Avviso. “Credere in una verità assoluta e l’uso propriamente razionale dell’intelligenza non sono compatibili” (Norberto Bobbio).
Calciando calciando. E’ dai primi anni ’70 che gli stadi hanno cominciato a diventare quello che sono adesso. Oltre 30 anni fa, quello che è oggi uno dei grandi fotografi italiani, Giovanni Giovanetti, mi mostrò foto che documentavano il fenomeno e che saranno pubblicate poi in uno dei primi numeri di “Alfabeta”. I fasci in curva avevano deciso di darsi forma organizzata per fare proselitismo mutuando il linguaggio della politica in quello sportivo.
La sinistra extraparlamentare, pur minoritaria, assunse gli stessi comportamenti.
Il risultato fu drammaticamente speculare.
I club degli ultrà rapidamente assunsero forma di Stato: inno della squadra, bandiere, un ministro degli interni per trattare con le società calcistiche, uno degli esteri per il rapporto con le altre tifoserie, un altro al tesoro per l’approvigionamento di fondi, strumenti di comunicazione quali giornali d’équipe e poi radio sui territori. E, come gli Stati, militari per menare le mani.
Non s’intervenne subito né dopo. A questo s’aggiunga la rincorsa all’ascolto della radiotv pubblica e privata con trasmissioni imbiscardate tese ad accendere gli animi, ed è fatta.
Nessuna meraviglia se poi accade quel che abbiamo tragicamente visto.
C & M. Caruso e Matarrese: la dimostrazione che la madre dei cretini è sempre incinta.
E per non perdere un colpo, s’accoppia coscienziosamente a destra e a sinistra.
S. Agata. Mentre spirava Filippo Raciti, a Catania fervevano i preparativi per festeggiare S. Agata.
A nessuno dei preti locali e a nessuno del Vaticano è passato per la testa d’interrompere i festeggiamenti poi tenutisi come previsto. Perfetta esemplificazione di che cosa sia la pietà cristiana. S’è indignato perfino Pippo Baudo! Aspramente rimproverato dalla Chiesa che ha ricordato come il Papa abbia espresso “ferma condanna”… ma perché esiste anche una condanna malferma o inferma?
Come s’apprende dalle agghiaccianti risposte date poche ore dopo l’omicidio di Raciti dagli ultrà catanesi a Emanuela Audisio (Repubblica, 4-2-’07), quei supertifosi guerriglieri sono tutti fedeli di S. Agata e mai e poi mai avrebbero rinunciato a processioni e cori religiosi.
La Chiesa va capita. E poi sta dalla parte della Vita… o no?
Santagata. Il ministro Santagata a proposito di Craxi ha detto: “Nel suo pensiero era centrale l’ansia di modernizzare il paese, quello che noi oggi chiamiamo riformismo”.
Nel successivo paragrafo un ripasso di come quell’”ansia di modernizzazione” è stata giudicata dai Tribunali italiani in modo curiosamente diverso da Santagata.
Strazi giudiziari. Commessi contro Craxi da giudici che “sono doppiamente matti. Lo sono politicamente e poi sono matti comunque perché per fare il giudice devi avere delle turbe psichiche.” (Berlusconi, 5-9-’03).
Ecco quanto toghe contro la modernizzazione e il riformismo hanno finora espresso:
Condanne definitive
- Eni-Sai. Il 12 novembre 1996 la Cassazione ha confermato la sentenza d’Appello che aveva inflitto all’ex segretario socialista cinque anni e sei mesi di carcere.
- Metropolitana Milanese. La seconda sezione penale della Cassazione ha confermato la condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione, cinque anni di interdizione dai pubblici uffici e quasi dieci miliardi di risarcimento alla MM pronunciata contro Craxi il 24 luglio 1998 dalla quarta sezione penale della Corte d’Appello di Milano. Il reato è di corruzione e illecito finanziamento dei partiti.
Condanne non definitive
- Tangenti Enimont. Il processo è arrivato al secondo grado di giudizio. Il primo ottobre 1999 la prima sezione della corte d’Appello di Milano ha condannato l’ex presidente del Consiglio a tre anni e a una multa di 60 milioni. Craxi è accusato di aver ricevuto per il Psi undici miliardi di finanziamenti illeciti provenienti dalla maxitangente Enimont.
- Conto Protezione. Il processo d’Appello è da rifare. Il 15 giugno 1999 la Cassazione ha deciso infatti l’annullamento con rinvio della sentenza di condanna a cinque anni e nove mesi, emessa il 7 giugno 1997 dai giudici della seconda corte d’appello di Milano. Le accuse erano di bancarotta fraudolenta e finaziamento illecito ai partiti per i sette milioni di dollari che nel 1981 finirono nelle casse del Psi, passando da quelle dell’Eni, attraverso il Banco Ambrosiano e il conto Protezione sulla banca svizzera Ubs.
- Tangenti Enel. Anche questo processo è al primo grado di giudizio. L’ex segretario del Psi è stato condannato a cinque anni e 5 mesi il 22 gennaio 1999.
Reati prescritti
- All Iberian. Craxi condannato il 13 luglio 1998 dal tribunale di Milano a quattro anni di reclusione per finanziamento illecito ai partiti. Ma il 26 ottobre scorso la terza sezione della corte d’Appello di Milano ha dichiarato prescritto il reato. In questo processo la prescrizione ha riguardato anche Silvio Berlusconi, condannato in primo grado a due anni e quattro mesi e dieci miliardi di multa.
A proposito, sarei curioso di conoscere la dizione che vogliono mettere sulle targhe coloro che
chiedono d’intestare delle strade a Craxi.
Zoom. Vi lascio. Ho un appuntamento. In via S. Agata. E, chissà perché, è un luogo che mi rende per niente tranquillo.
Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca sto al bar.
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