10 – 11– 11. Che gli stregoni di varie sette e chiese sbaglino sempre l’ha dimostrato la temuta data dell’11.11.11 che ha portato con sé i soliti guai di tutti i giorni, e non una memorabile catastrofe. Piuttosto il giorno prima, con le dimissioni di Berlusconi, s’è avuto un giorno lietissimo.
Meno lieto, per chi ci aveva molto (troppo, in verità) sperato, l’avvento, il 16.11.11, di Monti.
Ecco alcune fra le grassazioni e omissioni avvenute: l’aumento secco di 5 anni contributivi per ottenere la pensione d’anzianità; l’elusione – stimata in almeno 700 milioni – dell’Ici sugli immobili usati per le attività non di culto dal Vaticano; l’assenza di un serio tentativo di lotta agli evasori fiscali; la faccenda dell’attribuzione delle frequenze tv.
Saranno corretti questi errori? Ci spero poco.
Tuttavia, anche in questo caso, moltissimi italiani hanno dimostrato come appartenga loro l’abitudine di sgozzare con gioia un maiale per poi rimpiangerlo: l’hanno fatto con Mussolini, Craxi, la Dc. Ora Berlusconi? Il Fatto è arrivato a scrivere: “A ridatece er Cainano”.
Viene anche detto che questo è un governo in cui è pesante la presenza di Vaticano e Banche.
Vero.
Ma prima chi c’era? Una banda di anarcoinsurrezionalisti al potere? E ricordate quel paffuto servo che s’era inventato il movimento degli “atei devoti”?
Amnesie. Ascoltando voci in giro, è incredibile quanto rapidamente, e non da pochi, sia stato dimenticata l’indecorosa vita imposta fino a ieri da Berlusconi.
Dimenticato il conflitto d’interessi, il suo disprezzo dei dettati costituzionali, la sua lotta contro i giudici (“Per fare quel lavoro devi avere delle turbe psichiche. Se fanno quel lavoro è perché sono antropologicamente diversi dal resto della razza umana”), il suo trascinarci nel ridicolo presso altri paesi, i suoi scandali che hanno reso felici i “servizi” di tante nazioni i cui governi (vedi documenti Wikileaks) hanno largamente goduto della sua (e, quindi, nostra) debolezza.
Dimenticato che la disoccupazione è cresciuta enormemente tradendo la falsa (già allora quando fu detta) promessa di un milione di posti di lavoro.
Dimenticato che la Rai è stata asservita a un gruppo di potere che ha messo alla porta, perché scomodi ad Arcore, programmi da ascolti record con importanti importi pubblicitari, che ha costretto la radiotv pubblica a rinunciare ai soldi di Sky per indebolirne la presenza sul mercato a vantaggio Mediaset, che ha visto il tracollo d’ascolti del Tg1 diretto da un giornalista inquisito oggi dalla Magistratura per scorrettezze amministrative verso la stessa Rai.
Dimenticato che al Parlamento europeo l’Italia è rappresentata da Borghezio, esponente di un partito del passato governo, che definisce lo stragista Mladic “un eroe da ammirare” e dice, a proposito dell’attentato in Norvegia, a Radio24 il 26 luglio ’11: “Il 100% delle idee di Breivik sono buone, in qualche caso ottime”.
Dimenticato che ministra (“emme” minuscola è d’obbligo) della P.I. è stata la Gelmini che pronuncia nemési; pensa che i neutrini siano corridori impegnati in una sotterranea tappa Zurigo – Gran Sasso; sbaglia due terzi delle domande nei questionari per concorso a Presidi, oltre a bombardare la scuola italiana devastandola.
Dimenticati di colpo i Brunetta, i Cicchitto, gli Alfano, i Gasparri, i La Russa … dimenticato il dito medio alzato un giorno sì e l’altro pure, le risposte a pernacchie ai giornalisti… le nipoti di Mubarak… possibile tanta amnesia?
La destra alle prossime elezioni giocherà molte carte su queste dimenticanze oltre che sulle tante, colpevoli, mancanze e la tanta ignavia dell’attuale sinistra (“esse” minuscola è d’obbligo).
Europa. Si parla tanto della sua crisi, ma non dobbiamo sorprenderci tanto.
E’ stata fondata solo sull’euro, se quella moneta va in crisi sia per colpa di alcuni paesi (fra cui l’Italia berlusconiana) sia per contingenze internazionali, tutto va in malora.
Alessandra Longo su Repubblica ha ricordato giorni fa Riccardo Lombardi che in anni lontani scriveva “Se l’Europa si fa sulla base del modello americano, il mondo non potrà sopportare questo; e non politicamente, ma per ragioni biologiche di vita”. L’Europa è stata fatta peggio del modello americano. Anche sul piano economico. Ad esempio con una BCE (Banca Centrale Europea) che ha un limitatissimo ruolo rispetto alla corrispettiva FED (Federal Reserve System) che è la banca centrale degli Stati Uniti d'America. Si aggiunga che in Europa non c’è tra i 27 paesi aderenti cooperazione fiscale né una legge che ne uniformi i comportamenti, ma solo dopo faticosi (dis)accordi a '23' (17 + 6 volontari = disgrazia + soccorritori?) e sotto forma di accordo intergovernativo.
Io so di un solo Euro che funziona: Euro Beinat il suo nome, inventore di braccialetti e cavigliere elettroniche per il controllo a distanza di detenuti in carceri virtuali.
Facciamo chiarezza. La senatrice Luciana Sbarbati in una smentita a Repubblica che l’annoverava tra “i ribelli del Pdl”, ha precisato: la sottoscritta è stata eletta nel centrosinistra e ha aderito al gruppo del Pd. Adesso sono membro del gruppo Udc-Svp-Aut:Uv-Maie-Vn-Mre-Pli.
Ah, finalmenteè fatta luce!
Padiglione Italia. Data fausta il 27 novembre scorso. S’è chiuso lo sconcio Padiglione Italia alla Biennale. Colpa di Sgarbi se sconcio è stato? Sì, certamente. Ma anche di chi ha messo lì a dirigere il traffico quel vigile inurbano. Né è da trascurare la colpa di chi ha aderito all’invito a partecipare. Spesso persone (… meglio sarebbero stati alla Corrida essendo dilettanti allo sbaraglio) emozionati di scrivere un giorno nei loro curricula “Ho partecipato alla Biennale”.
Non sanno che il Padiglione Italia 2011 sarà ricordato come esempio di comicità involontaria?
Poi c’è stato anche di peggio: chi prima ha rifiutato e poi ci è andato con una velocità da fare invidia al trasformista Fregoli. Mo’ il Padiglione Italia è chiuso. Parce sepulto.
Zoom. Tratta da Twitter.
Un onorevole leghista ha detto che siccome c'è il Grana Padano vuol dire che la Padania esiste.
Risposta dei francesi: "Puisque le Caprice des dieux existe, ça prouve que les dieux existent aussi".
Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca, sto al bar.
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