Inshallah. Una raffinata scrittrice che ho la
fortuna di conoscere, ha inviato una e-mail nella quale, in modo garbato ma
vigoroso, mi rimprovera quanto ho scritto nella trascorsa newsletter - Pinocchio
dixit - a proposito della condizione, a mio avviso sciaguratissima, delle
donne nei paesi musulmani. In breve, avrei la colpa di “trattare in modo
sbrigativo l’elevata spiritualità di quella religione che, più ancora
della cristiana ed ebraica, ha grande considerazione della donna”.
Sarà.
Ritengo che nessuna delle religioni abramiche eccella in materia, quella musulmana,
però, ancora ai nostri giorni, esprime con delizioso accanimento sanguinario
tutta la sessuofobia di cui è capace, mentre le altre due fedi, pur ben
disposte agli ammazzamenti, come hanno valorosamente dimostrato nei secoli, sono
costrette, oggi, a mordersi la lingua e fingersi morbide.
Due notiziole sul tema donne-islam.
1) Leggo che l’entrata in scena delle donne kamikaze è stata una
conquista laica. Laica?...ma…in che senso scusi? Magdi Allam in un suo
articolo ne fornisce la spiegazione. E apprendo che i più tosti integralisti
islamici sono contrari al coinvolgimento delle donne nelle operazioni di martirio
perché “l’esplosione del corpo femminile rischia di scoprire
e di mostrare pubblicamente le parti intime, atto assolutamente riprovevole secondo
la loro interpretazione dell’Islam, soprattutto se a guardare il sesso
delle martiri non siano dei parenti stretti con cui per legge non avrebbero (provvidenziale
soccorso qui del condizionale, aggiungo io) potuto intrattenere dei rapporti
intimi”. Capito, neh? Che ce l’avessero con le sexy bomb, lo sapevo,
ma fino a questo punto non c’ero arrivato. Se queste sono le “conquiste
laiche” di quell’ambientino…aiuto!
2) Il 5 novembre il sito internet Womeniniran ha dato notizia di una donna sfuggita
alla
morte per lapidazione essendo riuscita a disseppellirsi dalla fossa nella quale
era stata interrata a Yadz, citta' del centro dell'Iran. Secondo la legge islamica,
i condannati che riescono a dissotterrarsi hanno salva la vita. Le donne giornaliste
di Womeniniran ricordano che “gli uomini vengono seppelliti fino a sopra
le anche, le donne fin sopra il petto”. Capito, neh? Evidentemente il boia
musulmano con loro si cautela e vuole andare sul sicuro. Anche se stavolta con
l’atletica signora gli è andata buca…no!...meglio evitare
questa espressione vista la modalità di quella esecuzione, diciamo: gli è andata
male.
Eh sì, lo diceva anche Lorenzo Da Ponte: donne mie la fate a tanti.
Pinocchio, attento! Devo al brillante sito http://amipalazzi.ifrance.com/amipalazzi/ di
Francesca Russo la notizia che il Prof. Dott Shaykh Maulana Abdul Hadi Palazzi,
direttore dell'Istituto Culturale della Comunità Islamica Italiana nonché segretario
generale dell'Associazione Musulmani Italiani, ha maledetto i girotondini additandoli
al disprezzo dei correligionari. Nella lista di coloro da perseguitare spicca
quello di Roberto Benigni. L’italico Imam proviene da esperienze politiche
multicolor con prevalenza del nero. Ora, illuminato dalla lettura del Corano
e del quotidiano “Libero” (da dove dice di aver tratto i nomi dei
reprobi) lancia la sua Fatwa che colpisce anche l’interprete di Pinocchio.
In armonia col testo collodiano, ne suggerisco il nome: la
Fatwa turchina.
Radio days. Da tempo compaiono proteste sulla
stampa per come è stata sfigurata Radio Tre. Altre voci sul tema le
trovate pure sul web, ad esempio sul sito www.cosapensi.com.
Tra gli effetti prodotti dalla comica direzione di questa Rete, trasformata
in un’involontaria gag (Radio Due, è già stata fatta compententemente
a pezzi negli anni scorsi), c’è anche quello di far diventare
la precedente amministrazione un luminoso modello di comunicazione e di efficacia
gestionale, cosa lontana dal vero. Ma tant’è, rispetto a come è stata
ridotta Radio Tre da qualche mese, la signora che prima la guidava appare degna
di due Nobel: in Scienza del Palinsesto e Management, mica scherzo!
Spero che l’attuale Direttore abbia tempo (lo immagino molto occupato
nell’impegnativa, diuturna lettura di “Tutto uncinetto”)
d’ascoltare un mio consiglio: “Chiuda Fahrenheit. Stona nel contesto
della programmazione messa su da Lei in questi ultimi tempi e ben assecondata
dai nuovi spassosi conduttori. Lo so che la trasmissione l’ha ereditata,
che ne ha già ridotto lo spazio, che più d’uno mi ha anticipato – dall’alto
e, soprattutto, dal basso – nel darle lo stesso mio parere, ma non si
scordi d’eliminarla del tutto, darà così un ulteriore,
ultimo, tocco all’originale disegno editoriale intrapreso”. Coraggio
Direttore, ancora uno sforzo! Poi la lasceremo tranquillo, e potrà tornare
alle sue pensose letture sul punto a croce.
|
|
|