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Aspettando Verminator

 

Anticipazioni. Benedetto XVI ha indetto per il 21 novembre una giornata internazionale d’incontro con artisti invitando oltre cinquecento personalità delle arti visive, del teatro, del cinema, della letteratura, della musica.  Numerosissime le adesioni. Non ci sarà, invece, il video artista Bill Viola, che ha rifiutato l’invito in polemica con alcune posizioni politiche del Vaticano.
Pare che al Pontefice sarebbero gradite opere, firmate dagli invitati, dedicate a quella giornata.
Sono in grado d’anticipare che Susanna Tamaro, con cuore esulcerato, sembra che non potrà pubblicare, visti i tempi ristretti, un romanzo destinato al tema dell’avvenimento.
Non così Federico Moccia, forse perché già forte dell’esperienza prossima al celeste di “Tre metri sopra il cielo” (ricordate?... il fortunato libro che aveva a protagonisti Papi e Step… pardon!... Babi e Step), ha già ultimato un’opera dedicata all’occasione. Titolo: “Scusa se ti chiamo Dio”.

 

 

Amnesie. Bossi, in un giorno della scorsa estate in cui il sole picchiava forte, ha affermato: “Noi andavamo all’estero a lavorare non ad ammazzare la gente”.
Eppure il made in Italy più noto si chiama mafia, diventata moderna ed efficiente grazie a tanta gente italica che, bisogna ammetterlo, lavorava duro all’estero.
Nel 1931, il Procuratore degli Stati Uniti stimava che gli introiti illegali del solo clan di Al Capone ammontassero a circa 70 milioni di dollari… 1931!
Il numero di reati, dalle estorsioni allo sfruttamento della prostituzione agli omicidi, commessi dalle “famiglie” nella sola New York, negli anni ’30 superava quello perpetrato dai newyorchesi.
Non pretendo che Bossi legga sia pure alcuni dei titoli della saggistica sull’argomento (sono scritti, infatti, in italiano e in altre lingue, non in dialetti settentrionali), ma almeno andasse qualche volta al cinema. Non solo quando proiettano i film di Renzo Martinelli.

 

 

Attese. Cadrà negli ultimi giorni d’autunno? Nel prossimo inverno? In molti sperano.
Quali speciali capacità dovrebbe avere quel tale per farcela? Si abbozzano profili.
Io penso che potrebbe riuscirci soltanto Verminator.

 

 

Herzog. Il regista tedesco ha dichiarato di mai avere visto “Il cattivo tenente” di Abel Ferrara, né prima né dopo averne firmato il remake.
Saggia decisione. Se lo facesse, potrebbe cadere in una grave forma di depressione.

 

 

K. L’ex Presidente emerito (ex Presidente, non ex emerito) della Repubblica Francesco Cossiga, in un’intervista rilasciata al quotidiano “Il Tempo” il 4 agosto scorso, data della strage di Bologna – allora era Presidente del Consiglio – da gladiatore… intendo da gladiatore della parola… ha tra l’altro affermato: “Non si arriverà mai a sapere la verità sulla strage di Bologna. E poi non frega niente a nessuno”.
Ai familiari delle vittime e ai tanti che hanno a cuore la civiltà democratica del nostro paese, non resta che interrogarsi se poi Basaglia non avesse, almeno in parte, un po’ di torto.

 

 

Kabul. Su Internet, alcuni si sono rallegrati con i talebani (laici sostenitori di tutte le libertà… lo sapete no?) per avere ucciso sei militari italiani.
Non è mancato chi ha accusato tutta la sinistra, identificandola con quei pochi dementi.  E’ dovuto intervenire perfino Napolitano per far rimangiare a quel tale le infamità pronunciate.
Circa quegli insigni scrittori internettiani, che dire? Mi ricordano una battuta di Vittorio Foa. Quando, battuto Prodi, il rifondarolo Lucio Maitan esultava “Oooh, era una vita che aspettavo di buttar giù un governo borghese”, Foa replicò “La Costituzione non vieta di essere cretini”.

 

 

Ma che caldo fa. Nella trascorsa estate abbiamo avuto spesso clima tropicale, il sole picchiava duro e non soltanto sulla testa di Bossi. Il ministro Giulio Tremonti, il 22 agosto – giornata torrida – ha scritto per il Corsera un articolo (“Il passato e il buon senso”) in cui ha sostenuto: “La mente umana è semplice e risponde a stimoli semplici”. Ministro, parli per sé.

 

 

Uniti nel ricordo.Tra gli attuali governanti c’è un’appassionata attenzione per la toponomastica. Non soltanto nel proporre nuove indicazioni per luoghi cittadini (vedi la proposta di dedicare una via ad Almirante), ma anche nel rimuovere vecchie dizioni e opporsi ad altre.  
Gianfranco Miccichè resta famoso per aver criticato la scelta di intitolare l'aeroporto di Palermo a Falcone e Borsellino dicendo: un'immagine negativa della Sicilia.
Alessandra Mussolini ha proposto di cambiare il nome di Piazzale Loreto in “Piazza dell'Unità d'Italia” Tragico autogol. Poiché tutti ricordano che cosa accadde in quel luogo, vuol dire che l’Unità d’Italia si realizzò proprio lì? Il nonno di Alessandra, dall’aldilà, corrucciatissimo, pare abbia gradito nisba la temeraria iniziativa della nipote.
Il sindaco leghista di Ponteranica (ne avevo digitato il nome ma il computer, chissà perché, non riesce a scriverlo), ha fatto rimuovere dalla biblioteca comunale la targa dedicata alla memoria di Peppino Impastato, il giovane siciliano ucciso dalla mafia nel 1978, motivando la decisione con il fatto che Impastato era siciliano e, quindi, fosse più giusto onorare personaggi padani, nel caso specifico il sacerdote Giancarlo Baggi dell’Ordine dei Sacramentini.
Per primi sono insorti i sacerdoti dell’Ordine dei Sacramentini che, sacramentando (pare sappiano farlo benissimo), si sono dissociati dalla decisione del sindaco. Poi una parte del paese s’è indignata. Infine, circa 7mila persone provenienti da varie regioni hanno manifestato per le vie di Ponteranica contro quello scempio silenziosamente festeggiato da tante coppole storte.
Ah, quell’innominabile sindaco! Che statista! Meriterebbe gli fosse sùbito dedicata una lapide.

 


Zoom. E’ proprio vero, il nostro costume s’è imbarbarito.
Perfino in dibattiti sul gusto, s’incita alla violenza.
Nel mio quartiere, ad esempio, da alcuni giorni è scritto sui muri: “Morte ai rossi”.
Mi chiedo: perché tanta ferocia da parte di chi ama i vini bianchi?

 

 

Esco e chiudo se qualcuno mi cerca sto al bar.

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