' certo da me introdotto ex-abrupto. nell'intervista, del bello non fa mistero delle proprie convinzioni. basta rileggerla (l'intervista, non i commenti). I "commenti" sono tutti riferiti alle idee di del bello, trattate da alcuni come semplicemente "dure" da altri come "medioevali", prototerroriste, e chi piu' ne ha piu' ne metta. pardon, ho dimenticato lo stalinismo, variante rossa del totalitarismo. giusto? la confusione e' enorme, e temi classici delle destre storiche vengono spacciati per innovazioni e "sperimentazioni". posso dire di non capire senza dover apparire sostenitore di alcuna ortodossia? grazie per l'attenzione

inviato da valerio barontini
 

Ricordate Flaiano? "Non sono comunista, non me lo posso permettere". Saluti alla redazione e agli intervenuti flavio arena

inviato da flavio arena
 

Non capisco perché ve la prendiate tanto con Del Bello. In fondo, ci ha fatto ridere.

inviato da Emma Conti
 

Forse hai ragione, ci ha fatto ridere. Restando in tema ecco una cosa che dovrebbe far riflettere persino all'intervistato. La racconta Moni Ovadia nel libro Einaudi Lavoratori di tutto il mondo ridete . L'ebreo Izrailsky viene convovato alla sede del Partito Comunista russo per verificare la sua lealtà al regime (scusi Del Bello, è Ovadia che chiama così quel governo) sovietico. E I. : Con potere sovietico ce l'ho lo stesso rapporto ke con il mia moglie. "E cioè?", dice il commissario comunista che lo interroga. ' Del mia moglie un po ce l'jho paura, un po' ce l'ho rispetto, un pò la amo, un pò la sgrido a bassavoce. Ma, soprattutto, desidero altra moglie.

inviato da dario
 

e sarebbe invece un estetica rigorosamente fondata sulla neurobiologia il 'nuovo che avanza'? queste suggestioni neopositivistiche sono già vecchie di almeno un secolo.... mi sembra che alcune delle critiche all'intervistato siano pregiudiziali.

inviato da giacomo
 

Chiedo ospitalità per una breve riflessione. Titto questo gran dibattere sulle dichiarazioni di Del Bello mi pare che non tengano xconto di una cosa avvenuta. Del Bello è caduto in un gran trappolone tesogli da Adolgiso non accorgendosi (e per un editore, un uomo cioè di comunicazione è parecchio grave) che le domande erano fatte proprio per fargli dire l'indicibile cioè le sue troglodite idee . E Del Bello, (chiedo comprensione per lui), ci è cascato e perciò n'è uscito, giustamente, con la faccia piena di lividi culturali. Non potendo inviare al sito agenti del Kgb come tanto gli sarebbe piaciuto un tempo, ben gli sta. Attento a rilasciare interviste la prossima volta a meno che non si tratti di interventi concordati con questurini di un tempo a lui cari. rosario de luigi

inviato da rosario de luigi
 

Il futuro non appartiene ai talebani ai cardinali ai comunisti ai fascisti e a tanti come loro. Va tutt'altra parte anche se al momento i Del Bello pssono apparie tra i vincitori in quanto appartenenti al pensiero unico. Le loro posizioni hanno giià il rigor mortis del cadavere. Non infierite su di loro. Non infierite su questo intervistato. Pietà per loro, ragazzi, pietà!! freccia sioux

inviato da freccia sioux
 

Del Bello sembra avere il merito di aver attirato su di sé un'alta concentrazione di mosche, o di talebani militanti, se si vuole. Un demi monde diffuso e pervasivo, un coro che gracchia: ora non si pensa più così, oggi è un altro giorno. Essere in, essere à la page, stare sull'onda... Appena uno mostra di tenere presenti i rapporti e i processi, la storia delle forme, e di starsene discosto ad osservare, mal gliene incoglie.

inviato da Giorgio
 

Torno in quest'antro e trovo graffiti per lo più anonimi, una via di mezzo tra tag e scritte nei cessi. L'anonimato rende irresponsabili, o i confusi preferiscono l'anonimato. La mia intervista su Enterprise è stata, credo, quella più commentata. Rileggendo i commenti, ne vado fiero. È passato tanto tempo, ma certo è che devo aver toccato qualche nervo a me sconosciuto della fisiologia del demi-monde, del piccolo borghese acculturato. Non è bello vedere le parole - concetti, mai - usate come randelli; vedere un branco accanirsi contro un diverso e, nella furia, rifilare colpi a casaccio, col rischio di farsi del male; complici e omertosi, si dànno di gomito, finendo per convergere - tralasciando il resto - su una rosa di insulti (che sono pur sempre determinazioni) quali: passatista, neopositivista, stalinista (per di più, vetero), nostalgico del Gulag. A proposito, ho pubblicato una Storia del dissenso sovietico e Stalinismo e grande Terrore. Che glielo dico a fare? Che dire di Freccia sioux che mi dà del fascista e affetto da pensiero unico. Lui, a me. Un saluto grato a tutti coloro che hanno firmato con nome e cognome. Uno particolare a quel prode di Valerio Barontini che ha tentato di por fine al tentativo di linciaggio. Rilascio questo commento a uso e consumo dei futuri archeologi del Web, affinché possano ricostruire umori e liquami del primo decennio del xxi secolo. c.d.b., ottobre 2010

inviato da claudio del bello
 

Sono fra quelli che ha firmato il mio msg. Non trovo peròstrano inun un Forum (al quale il Prof. De Bello è forse poco abituato) che si firmi con pseudonimi o soltanto col nome. E' cosa frequente e non scandalizza nessuno che sia nato dopo il pleistocene. Circa quanto afferma - con graziosa quanto innocua insolenza - il Prof. mi va di segnalargli l'opportunità di una felice carriera nella questura della capitale del Nord Corea - paese immagino a lui caro - dove certamente sarebbe accolto con favore il suo pensiero in un luogo in cui il pensiero è bandito quale pericoloso elemento sovversivo. Saluti comuni. salvo de giovanni

inviato da salvo de giovanni
 

Sono uno che ha firmato solo "Dario". Mi chiamo Dario De Monte. Spesso accade nei dibattiti in Rete di firmare con nomi o pseudonimi e - hai visto mai? - per no farsi pubblicità. Lo fa anche un suo difensore che segue al primo mio intervento. Quanto dice Del Bello mi suscita un allarme. Dovesse andarsene dall'Italia? In questi bui tempi berlusconiani abbiamo bisogno di un po' di allegria e le sue parole ci fanno ridere. Non ci abbandoni, la prego! Circa nervi scoperti, vuoi vedere che ce li abbiano i comunisti che hanno fucilato gli anarchici in Spagna? Del Bello, resti fra noi, abbiamo disperatamente bisogno del suo umorismo involontario. Firmo in maiuscolo non per per vanità ma perché legga oltre la miopia intellettuale che l'affligge. DARIO DE MONTE.

inviato da dario de monte
 

Noto che con lo slogan "le ideologie sono morte, obsolete, pleistoceniche etc" ci si riferisce sempre a UNA ideologia, che evidentemente non solo crea ancora qualche problema ma dà ancora lavoro ai suoi instancabili e zelanti detrattori, i fascisti mascherati.

inviato da saimon
 

mettere alla berlina qualcuno per le sue idee è fascista. è questa l'impressione che sin ricava da questi commenti. Non conosco Del Bello se non per alcuni libri da lui editi e per la rivista zapruder, e per quanto ho visto non posso che complimentarmi. questo linciaggio non ha più neanche la vecchia scusa dei fascisti piagnoni, visto che ormai sono al potere e hanno riscritto la storia a loro uso e consumo.

inviato da simona
 

non ricordo chi ha parlato di lividi culturali riportati in qusto debattito dal Prof. Del Bello. C'è un modo di dire nella boxe per indicare uno che fra le corde non ci sa faree, dil l ui si dice: "Li para tutti con la faccia". Ecco il Prof. dopo averne parati con la faccia proprio tanti manda insulti dall'angolo ai suoi avversari perché gli hanno fatto la bua. Ma che colpa ne hanno i suoi avversari se la sua è una difesa inesistente (e impossibile)? Appenda i guantoni al chiodo della sua vecchia ideologia che ha portato anche idee nuove insieme con un maggiore numro, pero, di gulag. Per fortuna i giovani oggi non vogliono più sapene di fascismi e comunismi. viaggiano, giocano, parlano evivono in Rete. Si rende conto Prof d el Bello di quanto (e sia detto con rispetto, lo stesso che si deve non solo ai trapassati) di quanti secoli lei sta arretrato? C'è una signora Pur se distante da lei per idee - mi creda, se può, non c'ee ironia in ciò che sto per dirle- che ha bisogno d'essre consolata proprio perché non ha capito le stesse cose che sfuggono a lei. Ci vada, sta a Milano, si chiama Moratti,la consoli. forse ne trarrete reciproca consolazione. sabatino leoni

inviato da sabatino leoni
 

Una cosa mi pare alquanto evidente di wquest'appassionato forse fin troppo) dibattito. E' il linguaggio usato da chi accusa e chi difende il Prof. Del Bello - a cominciare da Del Bello stesso. Del Bello e i suoi sostenitori si dimosteano arrabbiati, violenti, e quando tentano umorismo gli si disegna sul viso quel riso (che è un ghigno) alla La Russa. Gli altri, invece, aldilà di qualche durezza, nella maggior parte dei casi, prendono allegramente in giro, appaiono più rilassati, piùche il randello usano le bucce di cocomero. Che il viola sia colore più allegro del rosso? Walter

inviato da Walter
 

Da questo Forum traggo un'indicazione. La Sinistra, se mette in soffitta i DAlema vari e accoglie le nuove energie che provengono da aree antagoniste - fatte di giovani e meno giovani - non legate al passato (si pensi a Vendola, sono una sua sostenitrice, che ha rinunciato al termine "comunista" rifondato o non che sia), riesce a vincere. Altrimenti è condannata a vedersi schiacciata da Berlusconi e affini su schemi sconfitti usati apposta per spaventare nel ricordo di gulag, br, e battisterie varie. Qualcuno dice che qui in troppi hanno usato il termine "vecchio" come offesa. Dipende. Ci sono vecchi bellissimi come Gramsci, Gobetti, Spinelli, e altri bruttissimi come Lenin e discendenti. Un vecchio bellissimo l'ebbe in casa anche Marx, si chiamava Lafargue. carolina persico

inviato da carolina persico
 

 

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