Le sigle dei programmi della Tv, pubblica e privata, spesso sono dei piccoli
gioielli d'ideazione artistica e prodigi tecnici. Mica scherzo, proprio vero!
Io ci vado matto per le sigle.
Ne ho fatte anche tante alla radio e pure in Tv.
Ci crediate o no, perfino carine
come?
dite di no?
e ti pareva!
E sempre i funzionari a chiedere ansiosamente: "Armà, hai fatto
'a sigla?
com'è venuta?
è venuta bene?
bella tosta?
è pronta?".
Dei programmi se ne interessano - in proporzione al minutaggio - meno. Ma quando
se ne interessano
beh, è peggio.
Alla radio si traffica ancora in modo casereccio ma in televisione da anni
ci sono degli ottimi specialisti e degli artisti che ci lavorano, un nome per
tutti: Mario Sasso.
La sigla: momento intimo ed eccitante che seduce lo spettatore attraendolo
con sensuali promesse di godimenti frame to frame, adescandolo con elettroniche avances tese
a farlo congiungere con un grosso contenitore o anche con una piccola trasmissione,
perché, si sa: esistono programmi, e sigle, di secondo ciak, figli di
uno share minore.
Ben altro discorso, invece, per i mesti programmi, pur così brillantemente
introdotti.
Nella Famiglia Palinsesto, le figlie femmine - le sigle - son venute sù strafiche
da far girare la testa, mentre certi loro fratelli - i programmi - eccoli lì malaticci,
pallidi, smunti.
E teterrimi.
Spero in un tempo quando finalmente quelle sigle di testa e di coda saranno
montate contigue omettendo il malinconico prodotto pensato per stare in mezzo
a loro.
Quante sigle!
esistono, lo sapete no? perfino le intersigle!
Ma forse è giusto, anche la vita ha una sua sigla di testa (il vagito),
ed una di coda (il rantolo).
E quello che sta in mezzo non sempre viene bene.
Ho visto però proprio malridotti certi funzionari siglaioli (molti di
loro per darsi un tono si dicono producers) trascinarsi lungo i corridoi
di Viale Mazzini (ma nelle altre tv mica scherzano) segnati dalla malattia:
chi febbricitante per la siglite, chi sciancato dalla siglalgia, una pena,
credetemi!
Se si va avanti così finirà che ai videocitofoni dovremo trasmettere
gagliarde sigle prima e dopo la comparsa della nostra faccia sui monitorini,
sennò là faranno zapping e verranno preferiti altri ospiti siglati
meglio, e addio incontri di sesso o cene.
E poi quel lunghissimo aston su cui scorrono, con oscure dizioni, i
nomi anche dei parenti di coloro che hanno fatto il programma...ma allora perché non
inserire pure quelli dei telespettatori? In alcuni casi, visto l'esiguo numero,
non si allungherebbe più di tanto il minutaggio.
Belle le sigle, ma signori programmisti, attenzione: di sigla si muore!
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