Groucho - Il ministero della guerra non funziona,
e nemmeno il gabinetto del mio bagno!
(da "La guerra lampo dei fratelli Marx",
1933)
Alla vigilia di questa guerra, che strizza per il Cavaliere!
Le torri?
Macché!
Se l'è vista brutta quando ha sentito che era stata lanciata una campagna
chiamata "Giustizia Infinita", sospettando che l'amico americano
fosse stato soggiogato da alcune Procure italiane.
Ad Arcore, tutte le parole o i personaggi che hanno certe assonanze sono banditi
per non allarmare il padrone di casa.
E', per dirne una, un grave errore dirgli che lui ha fatto una cosa "giudiziosa",
si rischia di vederlo sbiancare. Ama il canto ma guai a parlargli della canzonetta
amorosa a 2 o 3 parti, detta la "Giustiniana". Pur cattolico, si
sa che mai ha aperto il Libro dei Giudici, e si rifiuta di leggere il "Dialogo
con l'ebreo Trifone" dello scrittore greco, cristiano e martire, Giustino
a
proposito di Giustino - paese dalle parti di Trento - di un week-end là non
se ne parla proprio.
I due imperatori d'oriente che si chiamano Giustiniano, li ama poco e, istintivamente,
ne diffida.
E così via.
Grande la sua gioia quando ha appreso che la campagna era stata ribattezzata "Libertà duratura".
Musica per le sue orecchie! E ha messo prescia al Parlamento per fare approvare
la depenalizzazione del falso in bilancio, le furbate off shore, l'opposizione
alle rogatorie dall'estero.
Diceva a tutti che pure Bush l'aveva promesso: "Libertà duratura".
Poi, prudentemente evitando quel brutto pesce della parola "giustizia" e
succedanei, ha sproloquiato sulla nostra superiore civiltà, la
stessa che ha prodotto appena ieri lager, gulag, stragi di Stato, presidenti
americani impallinati come bionde lepri, e via massacrando. Vi pare una cosa
giust
pardon!
una cosa saggia? A rischio di farci tirare sulle case
qualche bengala taliban.
Io, fossi stato un suo consigliere, gli avrei suggerito di starsene zitto,
di parlare glielo aveva ordinato il medico? E se pure così fosse, se
perfino quel medico fosse stato Galen
acc! Che internista improvvido ho
scelto! Con quel nome dalle inquietanti assonanze!
Groucho - Mi giudicherà un vecchio
sentimentale, ma
le dispiace darmi un ricciolo dei suoi capelli?
Sig.ra Teasdale - Un ricciolo dei miei capelli? Oh, non
l'avrei mai pensato
Groucho - Beh, per la verità stavo per chiederle
tutta la parrucca
Non sono un esperto di cose militari (in verità, neanche
di altre) ma mi chiedo perché è stato barbaramente usato tanto
defoliante in Vietnam e non s'innaffiano così i campi afgani d'oppio.
E' la principale fonte economica di quel paese, solo da lì esce il 72%
della materia prima dell'eroina che gira. Addirittura, invece, mesi fa sarebbero
stati dati 43 milioni di dollari per i danni prodotti da un avverso meteo che
aveva danneggiato il raccolto
sarà di certo una leggenda metropolitana.
Dicono i maligni: se là un dì prendesse il potere un governo
non ostile all'occidente, distruggendo mo' quei campi, i traffici poi andrebbero
a pallino
che malpensanti! no, non ci posso credere.
Ho parlato di bombardamenti. Sì, lo so, qualcuno storcerà il
muso.
C'è molto pacifismo in giro. M'arriva per posta, e-mail, fax, e pure
al telefono.
Volendo, si possono firmare petizioni, partecipare a dibattiti, cortei e sit-in.
Pericolosissima m'appare, invece, l'iniziativa partita da Ferrara (Giuliano),
e raccolta dal Cavaliere, di manifestare sfilando con bandiere americane; visti
i componenti di quel corteo, si rischia che alquanti di noi partano volontari
per combattere a fianco dei Taliban.
Comunque sia, la pace è la migliore delle cose. Quando è possibile.
Per esempio, è stata dolorosa ma inevitabile la guerra contro Hitler,
Mussolini, e Hiro Hito. Piuttosto, come molti storici affermano, è avvenuta
troppo tardi. Andava fatta almeno due anni prima, dopo il Patto di Monaco del
'38. Quei tre fanatici sarebbero stati meno forti, il conflitto sarebbe durato
meno, avremmo avuto meno morti. Da entrambe le parti.
Eppure, anche allora degli intellettuali democratici parlarono di pacifismo.
Meno male che non gli dettero retta. Staremmo ancora sotto a quello coi baffetti
a spazzolino.
Insomma, quanno ce vò, ce vò, dicono a Roma
Da noi, poi, pacifismo e umanitarismo sono particolari. S'infiammano solo in
certi casi, in altri no.
Quando c'è l'America di mezzo, sì. Fatta eccezione per il Vietnam,
dove essere contro gli Stati Uniti era un dovere morale (che ci stavano a fare
in casa dei vietnamiti? Mica erano stati attaccati. E il regime del Vietnam
del sud era guidato da corrotti e sanguinari), altre occasioni mi hanno convinto
meno. Tante manifestazioni a proposito dell'Iraq o della Jugoslavia, ma nemmeno
una quando i cinesi (sono o no gli stessi di Piazza Tien An Men?) hanno avuto
in regalo le Olimpiadi. E incoraggiare un governo di quella specie significa
non avversare futuri guai. Le guerre non sono solo quelle in cui spara il fucile.
La stessa invasione russa dell'Afghanistan non fu contrastata nelle piazze
con il medesimo vigore di quanto ci si appresta a fare oggi. Per non andare
indietro nel tempo, ma mica tanto, e notare come l'aggressione all'Ungheria
non vide indignati cortei, e appena ieri Tutzi ed Hutu sono stati scambiati
forse per personaggi dei cartoons.
Ma scurdammoce 'o passato.
Perché gli esempi sono cospicui, potrei andare avanti per un pezzo,
però stasera ho da fare. Ho ospiti. M'arrivano in casa certe sagome
armate di bottiglie e altri 'mpicci che è meglio mi prepari
sarà una
guerra.
Dice Afro
Somenzari, ed io qui con lui, "Pace in terra agli uomini di buona
voluttà"
Groucho - Sto pensando seriamente
alla pace
anzi no, alla guerra
Il capolavoro "La guerra lampo dei fratelli Marx" è dello
stesso anno in cui Hitler vinse le elezioni.
Era il 1933.
Per il partito di Adolfo fu un successo alle urne; per il film di Groucho fu
un fiasco al botteghino.
|