Questa sezione del sito Nybramedia fino al mese di giugno ’19 ospitava ogni mese miei commenti sull’attualità artistica, sociale, politica. Da ottobre del 2019 ha cambiato il suo formato.
Adesso riporta, infatti, frasi tratte dalla letteratura e dal giornalismo, battute cinematografiche e teatrali, scritte sui muri o su volantini oppure trovate sul web.
Cose cui mi hanno fatto pensare gli avvenimenti del mese, oppure mi sono venute alla mente da ricordi lontani.
Tutti gli scritti, però, saranno ispirati alla dea chiamata Brevità.
Quando riporterò parole mie, sempre alla legge di quella dea obbedirò.
Perché questo cambio di rotta rispetto alle passate edizioni che vanno avanti dal febbraio 2000?
Sono in tanti a scrivere e commentare i fatti correnti.
Aggiungere anche mie parole? Sono proprio necessarie? Non credo
È stato detto che la carta è stanca. Ma anche altri supporti.
Non voglio, almeno qui, aggiungere nuovi sfinimenti a quella tombale spossatezza.
Di solito questa sezione di Nybramedia si articola in plurali paragrafi, questo mese ne registra uno soltanto con una data tristissima.
Il 28 dicembre si è portato via Guido Zaccagnini.
Mio amico da oltre mezzo secolo.
Voce storica di Radiorai, aveva da poco pubblicato con successo (poco tempo dopo l’uscita in libreria già prevista la seconda edizione) Una dilettevole storia della musica.
Sul libro, rilasciata a Rai News 24, la sua ultima intervista.
QUI su Radio Tre, una serie di trasmissioni in cui esplora le musiche natalizie meno conosciute o del tutto sconosciute.
La torsione crudele dei ricordi è dolorosissima.
Salgono alla mente certi versi di Pasternak, da quell’ultima tua data d’ora in poi, Guido, per noi sarà “una Roma senza burle e senza ciance / che non prove esige dall’attore / ma una completa e autentica rovina”.
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