I centenari del Premio Nobel e del primo collegamento realizzato da Marconi,
e poi l'appuntamento annuale con Telethon, sono state occasioni per elogiare
sui media la Scienza ed i suoi tanti meriti.
A proposito della storica data della radio, così ha chiosato il Cavaliere: Se
vogliamo un'Italia prospera, dobbiamo investire nella ricerca scientifica.
Terminata la frase, s'è recato alla riunione per la Finanziaria e ha
ridotto i fondi destinati appunto alla ricerca scientifica. In fondo, aveva
detto se, usando il condizionale, mica di volere a tutti i costi un'Italia
prospera. Ma la prosperità arriderà lo stesso ad alcuni italiani.
Pensate, ad esempio, ai lavori pubblici che inizieranno tra breve. Saranno
guidati dal Ministro Lunardi che, essendo un imprenditore edile, certamente
saprà sorvegliare con competenza picconi e cazzuole. Anche in altri
campi, ci saranno iniziative volte alla prosperità. Mooolte iniziative.
A seguirle da vicino, da vicinissimo, tutti uomini del Governo ben esperti
nei settori loro affidati, per diuturno esercizio professionale degli stessi.
La ricerca scientifica, invece, patirà qualche limitazione, pazienza.
Mi auguro solo che non siano lesinati euro a Zichichi per i suoi convegni,
ma sono certo che non assisteremo a questa jattura che prostrerebbe il mondo
scientifico internazionale. A quegli incontri, via, nessuno può rinunciare.
Braque diceva "L'Arte inquieta, la Scienza rassicura", oggi mi pare
il contrario. Ad inquietarsi sono in tanti, anche da sponde opposte fra loro.
"Nel seicento la Chiesa teme Copernico che rimuove la Terra dal centro del
sistema solare minando l'autorità dei teologi
poi perseguiterà Darwin
che ha osato ficcare il naso nella narrazione giudaico-cristiana dell'origine
della vita detronizzando l'uomo dalla sua speciale posizione in cima alla scala
biologica, sottraendolo all'autorità morale della religione
adesso
combatte i nuovi filoni della ricerca", sono parole di Daniel Kevles, storico
della Yale University, raccolte da G.M. Pace durante la passata edizione di Spoleto-Scienza
dedicata alle paure suscitate dalla ricerca scientifica.
Da quarant'anni circa, le chiese monoteiste non sono più sole nell'attaccare
gli scienziati, anche aree laiche si sono unite ad esse: gli ecologisti, poi
i verdi, più recentemente i no-global, e altre forze che - volendolo
alcune, non volendolo altre - appartengono tutte al nuovo oscurantismo.
Bush, ad esempio, è scattato stizzito alla notizia dei nuovi traguardi
sulla clonazione annunciati dall'Advanced Cell Technology (ma c'è chi
pensa che all'ACT si siano vantati di un successo non ancora ottenuto), trovando
il tempo, fra un mullah e l'altro, di maledirla promettendo interventi legislativi
di censura. Curzio Maltese illumina bene il volto talibano di Bush e il debito
che ha da pagare: "
la sua campagna elettorale è stata sponsorizzata
da movimenti religiosi integralisti, come gli antiaboristi e i creazionisti".
Capofila, aggiungo io, n'è John Ashcroft, Ministro della Giustizia e
uomo tra i più influenti nell'amministrazione americana. "Da un
punto di vista logico", prosegue Maltese, "il parere del petroliere
Bush sui dilemmi dell'alta genetica dovrebbe valere quanto l'opinione di Rita
Levi Montalcini sul campionato di basket Nba, purtroppo la logica funziona
sempre meno". Vero. Mi càpita di sentire politici, registi, segretarie
e baristi, scagliarsi contro le aberrazioni degli scienziati. So a malapena
d'essere nato (ammesso che ciò sia vero), ma mi sembra d'avere capito
che la ricerca può servire a guarire malattie genetiche, ricreare tessuti
ed organi, combattere ictus e cancro, ridare moto ai paraplegici senza che
si rechino in penitenziale turismo a Lourdes che di guarigioni ne fallisce
proprio parecchie. E così mi sorprende (ma non la invidio) la tanta
sicurezza di molti circa le aberrazioni. Mai un dire problematico? Mai
un solo dubbio? Come ne ho io, pur avendo fiducia nel progresso scientifico?
Beati loro. O sfortunati loro che pensano come chi un tempo avesse visto i
primi impieghi della corrente considerandola cosa riguardante solo la sedia
elettrica e non l'illuminazione.
Quando sento certi miei amici, discettare con tanta accigliata certezza su
cellule staminali, mappatura del genoma e biotecnologie, m'assale un grave
senso d'inferiorità. Mai avrei immaginato che loro fra l'allestimento
di una colonna sonora e la preparazione di un picnic, una prova luci e delle
pratiche di divorzio, avessero speso tante ore, curvi, a lume di neon, su tozzi
libri di chimica, genetica, fisica. Ed io, invece, a ingaglioffirmi al bar!
Ma domani - lo giuro! - vado da Dulbecco a chiedergli ripetizioni private.
"
essendo una tecnica, scagliarsi contro gli OGM è come prendersela
con il microscopio, se non distinguiamo gli strumenti dagli obiettivi, il discorso
diventa astratto, ideologico, si trasforma in un'opposizione di principio come
quella che la Chiesa esprime su molti temi che riguardano la vita. La Natura
non si tocca, dicono i Verdi in assonanza con i creazionisti, i quali ritengono
che il mondo faccia parte di un progetto divino nel quale l'uomo non deve interferire.
In realtà, noi stessi, come uomini, siamo il risultato di una grande trasformazione
genetica avvenuta nel corso dell'Evoluzione. Noi umani siamo tutti transgenici.
Le mutazioni genetiche - emerse da un intreccio fra caso e necessità,
per dirla con Monod - sono prive di un'etica intrinseca, con buona pace di chi
vuole vedere nel mondo quel disegno divino"; sono parole di Umberto Veronesi.
Scusate se in questa newsletter ho citato solo scienziati, la prossima volta
riporterò sullo stesso argomento i pareri del calciatore Gattuso, Er Piotta
e Iva Zanicchi.
Pensierino della staffa: e dire che la Chiesa narra di fantasiosi concepimenti
avvenuti in modo così poco naturale e poi si scandalizza se
Bizzarro è il
mondo. E stravaganti tanti suoi abitanti.
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