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Il quadro, la quadra, la squadra

 

29 su 30. Un manifesto affisso a Roma dal Pdl annuncia che durante il governo Berlusconi sono stati assicurati alla giustizia 29 superdelinquenti su 30 fra i più temibili in Italia.
Mancano i nomi, e il lettore corre sùbito col pensiero a quell’unico, quel solo superdelinquente così imprendibile ancora in libertà. Chi sarà mai? Di certo un gran fetente, colluso con la mafia, avrà accumulato fortune immense da affari illeciti, possiederà ville e palazzi in Italia e all’estero, odierà i magistrati che lo indagano, sarà circondato da agguerriti guardaspalle che, forse, gli porteranno perfino donne a domicilio e – hai visto mai? – qualcuna pure minorenne. Speriamo che lo arrestino presto e vada a far compagnia a quegli altri 29 superdelinquenti che stanno già in galera.
Così pensa chi legge quel cartello pidiellino. Ed io con loro.

 

 

Accordi trovati. Quando un consigliere comunale o regionale oppure un deputato, un senatore, insomma della politica un ‘quadro’ trova la quadra forma una squadra, fosse pure composta soltanto da se stesso.
La squadra fatta dal quadro che ha trovato la quadra, può ora sostenere il governo ora l’opposizione; versatile come ogni squadra che derivi da una quadra trovata da un quadro. Cambiando campo, càpita che il quadro trovi una seconda quadra e infoltisca la squadra trovando una novella quadra.

 

 

Avverbi. Buon successo editoriale arride alla prima edizione del nuovo libro del Papa “Luce del mondo”. Purtroppo, però, la traduzione italiana andrà sùbito corretta perché funestata da alquanti errori – non attribuibili al Pontefice (si sa, lui è infallibile) – sparsi qua e là: nomi scritti male, date sbagliate, incarichi mancanti. Mi permetto di suggerire ai revisori della prima redazione anche un’altra variazione. A un certo punto è scritto: “L’omosessualità è una grande prova che una persona può trovarsi davanti”. Avverbio forse improprio.

 


Donne (1). “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne”: è stato scelto il giorno 25 novembre data dell’assassinio delle tre sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana, ordinato nel 1961 dal dittatore Rafael Trujillo. Governi, amministrazioni locali e Ong promuovono una mobilitazione di 16 giorni contro la violenza di genere che culminerà il 10 dicembre nella “Giornata dei diritti umani”.
La Giornata celebrata anche da Governi che calpestano i diritti umani. Semel in anno licet insanire.

 

 

Donne (2). In Italia aumenta il numero delle donne uccise. In un’inchiesta della Casa delle Donne di Bologna si legge: “Nel 2010 sono già 115 le donne ammazzate. Tali casi erano stati 101 nel 2006, 107 nel 2007, 112 nel 2008, 119 nel 2009. Responsabili i mariti nel 36% dei casi, i conviventi o i partner nel 18%, gli ex compagni nel 9%, i parenti nel 13%. Per lo più italiane le vittime (70,8%) e gli assassini (76%). L'allarme si focalizza sulla violenza domestica, perché le relazioni familiari sono quelle più a rischio per la donna”.
Tanti parlano enfaticamente della famiglia affermando che crea il più forte legame di sangue.
Le cifre esposte prima danno loro ragione.

 

 

Exit. Censuratissimo lo spot sulle ragioni dei sostenitori dell’eutanasia richiesta da chi non ha più speranza di sopravvivenza dignitosa. Un motivo di più per presentare quello spot QUI  e invitare a farlo chiunque abbia a propria disposizione una pubblicazione in Rete.

 

 

Polemiche. Torride quelle fra la Mussolini e la Carfagna. La prima, accusando la seconda di familiarizzare troppo con Bocchino, ha aggiunto: “Non può stare sempre con una gamba di qua e una di là”. E ancora (Panorama.it del 22-11): “Bocchino è sempre vicino a lei, la imbocca continuamente”. La Carfagna che non ha peli sulla lingua, risponde alla sua avversaria “E’ una vajassa”, minacciando di uscire da quella Camera dov’è da tempo impegnata nel suo delicato ruolo.   Poi dopo un incontro con Berlusconi durato due ore, rasserenata, ha annunciato perfino il suo prossimo matrimonio. Con chi? Le è stato chiesto. “Con Mezzaroma!” ha esclamato. Molti romani, equivocando la dichiarazione, affermano di far parte di quella metà dell’Urbe scelta da Mara.
Altri, temendo l’esclusione, s’appellano alle Pari Opportunità, dizione del Dicastero posto nelle abili mani della Carfagna.
Elio delle Storie Tese, invece, ha commentato QUI a modo suo gli ultimi avvenimenti.

 

Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca sto al bar.

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