2 libri 2. Molto diversi fra loro. Però hanno tra le pagine un nome in comune: quello del premier.
Un capo di governo che ha encomiato quel tale dei manifesti “Fuori le Br dalle Procure”. Ed ecco il libro che voglio ricordare e consigliare Toghe rosso sangue di Paride Leporace.
L’altro libro è di critica letteraria. E’ intitolato “Non incoraggiate il romanzo"… ma… ma cliccate Qui e v’accorgerete come il servilismo spunti perfino quando non è richiesto.
Affari loro. Mi è capitata una cosa che, al tempo stesso, mi fa piacere e mi rode.
Avevo collezionato una serie di scritti e dichiarazioni di Toni Negri d’elogio a Craxi, solidarietà a Previti, e in difesa di Berlusconi contro la Magistratura. Un ghiotto pacchetto di fogli che, sunteggiati, volevo commentare qui. Cerca, ricerca, esplora scaffali e cassetti, ma quelle pagine non le ho più trovate. Ho trovato, invece, su “L’Espresso” del 5 maggio ’11, un bellissimo articolo di Travaglio che tratta proprio lo stesso argomento su cui mi ero documentato… no, non penso che Travaglio le abbia trafugate da casa mia, lui ha un archivio da far invidia alla Cia!
Sola soddisfazione è che ha scritto sull’argomento certamente meglio di quanto avrei fatto io.
Negri e Berlusconi uniti nella lotta. Affari loro. Ma un po’ anche nostri.
Affari nostri. Quando si accenna a certe avventure del premier con signorine un po’ chiacchierate (qualcuna semmai minorenne e dalla manina lesta nel furto), c’è spesso chi, colpevolmente candido o servo senza rossore, replica “Ma quelli sono affari suoi! Vita privata. Che c’entra la politica?”.
Solo a Roma abbiamo 125 ambasciate (le rappresentanze straniere salgono poi di numero con la presenza dei consolati presenti nelle maggiori città italiane, ditte import-export, centri culturali d’amicizia con il paese x o y), tutte attrezzate con personale dipendente o collaboratore dei “servizi” della propria nazione. I paesi più grandi (Stati Uniti, Cina, Francia, Giappone, Inghilterra, Russia, Germania) hanno folti ruoli di agenti con il còmpito d’ottenere informazioni da fornire ai propri governi.
Wikileaks, ad esempio, ha rivelato (non smentita) che gli americani erano felicissimi di sapere faccende del Cavaliere riguardanti sia sue abitudini private sia suoi affari non troppo trasparenti. Per abbatterlo? Macché! Per renderlo obbediente a qualunque richiesta venisse a lui rivolta da oltre oceano. Aggiungete che quelle richieste (e non solo americane) possono riguardare la nostra industria, orientamenti economici, scelte militari, ed ecco che gli “affari suoi” diventano affari nostri. La colpevole debolezza di un solo uomo, visto il suo ruolo, diviene un rischio per tutti noi.
Beato lui. Più volte dalla folla giorni fa s’è levato forte il grido “Wojtila è volato in Cielo!”.
Io, più modestamente, ricordo che è volato in Cile. Sùbito dopo il golpe di Pinochet, affacciandosi (ci sono foto) insieme con il dittatore a un balcone per salutare i sostenitori del nuovo regime.
Tempestiva è stata l’uscita di un supplemento a MicroMega intitolato Karol Wojtila il grande oscurantista (pagine 296, euro 14.00) che ricorda varie cose a proposito del novello Beato.
Ricorda la delegittimazione di monsignor Romero incoraggiando, di fatto, così gli squadroni della morte che lo fecero secco. Il sostegno ai Legionari di Cristo guidati da Marcial Maciel (… però che nome ti porti addosso, ragazzo!) oggi bollato dal Vaticano come un vaso d’iniquità. L’opposizione a fare luce sugli scandali pedofili al punto da trattare quasi da eroe il vescovo Pican, condannato dalla giustizia francese per essersi rifiutato di testimoniare sulla pedofilia di un prete della sua diocesi.
Nell’ultima sezione del libro, si osserva come un’attenta analisi delle condizioni di salute di Giovanni Paolo II dimostri che avrebbe rifiutato ulteriori cure perché troppo gravose: lui diventerà santo, al cattolico Piergiorgio Welby sono stati rifiutati persino i funerali.
MicroMega su Wojtila: “Comprarlo subito!”
Masichismo. L’ex direttore generale della Rai, dopo le dimissioni, s’è sfogato al tg1 (… come avrà fatto Minzolini ad averlo in onda?... quanto a scoop non lo batte nessuno, diavolo d’un giornalista!) dichiarando: “Mai preso ordini da Berlusconi”. Dichiarazione un po’ autolesionista. Perché c’è da credergli. Berlusconi per quelle comunicazioni ha usato la segretaria.
Referendum. La prossima newsletter uscirà dopo le date in cui si vota per il referendum perciò anticipo qui un comunicato che nelle prossime settimane apparirà di frequente su questo sito.
Ai referendum di domenica 12 e lunedì 13 giugno vota "SI" per dire "NO"!
E’ bene ricordare che dobbiamo pubblicizzarlo noi il referendum perché gli spot non passeranno in Rai né a Mediaset. Bisogna assolutamente raggiungere il quorum!
E' necessario, quindi, che vadano a votare almeno 25 milioni di persone.
Berlusconi non vuole che il referendum passi. Ecco perché i cittadini, non sapranno nemmeno che ci sarà un referendum da votare il 12 e il 13 giugno.
Copia-incolla e pubblicizza sul web il referendum presso parenti, amici e conoscenti.
Oppure metti fotocopia nelle cassette postali, nei treni, negli autobus.
Passaparola!
Zoom. “Benedetto Croce non capisce, ma non capisce con grande autorità e competenza”.
Leo Longanesi
Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca, sto al bar.
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