Questa sezione del sito Nybramedia fino al mese di giugno ’19 ospitava ogni mese miei commenti sull’attualità artistica, sociale, politica. Da ottobre del 2019 ha cambiato il suo formato.
Adesso riporta, infatti, frasi tratte dalla letteratura e dal giornalismo, battute cinematografiche e teatrali, scritte sui muri o su volantini oppure trovate sul web.
Cose cui mi hanno fatto pensare gli avvenimenti del mese, oppure mi sono venute alla mente da ricordi lontani.
Tutti gli scritti, però, saranno ispirati alla dea chiamata Brevità.
Quando riporterò parole mie, sempre alla legge di quella dea obbedirò.
Perché questo cambio di rotta rispetto alle passate edizioni che vanno avanti dal febbraio 2000?
Sono in tanti a scrivere e commentare i fatti correnti.
Aggiungere anche mie parole? Sono proprio necessarie? Non credo
È stato detto che la carta è stanca. Ma anche altri supporti.
Non voglio, almeno qui, aggiungere nuovi sfinimenti a quella tombale spossatezza.
Nuovi morbi.
Alcuni scienziati avevano previsto quanto poi accadde. Dapprincipio si manifestò quale Bossite con deturpanti formazioni sulla pelle del linguaggio, poi seguì il Berluscolera con le tipiche piaghe mafioprofonde e telesanguinolente diffuse su larga parte del corpo sociale. Infine con la consultazione sanitaria collettiva del 25 settembre ’22 si ebbe una drammatica conferma di quelle trascurate previsioni: con oltre 7 milioni di infettati (cifra approssimata per difetto: sono da aggioungere parte di quelli astenutisii alla rilevazione e, ancora, i positivi asintomatici) purtroppo si trattava di un’epidemia, della temuta Insufficienza E(m)patica!
Sintomi: nausea, vomito, disorientamento, difficoltà di ragionamento. Da qui tanti episodi: vertiginoso aumento di femminicidi, libri che sdoganano l’odio, clochard dati alle fiamme, giovani Kung Fu che massacrano coetanei inermi, capretta uccisa a calci da un gruppo di ragazzi sghignazzanti, gare automobilistiche assassine, il tutto associato al tic di documentare tali gesti filmandoli quale trionfi,
Il vaccino è ancora lontano. Al momento si dispone solo di trapianto del cervello che, però, non sempre purtroppo è risolutivo.
Meraviglie d’Italia.
“Open to Meraviglia”, la campagna di comunicazione voluta da Daniela Santanchè, costata 9 milioni di euro, chiude i battenti.
Pare però che quei cattivoni giudici della Corte dei Conti, colti da forte meraviglia, abbiano open lo sguardo sulla faccenda ipotizzando danno erariale e spreco di denaro pubblico.
Il libro del generale Vannacci sarà ripubblicato dall’editore Morganti.
(anagramma = Rimonto tragedie).
Fatiche notturne.
… nelle mie vene scorre una goccia del sangue di Enea, di Romolo, di Giulio Cesare, di Dante, di Fibonacci, di Giovanni delle Bande Nere, di Lorenzo de’ Medici, di Leonardo da Vinci, di Michelangelo…
Quando a costui gli fanno l’analisi del sangue, nel laboratorio fanno notte e sono costretti agli straordinari.
Ultima missiva.
“Ho l’anima rigata per ragioni mie, sono a pezzi (…) pagherei a peso d’oro un assassino che mi accoltellasse nel sonno (…) tiro avanti per conto mio, sperando che sia preso tutto finito”
Lettera di Pavese all’amico Giuseppe Vaudagna venerdì 25 agosto 1950. Lo scrittore suicida fu trovato la domenica mattina 28 nella stanza 346 dell’albergo torinese Roma.
Traumi tv.
Durante l’estate, Sky ha mandato in replica quasi quotidianamente “Romanzo criminale” e “Gomorra”. Sono d’accordo con Corrado Guzzanti che dice “Quando vedo Gomorra mi viene voglia di chiamare la polizia”. Perché in quelle serie (ben fatte, su questo nulla da da dire) non c’è un briciolo di critica al mondo malavitoso mostrato, ne escono celebrate la prepotenza e la sopraffazione.
Come sostiene Nando Dalla Chiesa: “non più denuncia, ma propagazione”.
Chiesta l’assoluzione di un bengalese denunciato dalla moglie sia perché la picchiava e sia per episodi di maltrattamenti ad altri familiari. Il Pm: ha sostenuto non essere punibile il comportamento di quell’uomo perché inscrivibile nel contesto della sua cultura di origine.
Non fate sapere a quel giudice che presso la cultura d’origine di alcuni popoli c’è il cannibalismo.
Un lapsus.
Un disastroso lapsus ha colpito il 5 settembre una giornalista del Tg2. Nel lanciare un servizio, sbaglia il cognome del ministro della Cultura Sangiuliano, trasformandolo in “San Gennaro” scatenando l’ilarità generale. Non di San Gennaro. Pare che il santo l’abbia presa malissimo e non si escludono sue azioni celesti per tutelare la propria identità da fraintendimenti ritenuti offensivi.
Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca sto al bar.
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