- La grave sconfitta subita dal Pd, pare che a poco sia servita a quel (di)partito
Quando si è trattato di scegliere un candidato di bandiera per il Senato, la scelta è caduta (in ogni senso) su Valeria Fedeli. Una che – da ex Ministro dell’Istruzione – sbaglia i verbi roba da dar apparire Di Maio un raffinato glottologo e tarocca il suo curriculum come un alfaniano qualunque.
- Credo che se pure si riesca a fare un governo M5S – Lega, non abbia lunga vita.
Tornare al voto mi sembra la cosa più opportuna. Facendolo in tempi brevi, sarebbe il modo di sbarazzarsi forse definitivamente del duo tragicomico Berlusconi-Renzi. Allora sarebbe possibile un’alleanza M5S con un Pd finalmente derenzizzato perché oggi non lo è per niente.
- Durante la campagna elettorale tutti hanno promesso di tutto. Ma non proprio tutto tutto.
Per esempio, M5S e Lega, le forze vincitrici, raramente hanno parlato di lotta all’evasione fiscale (lì andrebbero prelevati i soldi e non stravolgendo le pensioni) e di morti sul lavoro (134 nei primi tre mesi di quest’anno).
- Apprendo che la Presidentess… pardon, vuole che la si chiami Presidente… del Senato Alberti Caselllati è contro le unioni civili. Preferisce le unioni incivili? Mistero.
- Nel quarantennale del rapimento di Moro e del massacro della sua scorta, la tv si è prodotta in molte trasmissioni. Ne ho seguite parecchie e mi pare che la qualità media fosse buona.
La storia, dal secolo scorso, più che con la penna si scrive con l’audiovisivo, giusto, quindi, raccogliere testimonianze anche prevedendo (e chiarendolo in onda) che alcune ricostruzioni delle Br sono probabilmente false e concordate con chissà chi.
Qualcuno di loro ha perfino delirato meritandosi la risposta di Maria Fida Moro
Di quelle trasmissioni, una cosa, però, a molti – io sono fra quelli – è apparsa stonata. A parlare è stato soprattutto chi ha ucciso. Sarebbe stato opportuno dedicare spazi anche ai cinque caduti della scorta, abbandonati dallo Stato, dimenticati da molti.
- Settant’anni fa moriva Nicola Maldacea nato a Napoli nel 1870. Famoso macchiettista, lo ricordo con i versi che seguono da lui dedicati a una cocotte, un’olgettina di tanto tempo fa.
“A diciott’anni m’ero messa insieme / con un deputato dal barbone biondo / Che mi fece conoscere un po’ il mondo / In una posizione… altolocata. / Dopo di questi feci conoscenza / D’altri colleghi suoi; ci fu un momento / Che avevo preso in mano… tutto il Parlamento/ La mia stanza sembrava una Camera, per via / Che le riunioni della maggioranza / Si facevan sempre… nella stanza mia”.
- Annunci bizzarri da Girodivite.
“Il torneo di basket delle parrocchie prosegue con la partita di mercoledì sera: venite a fare il tifo per noi mentre cercheremo di sconfiggere il Cristo Re!”
Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca sto al bar.
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