2011 (1). Ci siamo. È l’anno della celebrazione per i 150 dell’unità d’Italia.
Si festeggia il Tricolore con un ministro in carica il quale ha detto a una signora che esponeva alla finestra la bandiera: “Quello straccio lo metta nel cesso”. Con un partito politico che occupa importanti posti di governo e non fa mistero su volontà secessionistiche da sostenere “se costretto, anche con le armi”. Con un presidente del consiglio dei ministri che esprime tutti i giorni lodi per quel partito considerato il suo più prezioso e fedele alleato. Con un Ministro degli Interni – … mica amministratore di un piccolo condominio: Ministro-degli-Interni – a essere (unico caso nel mondo occidentale) inquisito e condannato per offese e resistenza alla forza pubblica su cui governa oggi, (vedi QUI) che fa parte di quella formazione politica.
Celebrazione o gag?
2011 (2). Piccola proposta. Durante una delle tante feste previste per il centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia, sarebbe bene che qualcuno leggesse quanto sostenuto dal polacco Raphael Lemkin il quale ha coniato nel 1944 la parola genocidio: "… genocidio non significa necessariamente la distruzione immediata di una nazione… esso intende designare un piano coordinato di differenti azioni miranti a distruggere i fondamenti essenziali della vita dei gruppi nazionali. Obiettivi di un piano siffatto sarebbero la disintegrazione delle istituzioni politiche e sociali, della cultura, della lingua, dei sentimenti nazionali, della dignità degli individui non a causa delle loro qualità individuali, ma in quanto membri del gruppo nazionale".
Celebrazione. E’ parola insidiosa e sapiente. Nel festeggiare ricorrenze e unioni, già prevede anni d’amnesie e divorzi. E’ forse un caso se di un matrimonio si dice che venga celebrato?
Settembre andiamo. Il 20 settembre si ricorda la presa di Roma del 1870. Con quell’episodio del Risorgimento Roma fu annessa al Regno d'Italia: fine dello Stato Pontificio e del potere temporale dei Papi.
Pochi ne hanno parlato, ma il 20 settembre scorso a Porta Pia è accaduto qualcosa di bizzarro.
Come si legge sul bimestrale L'Ateo: “… il papa si mette in testa il cappello da bersagliere! Il cardinale Bertone attraversa la breccia di Porta Pia e invade lo Stato italiano inneggiando a Pio IX! I laici e gli atei vengono allontanati dalla polizia mentre la storica breccia viene occupata dai fanatici di Militia Christi”.
Che cosa accadrà il 20 settembre 2011?
Troveremo a Porta Pia un ologramma di Ratzinger al posto della statua di ferro del bersagliere?
Studenti riformati. A proposito della riforma Gelmini, il migliore commento l’ho trovato in un articolo di Maria Turchetto: “E tanto per cominciare col piede giusto, smettiamo di chiamarla "riforma" - è come chiamare città una baraccopoli”.
Uolter. Leggo che Veltroni, nella notte della Befana, cavalcando la magica scopa, ha mosso una nuova offensiva contro la segreteria del Pd proponendo 5 nuove idee per la rinascita del Partito.
A questo statista – aveva illuminato i tristi giorni degli italiani promettendo loro di emigrare in Africa ma poi, purtroppo, ripensandoci – va dato atto che d’idee brillanti ne ha avute parecchie. Per esempio, quando impose la candidatura di Massimo Calearo come Capolista alla Camera nel collegio di Veneto 1. Costui era considerato da tutti il “falco” di Federmeccanica, uno di quelli che i sindacalisti, specie quelli targati “Fiom“, li vedeva con il fumo negli occhi.
Calearo dopo essere stato eletto passò all’Api di Rutelli, poi, con l'avvicinarsi della votazione sulla mozione di sfiducia al Governo Berlusconi IV, fondò il “Movimento di Responsabilità Nazionale” con Bruno Cesario e Domenico Scilipoti; il 14 dicembre 2010 votò contro la mozione di sfiducia al governo Berlusconi.
Quali saranno adesso le nuove idee di Veltroni? Da attendibile fonte, ne conosco una: candidare Marchionne come segretario del Pd.
Vita. Devo all’impagabile Sergio Messina (… a proposito non perdetevi il suo recentissimo saggio sul porno digitale: Real Sex) la conoscenza di un videoclip horror. Se John Landis, quando nel 1983 girò “Thriller” di Michael Jackson, avesse conosciuto gli interpreti di “Per la vita” – tale è il titolo del video horror – invece di truccare da zombi tante comparse le avrebbe trovate in natura già belle (o meglio, brutte) e fatte.
Facce e voci, a noi italiani, tutte, o quasi, mestamente note; inneggiano alla vita in un modo in cui qualcuno vi ha ravvisato il reato d’istigazione al suicidio.
Horresco referens QUI.
Zoom. Esiste un sito, Openpolis, che, cliccando sulla località in cui si abita, offre la possibilità di sapere con precisione quanti rappresentanti eletti ti rappresentano. Si possono conoscere, con un successivo clic anche i loro nomi. Ve lo sconsiglio. Alla salute dei miei lettori ci tengo. Essendo residente a Roma, ho inserito il nome della città nell’apposito cursore e ho appreso che di me potrebbero occuparsi: 15 (al Parlamento Europeo), 40 (alla Camera), 27 (al Senato), 87 (alla Regione Lazio), 58 (alla Provincia di Roma), 73 (al Comune di Roma); totale: 300.
Ogni volta che qualcuno di loro s’è occupato di me (per fortuna, mai come persona, ma come componente di una categoria di cittadini), la mia vita è peggiorata. Spero che mi dimentichino.
Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca sto al bar.
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