Questa newsletter è pubblicata in ritardo sulla data originariamente prevista, ma non ho cambiato le note in essa contenute perché nessuna di quelle che seguono è, purtroppo, uscita d’attualità.
Anagrafe mobile. Recenti studi geriatrici condotti da italoforzuti quindicenni afflitti da demenza senile precoce, hanno stabilito che se un senatore a vita vota per il centrosinistra è un vecchio rincoglionito, se vota per il centrodestra è un giovinetto di belle speranze.
Boia intrepido. Francesco Storace aveva pensato all'autosospensione dal partito dopo il rinvio a giudizio per il Laziogate, ma successivamente, toltosi il cappuccio nero, ha fieramente gridato: "Resterò al mio posto per non danneggiare una comunità, perché so che nei nostri cuori risuona ancora quel glorioso e antico: boia chi molla!". Poi, s’è rimesso il cappuccio nero e se n’è andato.
Calabrisella mia, rosa d'amuri. Acquisire appalti, affidarli a terzi in cambio di denaro, per poi drenare soldi a partiti politici. Per la precisione, secondo Giuseppe Lombardo, Pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, a beneficio dei vertici dell’Udc.
Carabinieri diligenti hanno dedicato una loro informativa al caso intitolandola: «Il sistema corruttivo e tangentizio, i contatti con la politica, la massoneria, l'Opus Dei e i militari».
Gli inquirenti rintracciano il filo che lega l’ospedale di Vibo all’aeroporto di Caselle, la caserma calabrese di Cutro a quella veronese di Cà David: gli appalti li vince sempre il «Consorzio Tie».
Certo, una società che si chiama “Tie” (il punto esclamativo è forse sotteso) non dà molta fiducia fin dal beffardo nome aziendale.
E poi l'Udc è schierata per la "Famiglia". Altra parola che si presta ad un duplice livello di lettura, come questo caso suggerisce.
Innovando e riformando. Mentre le Cancellerie di mezzo mondo s’interrogavano sulla caduta del Governo Prodi e la stampa internazionale rifletteva in prima pagina su quella notizia, Luigi Nicolais, Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, svolgeva una complessa operazione letteraria: scrivere la propria firma. Dopo il lungo tempo impiegato in quella composizione grafica, l’autografo risultava apposto su di una circolare che ai compensi per le star della Rai eliminava il tetto di 272.000 euro, pari in vecchie lire a 526. 665. 000.
Il Ministro, militante nei Ds, partito dalle gloriose tradizioni operaie, s’era, forse, reso conto dello sfruttamento cui sarebbero stati sottoposti i proletari Baudo e Hunziker qualora avessero prestato la loro fatica per una cifra inferiore. Le ambasce di Nicolais erano dovute al fatto che la Finanziaria aveva posto il limite alle retribuzioni dei dirigenti pubblici esterni, dei consulenti di ministeri e società pubbliche non quotate – com’è, di fatto, la Rai – fissandole al livello del primo presidente della Corte di Cassazione, cioè 272 mila euro. Annui. Baudo e la Hunziker per il Festival sono stati impegnati per meno di 12 mesi. Ma volete paragonare quella responsabilità con quella del primo presidente della Corte di Cassazione? Via, non scherziamo!
“Ho salvato San Remo!”, ha esclamato felice Nicolais ancora affaticato dalla prova letteraria da lui sostenuta di cui vi ho detto prima.
San Remo (anche detto da qualcuno San Remolo) sentendosi nominare s’è svegliato di soprassalto davanti alla tv dove trasmettevano un festival canoro che lo aveva fatto assopire.
Patapum-fetè! E’ cascato il governo Prodi sgambettato dai senatori Rossi e Turigliatto che sporgendosi dalla lapide sono riusciti a farsi illuminare dai ceri votivi dei media.
Presto torneranno fra le ombre della SC (sta per Sinistra Critica, non Sinistra Cretina); nel frattempo, quei due, dura tempra di pensatori, hanno ottenuto di oscurare i Pacs, strozzare la voce a quanti protestano contro la base americana, affrettare i tempi del trasloco di Follini, ricondurre a destra l’asse del programma, far nominare Sircana (lo stesso che ha così sciaguratamente comunicato finora agli italiani l’attività della coalizione) portavoce unico del governo.
Infine, chiamati di nuovo alle urne giorni dopo, hanno votato per Prodi. Ragazzi, che statisti!
Ora capisco perché si parla di loro anche in un certo locale.
Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca sto al bar.
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