Borges. “Come? Lei crede ancora al tifo e agli idoli? Ma dove vive, Don Domeq? … Non esiste punteggio, né formazioni, né partite. Oggi le cose succedono solo alla televisione e alla radio. La falsa eccitazione dei locutori non le ha mai fatto sospettare che è tutto un imbroglio? L’ultima partita di calcio è stata giocata tanto tempo fa… Da allora il calcio, come tutta la vasta gamma degli sports, è un genere drammatico, interpretato da un solo uomo in una cabina e da attori in maglietta davanti al cameraman” (da Esse est percipi, 1967)
Chiacchieroni. Quanto parlano ministri, sottosegretari, portaborse!
Pur d’ottenere visibilità, affermano, dichiarano, berciano.
Nessuno di loro che dia ascolto a Karl Kraus: “Chi ha qualcosa da dire si faccia avanti, e taccia”.
Guerre. In molti s’indignano, giustamente, per i macelli prodotti dalle guerre.
Eppure le guerre (frutto di bestialità e, forse – proprio per questo –, prima ancora, frutto velenoso del sistema nervoso centrale che noi umani indossiamo) sono fatte apposta per uccidere, mentre ci s’indigna meno per quanti muoiono a causa d’incidenti stradali o sul lavoro.
Robe accettate come fatalità.
Le automobili procurano ogni anno 8mila morti: quasi 1 ogni ora, 3 volte le vittime delle torri gemelle, 20.000 disabili gravi (invalidi dal 33 al 100%) e 300mila feriti (stime ospedaliere Istituto superiore di Sanità), il costo economico è calcolato oltre i 30 milioni di euro all’anno (stima Cnel).
Stando a dati dell’Inail, oltre 1.000.000 gli infortuni sul lavoro che accadono ogni anno in Italia, tra questi gli incidenti mortali registrano circa 4 vittime al giorno. Negli ultimi cinque anni, sempre in Italia, si sono verificati oltre 5 milioni di infortuni sul lavoro e quasi 7.000 morti.
La guerra si sa che comporta il rischio d’essere uccisi, ma morire durante una gita, mentre ci si reca al lavoro, oppure proprio mentre si è al lavoro, a me pare cosa più scandalosa della morte in battaglia. Ma su questo scandalo si grida pochissimo, si trasmettono cifre.
Non di rado su giornali e tg càpita addirittura di notare voci che riferiscono con letizia: “in questo week-end, è calato il numero dei morti sulle strade”. Ah, sì?... Che bello!
Incredibile ma vero. Titolo di una famosa rubrica della Settimana Enigmistica che difficilmente ha ospitato una notizia tanto oltre i confini della realtà come questa che segue. Sentite qua.
“Dichiarazione alla Prefettura di Polizia di Parigi: Associazione per la ricostituzione dell’Inquisizione. Oggetto: ricostituire l’Inquisizione che dovrà soprattutto distruggere gli scritti opposti alla dottrina cattolica e impedire la propagazione attraverso altri mezzi di questo genere d’idee, cosa che comporta, naturalmente, la lotta contro le eresie, le false religioni e ideologie.
Data della fondazione dell’Associazione: 17/09/1996.
Se qualcuno pensasse a un mio scherzo, non ha che da rivolgersi a questo indirizzo: Sede sociale, K.J.J. von Hirschfield, 2237225, rue de Charenton - Parigi.
In questo caso, indirizzo acconcio quant’altri mai. Charenton era il famoso manicomio dalle parti di Parigi reso celebre da Sade
Zoom. Tempo fa, rivolsi ai lettori di questa mia pagina web l’invito a segnalare l’eventuale esistenza di un mafioso ateo. Non mi sono pervenute indicazioni. Come mai? Rinnovo l’appello.
Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca sto al bar.
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