Giorni fa ho compiuto gli anni
quanti?
fatti miei!
e mi sono
ricordato di quanti si sentono giovani dentro; io credo nisba a quelli
che dicono "sono giovane dentro".
Quando sento quella frase, mi dico: "Ecco, questo qui è già cadavere".
La maggiore parte di loro, senza mai dichiararlo apertamente, detesta i giovani
facendone indignate cronache, altri invece affermano che quando erano pischelli
possedevano qualità superiori a quelle dei ragazzi d'oggi (
e ti
pareva!), ma che questi vanno capirti; le due categorie, però, hanno
un tratto in comune: a parole, esaltano la verde età.
I giovani dentro di destra: la gioventù (o giovinezza, fate voi);
quelli di sinistra: i giovani.
Strana faccenda. Perché st'esaltazione? Come tra i vecchi, ci sono tra
loro fior di fetenti
a proposito, anche quelli di mezza età mica
scherzano
la sola differenza è che un vecchio fetente è destinato
a morire tale, mentre un giovane fetente può riscattarsi, migliorare.
O peggiorare, s'intende.
Che guaio fingere che tutti i negri siano buoni per il complesso di colpa derivato
dalle tante porcate che combiniamo da secoli ai loro danni!
succede la
stessa cosa per gli ebrei, al punto di parlare talvolta con imbarazzo delle
mascalzonate dei militari israeliani.
Dirlo è un'ovvietà? Mica tanto. Articoli, interviste, film, libri,
risentono di autocensura per via dei passati e presenti furti e sterminii inflitti
a popolazioni, razze, gruppi.
Dei giovani se ne parla spesso bene (soprattutto dei propri figli), contemporaneamente
però, amorevolmente li derubiamo delle pensioni che mai avranno, l'immergiamo
in una società nella quale i modelli proposti loro sono la forza, la
ricchezza, la coppola storta berlusconiana.
Ma ne parliamo tanto bene.
Largo ai giovani, è un motto che in varie lingue hanno pronunciato sempre
i dittatori, da Mussolini a Hitler, da Stalin a Mao Tze (che fossero giovani dentro anche
quelli lì?), facendoli sfilare travestiti da balilla, pionieri, guardie
rosse, fessi e feroci come i boy scout del Papa, gente educata ad azzannare
il prossimo dopo averlo aiutato ad attraversare la strada. Per condurlo nei
lager, nei gulag e altri luoghi ameni, distogliendone lo sguardo per dire poi
che nulla sapevano di quelle mete.
No, anche fra i giovani ci sono gli infami. E' bene ricordarlo.
Così come esistono brave persone perfino
sì, ho detto perfino
in
ordine alfabetico, fra comunisti, fascisti, monoteisti, utopisti e zingari
cinque
gruppetti che non amo, poi per il resto vado d'accordo con tutto il mondo,
io. Nel primo e penultimo dei gruppi elencati, ci sono molti dei miei più cari
amici, immaginatevi come sto messo! Liti a strafottere fra un bicchiere e l'altro!
Ma gli adultonzoli che dicono d'essere giovani dentro, dove vanno? Che
fanno con affanno?
Odiano il nuovo, temendolo. Chiamano "diavolerie" le tecniche telematiche,
non capiscono perché si fanno i graffiti, ritengono che i videogiochi
creino solitudine e mostri (qualcuno ha giustamente scritto che le ombre delle
candele sui muri hanno creato tanti fantasmi nelle menti dei lettori), detestano
le nuove forme di movimento come la break dance o lo skate (tranne quelli fra
loro che sono ortopedici), i nuovi fumetti (leggono solo pornografia del cuore),
s'infastidiscono quando vedono i videoclip (preferiscono la melassa canora
di Bocelli), s'allarmano per uno spinello (mentre s'ingozzano di droghe ansiolitiche;
d'accordo che l'ecstasy fa le stragi del sabato sera, ma i signori in cravatta
che vanno a sbattere dal lunedì alla domenica perché imbottiti
di psicofarmaci?); sono però giovani dentro, mooolto dentro, tanto che
non si vede proprio. Vivono senza coscienza d'esistere - perciò sono
giovani dentro, immortali vampiri - come un Casini qualunque; eccone
uno tipico, consiglio di metterlo, essendo così giovane, dentro un riformatorio
piuttosto che in un carcere, giacché una lunga detenzione se la merita
per le cose che afferma.
E poi immagino facciano una cosa che - intervenuta su altro tema - dice quel
grande cervello (e anche grande fica) di Brunella
Eruli
è stata ospite dell'Enterprise e, se volete, potete leggere
una sua intervista su questo stesso sito
quel grande cervello e anche
vabbè ve
l'ho già detto, afferma: "fanno la coda per vedere Picasso, ma
non s'interessano ai Picasso di oggi, non sanno riconoscerli, non gliene importa
niente. Vogliono il marchio di fabbrica, il bollo dei critici, il prezzo del
mercato, la sicurezza dell'investimento del loro tempo e non si rendono conto
che investono moneta svalutata". Lo sapete no?
il giovane dentro frequenta
anche mostre, librerie, dibattiti, teatri
Io?
Io, dentro sono
vecchissimo. E vorrei pure vedere che non lo fossi, sarei un bel pirla ad essere
arrivato a st'età senz'avere ancora maturato nulla, errate o sbagliate
le cose che penso.
Almeno questo me lo sono risparmiato.
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