Diceva Mark Twain "Ho fatto in modo che la scuola non interferisse con
la mia istruzione".
C'è d'augurarsi che gli studenti italiani oggi facciano tesoro di quella
frase.
Letizia Moratti, già distintasi anni fa come presidentessa della Rai
dove lavorò benissimo (per Mediaset), da Ministra della P.I. si sta
industriando, da pirluscona qual è, per imbastardire la scuola.
Roba da rimpiangere un'altra ministra beghina, la Russo Jervolino, cosa appena
ieri ritenuta ardua.
Delle 3 conclamate I - da un enigmografo decifrate in Impresa, Inglese, Internet
- vuoi vedere che è rimasta in piedi solo la prima?
Ma dobbiamo intendere per Impresa quella delle scuole private favorite
rispetto a quelle pubbliche? Infatti, diventeranno floride imprese con i soldi
di tutti noi, non come adesso che le pagano solo da quelli che intendono frequentarle.
Oppure dobbiamo intendere come mettere su un'Impresa? Cioè severi
studi per manovrare i falsi in bilancio, creare società off shore, corrompere
funzionari e giudici, sfuggire a eventuali processi? Chissà. In questo
caso, però, il programma di studi sarà meno difficile d'un tempo,
perché nuove, recenti, leggi rendono quelle cose più semplici
da realizzare.
Già, ma per rendere i discepoli maturi per quelle specializzazioni, è necessario
che vengano educati a nuovi principii, a nuovi modelli di comportamento. La
Tv?...sì, ma da sola non ce la fa
d'accordo, i grandi fratelli,
i quiz cretini, programmi che esasperano l'agonismo sociale, la violenza servita
a tavola mentre si mangia la pappa
no, ci vuole dell'altro: serve che
attraverso l'Involgarimento si nutra Indifferenza per l'Illegalità.
Ecco 3 buone I per quello scopo.
Esagero? No. Un buon esempio ce lo fornisce proprio la Ministra della P.I.
in questi giorni.
Il Gruppo "Libera" di don Ciotti s'occupa di educazione alla legalità.
Con i suoi corsi di formazione ha raggiunto oltre 8000 insegnanti fornendo
loro gli strumenti per parlare agli studenti di lotta alle mafie, giustizia,
società. Ha anche ricostruito una scuola a Francofonte bruciata dalla
mafia dopo che in quelle aule s'era tenuto un corso sull'origine delle cosche;
insomma Libera - fra i suoi dirigenti c'è anche Rita Borsellino - è molto
nota ed apprezzata da sociologi e pedagogisti.
Come altre organizzazioni, aveva chiesto d'entrare in quella specie di albo
dei cosiddetti "formatori", registro che nel futuro consentirà solo
a chi v'appartiene di svolgere attività.
Risultato: bocciatura. Attraverso cavilli burocratici, si sono così liberati
di Libera.
Come documenta Attilio Giordano su Repubblica, ad altri gruppi è andata
meglio. Sono stati infatti accolti dalla Moratti formatori che, ad esempio,
tengono corsi di aggiornamento sullo sci, il gioco del golf, il bridge, la
vela, la danza rinascimentale, e via giocherellando.
Diciamo la verità, in Italia abbiamo bisogno di qualcuno che spieghi
ai ragazzi come si formano le mafie? Quali sono i meccanismi culturali, economici,
sociali che le determinano? Via, tutte sciocchezze! Volete mettere quelle tristezze
lì con un bel corso di perfezionamento sul surf, il polo (mi riferisco
allo sport così chiamato), il volo dell'aquilone, il mazzapicchio?
Della mafia già ne parlano in tv i politici per esecrare e promettere
di non abbassare la guardia (ma il numero delle guardie, forse, sì)
dopo avere ringraziato, s'intende, le forze dell'ordine per il loro impegno,
vale a dire quelle stesse forze da loro spesso paralizzate e mandate al macello.
Anche se da un po' di tempo in tv se ne parla meno rispetto a ieri perché da
alcuni mesi non ci sono più arresti eccellenti come negli ultimi cinque
anni era capitato. Presto però, ci scommetto, se ne parlerà:
quando arresteranno Provenzano che tanto non conta più niente e vuole
morire in pace salvando i capitali occultati e i propri cari da possibili guai.
E' da comprendere: tiene famiglie.
Al Ministero qualcuno va biascicando che la decisione forse rientrerà,
di don Ciotti potrebbe essere rivista la pratica, la Moratti, invece, ha detto
che si è limitata ad applicare i regolamenti.
La burocrazia, si sa, è una delle più grandi armi per soffocare.
Finanche dei regimi più tosti. Che forse i fascismi e i comunismi non
s'avvalsero d'apparati burocratici?
E poi, perfino se tutto fosse avvenuto per qualche sciagurata circolare ministeriale,
volpinamente interpretata, vale qui la pena di ricordare Petrolini quando diceva: "C'è sempre
un idiota che l'inventa e un cretino che la perfeziona".
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