Amore cristiano. Il delirio funebre dei media era cominciato già prima che il Papa morisse, mostrando, malvagiamente, un morente che avrebbe meritato, come tutti i morenti, diritto alla discrezione e alla pietà.
Le folle ubriache dal voler esserci erano piene di fede? No, hanno detto – alquanto tardivamente, però – già in parecchi. Dalle file partivano più chiamate al videofonino che preghiere mentre intorno aleggiava un’atmosfera splatter con richieste d’espianto cardiaco. A conservare un cuore così in una località, sai quanti panini, bottigliette, immaginette, si vendono! Che pacchia per bar, ristoranti, alberghi, eccetera. Ai richiedenti è andata buca
Andrà loro bene la prossima volta? Pare che i cattolici bavaresi stiano già affilando i bisturi.
E m’immagino che Ratzinger mentre sta leggendo queste mie righe… sì, le legge da sempre, non lo sapevate?... stia portando le mani verso intuibili siti anatomici posti più in basso del cuore.
Coraggio! A vedere, sentire, leggere tutto quanto prodotto in quei giorni di lugubre frenesia, chissà quanti avranno pensato che il mondo tutto sia cattolico. Mica vero. Qualche cifra.
Le informazioni, per prudenza, l’estraggo da una fonte cristiana: il World Christian Trends .
I cristiani (sommando cattolici, anglicani, protestanti, ortodossi, etc.) non raggiungono il 33,0% della popolazione mondiale; i cattolici, poi, da soli, rappresentano soltanto il 17,5%.
Noi atei siamo accreditati (da una fonte cristiana, ricordo) di un 15,2%.
Via, non stiamo messi male. Possiamo farne di cose!
Se penso quello che è riuscito a combinare alla sinistra italiana Bertinotti con meno del 5%...
Domanda. Da alcuni ingenui, per non dire di peggio, amici di sinistra, vittime dello tsunami mediatico (e, forse, anche di qualche bicchiere di troppo), ho sentito affermare che Karol Wojtyla è stato “in alcuni momenti alquanto di sinistra”.
A loro chiedo: ma allora Giovanni XXIII era iscritto ai Nap o a Prima Linea?
Se qualcuno sa, per favore, m’informi.
Mercanti. Molti negozianti con botteghe nei pressi del Vaticano, in occasione della grand’affluenza di pellegrini per la morte del Papa, con un occhio piangevano (è difficile, infatti, essere non cattolici e ottenere una licenza commerciale in quei rioni) e l’altro ridevano. Perché facevano affari d’oro, soprattutto alzando indecorosamente i prezzi delle merci in vendita, perfino dell’acqua minerale.
Il Comune di Roma e la Prefettura sono stati costretti a mandare lì i gendarmi.
Una volta c’era Gesù Cristo a scacciarli a nerbate, mo’ li multano i vigili urbani.
Come passa il tempo!
Miracoli. Nell’accentato percorso da santo sùbito a santo subìto, sono sorte voci di miracoli, finora ignoti, che Giovanni Paolo II avrebbe compiuto.
“A volte” – scrive Romano Bertola – “portando a Lourdes un film muto, si mette a parlare”.
Record. Aldilà d’ogni giudizio sul pontificato di Wojtyla, un dato è innegabile, è il Papa che più di tutti i suoi predecessori nella storia della cristianità ha ingigantito l’organigramma celeste: 488 santi e 1345 beati. Entrerà di diritto nel Libro dei Primati, che, per chi non lo sapesse, è il libro dei record non quello delle scimmie. A chi lo ammoniva dolcemente (Ratzinger fra questi) a non essere tanto munifico, Giovanni Paolo II rispondeva sorridendo “E’ colpa dello Spirito Santo”. E lo Spirito Santo, divino volatile, costretto un giorno sì e l’altro pure, giù in picchiata come un caccia, a scendere sulla testa mo’ di questo, mo’ di quello… ‘na faticaccia!
Toppate. Tra i papabili riuniti in conclave, c’era anche il cardinale indiano Telesforo Toppo.
Non ce l’ha fatta. Poteva finire diversamente?
Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca sto al bar.
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