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Insulti e gestacci

 

Questa sezione del sito Nybramedia fino al mese di giugno ’19 ospitava ogni mese miei commenti sull’attualità artistica, sociale, politica. Da ottobre del 2019 ha cambiato il suo formato.
Adesso riporta, infatti, frasi tratte dalla letteratura e dal giornalismo, battute cinematografiche e teatrali, scritte sui muri o su volantini oppure trovate sul web.
Cose cui mi hanno fatto pensare gli avvenimenti del mese, oppure mi sono venute alla mente da ricordi lontani.
Tutti gli scritti, però, saranno ispirati alla dea chiamata Brevità.
Quando riporterò parole mie, sempre alla legge di quella dea obbedirò.
Perché questo cambio di rotta rispetto alle passate edizioni che vanno avanti dal febbraio 2000?
Sono in tanti a scrivere e commentare i fatti correnti.
Aggiungere anche mie parole? Sono proprio necessarie? Non credo
È stato detto che la carta è stanca. Ma anche altri supporti.
Non voglio, almeno qui, aggiungere nuovi sfinimenti a quella tombale spossatezza.

 

 

 

 

Art. 1. L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
Dall’inizio di quest’anno al 15 aprile  ci sono stati 335 lavoratori morti sul lavoro: di questi 176 hanno perso la vita sui luoghi stessi di lavoro, gli altri “in  itinere”, (condizione riconosciuta dall’Inail).
Mancano ancora i dispersi delle Grimaldi che sembrano spariti nel nulla.
Venerdì Santo scorso sono morti 6 lavoratori, ma loro non risorgeranno.
da “L’Osservatorio Caduti sul Lavoro” di Bologna

 

 

 

 

Afonia.
Immaginate che una mattina vi svegliate afoni. E proprio quel giorno v’imbattiate in un gruppo di No Vax o filoputiniani oppure neofascisti (oggi spesso insieme). Chiaro è che il dovere civico v’impone d’insultarli pesantemente. Ma la voce vi manca. Ecco un suggerimento per ovviare al contrattempo: CLIC!
dal web

 

 

 

 

Anpipaz.
La più gloriosa Associazione patriottica esistente in Italia l’ANPI (Ass. Naz. Partigiani d’Italia) con due improvvide dichiarazioni non ha tenuto conto della responsabilità morale che rappresenta.
La prima, ricevendone larga ma non unanime adesione, in un  comunicato mostrava ambiguità affermando che sulla strage di Bucha era “in attesa di una commissione d'inchiesta internazionale guidata dall'Onu e formata da rappresentanti di Paesi neutrali, per appurare cosa davvero (il corsivo è mio) è avvenuto”.
Dubbiosa affermazione cui seguirà  la significativa presa di distanza di Carlo Smuraglia storico Presidente Anpi da tutto il contenuto.
La seconda dichiarazione afferma, in un più recente comunicato, “Alla sfilata del 25 aprile: no alla bandiere Nato”. Avete mai visto in una manifestazione qualcuno sventolare il vessillo Nato? Ma neppure l’autista di Biden! Si risente la signora Durenghello, Presidente della Comunità ebraica di Roma, “e perché le bandiere palestinesi sì?”.
Già, e quelle che rappresentano la Brigata ebraica (della Resistenza, si badi) riceve fischi e qualche aggressione?
Redazionale

 

 

 

 

Un mestiere divenuto difficile.
Dura vita oggi per gli addetti alla propaganda dei paesi in guerra.
Un tempo ognuna delle parti affermava ciò che voleva. Oggi i mezzi di alta tecnologia (satelliti e droni) insieme con quelli tascabili (piccole telecamere, smartphone) possono documentare con immagini e smentire la controparte.
Recenti casi: le stragi in Ucraina che hanno sbugiardato i russi
Non dimentico foto e sequenze che mostravano nel Donbass all’opera il  famigerato battaglione Azov di Zelensky mentre gambizzava prigionieri russi ammanettati e anche in altre atrocità prima del 24 febbraio ’22.
Redazionale

 

 

Orrore e sorpresa (1).
Tante le espressioni inventate da buontemponi quali “guerra umanitaria” o “missione di pace” oppure “operazione speciale” per mascherare termini che guasterebbero i ritmi gastrotelevisivi agli spettatori dei tg. Ma le guerre si fanno, dappertutto. E con gli infami esiti di sempre.
Perfino l’italietta berlusconiana partecipò a guerre… pardon!... missioni di pace, tagliando fondi alla sanità, alla scuola, all’università, alla cultura, allo spettacolo, ma trovando soldi per finanziare quelle cose lì.
Chissà, forse in un lontanissimo futuro (se ci sarà un lontanissimo futuro), grazie alle scienze, le cose cambieranno, ma al momento non se ne parla proprio.
Ricordo un libro di Jean Bacon. Lo scrittore constata come tutta una speciosa letteratura ci è stata somministrata per venti secoli allo scopo di nascondere quello che ognuno di noi confusamente sa ma preferisce tacere. E cioè che il genere umano nella sua maggioranza ama la guerra. Che tutti – tutte le religioni, tutte le nazioni, tutti gli industriali (mercanti d’armi, naturalmente, ma non solo) – non hanno alcuna intenzione di cancellare la guerra dalla Storia. In tre millenni e mezzo, scrive Bacon,  ci sono stati circa 3.130 anni di guerra e 277 anni di pace, ovvero 13 anni di guerra per ogni anno di pace.
È la guerra inevitabile? Cioè ìnsita negli umani?
Le neuroscienze sia d’impostazione organicista e sia cognitivista, con diverse motivazioni e approdi, propendono tragicamente per il sì.
Provare orrore? Sì, certo.
Provare sorpresa? Un po’ meno.
Dal web

 

Orrore e sorpresa (2)

Cadaveri lungo le vie, fosse comuni, altre atrocità. Dall’Ucraina. Perché ci tocca da vicino, ma le stesse scene si svolgono in Africa, Sud America, Medio Oriente e in ogni dove. Solo a volte documentate. In fondo, sono atrocità lontane da noi, si pensa. Sbagliando. Oggi è tutto più intrecciato di una volta.
Provare orrore? Sì, certo.
Provare sorpresa? Un po’ meno.

Perché l’evoluzione di noi umani non avviene con un interruttore che… tac… porta tutti contemporaneamente allo stesso più elevato livello. Tantissimi (la maggioranza?), stanno ancora fra scimmie assassine e riconoscono come proprio il mare di sangue e merda dove nuotano felici. 
Anonimo del XXI secolo

 

 

 

 

Profezia o speranza?
«Forse traverso una catastrofe inaudita prodotta dagli ordigni ritorneremo alla salute. Quando i gas velenosi non basteranno più, un uomo fatto come tutti gli altri, nel segreto di una stanza di questo mondo, inventerà un esplosivo incomparabile, in confronto al quale gli esplosivi attualmente esistenti saranno considerati quali innocui giocattoli. Ed un altro uomo fatto anche lui come tutti gli altri, ma degli altri un po’ più ammalato, ruberà tale esplosivo e s’arrampicherà al centro della terra per porlo nel punto ove il suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà un’esplosione enorme che nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie».
[Italo Svevo,  ultima pagina del libro “La coscienza di Zeno”, 1923]

 

 

 

La madre dei cretini è sempre incinta, d’accordo.
Ma dei coglioni che la inseminano ne vogliamo parlare? 
Dal web


 

 

Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca sto al bar.

 

   

      


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