L'ospite accanto a me è Sergio Messina.
Musicista, scrittore, esperto di nuovi media. Queste indicazioni sono
fatte giusto per andare sul veloce, perché dovrei aggiungerne parecchie
altre: autore radiotelevisivo, consulente d'espressività informatica,
regista...insomma, a volerle dire tutte facciamo notte. Ecco allora
alcuni links che potranno illuminarvi sul Nostro:
http://www.radiogladio.it,
http://www.radiogladio.it/linkmiei.htm,
http://www.radiogladio.it/online.htm
http://www.faveromane.org/articoli_interviste19.html http://www.italianrap.com/artists/artists_bios/sergio_messina/index.html Spero
che bastino. Sergio l'ho conosciuto in una corriera granlusso che ci
portava ad un festival, facemmo indegna comunella, dopo ci frequentammo,
in modo reciprocamente dannoso, per alcuni anni. Poi - seguendo i
consigli dei rispettivi medici - ci siamo persi di vista. Di lui ho
appreso solo dalle cronache che riferivano, per dirne una, di un
interessamento di Frank Zappa alle sue cose. Temperamento mercuriale,
attraversa il confine magnetico fra arte, politica e tecnologia,
scoprendone nuovi nessi e sostanze; interroga oracoli informatici
ricavandone vaticinii che cavalcando l'antropologia (vedi la sua
conferenza-spettacolo "real core" sul porno in Internet) approda a
risultati che interessano le neuroscienze, la semantica elettronica, e
le fantasie perverse della signorina Felicita indovinandone gusti che la
signorina non aveva ancora rivelati a sé stessa. La musica è per lui
più un vettore che un campo espressivo esclusivo, pur avendo prodotto
proprio in quest'area risultati maiuscoli come "Radiogladio", la
collaborazione con le "99 Posse", "La vendetta del Mulino bianco" (se
non l'avete ancora fatto, compratelo di corsa). E' un tipo che
rappresenta ciò che verrà senza dimenticare quella lezione che va da
Vico ad Warhol e ricorda che poggiamo sulle spalle dei giganti e dei
nani.
- Benvenuto a bordo, Sergio...
- Grazie, caro Armando. Siamo sicuri di essere sulla strada giusta?
Dai finestrini si vede poco...
- Forse se fai scorrere le tendine nere che li coprono, vedi
meglio...
Ora voglio farti assaggiare questo "Diacono Gerardo 1028"
Gutturnio Riserva Doc Colli Piacentini, vino egregio prodotto da Torre
Fornello...qua il bicchiere...ecco fatto. Adesso ascoltami: il
Capitano Picard è bravissimo, per lodarne la guida, a Roma direbbero "è
un bel manico", però noi nello spazio stiamo, schizziamo " a manetta",
prudenza vuole che tu trasmetta sulla Terra, come sempre chiedo
iniziando la conversazione con i miei ospiti, il tuo ritratto...per
carità, non quello fisico!...interiore...che immagino
peggiore...insomma: chi è Sergio secondo Sergio...
- Il suo peggior nemico. Chissà dove sarei arrivato se non fosse per
me stesso. Detto questo pero', costui (me stesso) resta la mia
principale fonte di reddito, quindi posso insultarlo ma solo fino a un
certo punto. Non andrei in vacanza con me (e infatti viaggio sempre da
solo) ma assisterei volentieri ad una mia conferenza - e forse farei
volentieri del sesso con me stesso (naturalmente sempre sadomaso).
- In 13 parole (tante quante sono le lettere che compongono il tuo
nome), definisci la tua presenza nello scenario dei media che attraversi
con tante tue operazioni.13 parole, non una in più né in meno...attento,
che le conto!
- Sono
e resto girovago, impertinente, ostinato.
Mercurialmente esploro scenari salutando il nuovo avanzato.
- Complimenti! Attraverso questo acrostico ti sei fotografato in un
autoscatto, alquanto porno in verità. Insomma, Ce l'hai fatta! Hai vinto
un CD dello chansonnier Apicella con tutte le canzoni su testi del suo
paroliere preferit...
- Finalmente! Su Amazon non è disponibile...
- Vabbè, ho capito. Cambio il premio. E, visto che ci sono, cambio
anche argomento. Parliamo di musica. E' trascorso un quarto di secolo
dal primo urlo anarchico dei Sex Pistols e dall'esplosione
rivoluzionaria del punk e dei suoi echi anche in altri campi espressivi,
nonché nel costume giovanile. Aldilà di spille e catene, che cosa ne è
rimasto? Ne rintracci segni nel
panorama musicale di adesso?
- La musica più interessante degli ultimi 5 anni è certamente la
musica elettronica. Questa di solito è realizzata da persone che non
sanno nulla di teoria musicale (una definizione è che suonano LA MUSICA
e non uno strumento, un po' come fanno i dj). Il punk gridava: "Piglia
una chitarra, impara due accordi e fai la tua band!". Nella musica
elettronica non servono più nemmeno i due accordi: in questo è molto più
punk del punk. E tutta la cultura dei rave e della musica house in
generale (certamente il fenomeno giovanile più ricco e complesso degli
ultimi dieci anni) ha molto del punk: basta vedere l'atteggiamento dei
media sull'argomento.
- Dopo l'11 settembre c'è stata una fioritura di rappers - ad esempio:
Canibus, MC Hammer, Suge Knight - che urlano patriottismo. Si tratta di
un' occasione sfruttata opportunisticamente da alcuni, oppure il rap sta
cambiando i suoi bersagli?
- Il rap è innanzitutto stile; per chi ascolta l'hip hop (e questo
include il sottoscritto) è molto più importante COME dici una cosa di
quello che poi effettivamente dici; loro lo chiamano "flow", flusso, ed
è il parametro con cui si misura la bravura di un rapper. Se poi quello
che dici è interessante è meglio, ma non è essenziale. Gli americani in
genere non sono molto bravi coi contenuti. Questa del patriottismo mi
pare un'altra baggianata analoga agli altri temi tipici del genere:
fica, lusso, insulti a terzi. La vera tragedia a lungo termine
dell'11/9, l'unica cosa che giustifichi l'espressione "nulla sarà mai
più come prima" è che hanno convinto definitivamente molte persone
(incluso me) della loro infinita, infantile e irrimediabile stupidità.
Al momento non andrei negli Usa nemmeno a prendermi il premio Pulitzer -
tutto pagato.
- Il grande chitarrista maliano Farka Touré, ad un convegno di studi
etnomusicologici della Fondazione Cini, ha definito la world music "un
calderone che omologa e non favorisce un nuovo umanesimo multietnico".
Tu come la pensi?
- Sono completamente d'accordo: la world music è musica etnica
tramutata in merce, comodamente impacchettata per un pubblico
disinteressato che puo' cosi' sentirsi equo e solidale.
- Dagli scossoni che sta subendo l'Enterprise e dai suoni che ci
accompagnano avrai capito che siamo entrati nella Rotta Tecnotronica, ma
non allarmarti, Picard ed io ne verremo fuori, su di te non giuro...
Laurie Anderson canta "Language is a virus" citando William
Burroughs che diceva "Il linguaggio è un virus venuto dallo spazio".
Segue, quindi, una domanda acconcia in un viaggio spaziale lungo la
rotta di cui ti dicevo: sei d'accordo con quella definizione? E, se si,
qual è oggi la principale insidia di quel virus?
- Completamente d'accordo: è buffo che mi fai questa domanda perche'
ho lungamente ricercato un commento di Burroughs su questo. L'ho trovato
nel bel film/intervista di Klaus Maeck "Commissioner of Sewers" che si
trova in vhs, e forse dvd. Te la proietto sul megaschermo che hai laggiù
e te la traduco, forse perfino in anteprima per la lingua
italiana...voglimi bene per questo:
William Burroughs: La parola sembra essere un organismo;
ritengo anche che la parola scritta sia venuta prima di quella
parlata. Klaus Maeck: è un organismo pericoloso? WB: Beh, puo'
diventarlo. Agisce come un virus, nel senso che si riproduce. Ma un
virus può essere riconosciuto solo attraverso dei sintomi; un virus che
non produca sintomi psicopatologici non può essere classificato come
tale. KM: Come si possono identificare il linguaggio e le parole come
virus? WB: Uno degli indizi è che il linguaggio è compulsivo e
involontario. è molto difficile interromperne il flusso. La maggior
parte delle persone non ci prova mai, ma se lo fai ti accorgi che è
estremamente difficile. Ecco quindi una cosa che ti succede contro la
tua volontà.
- Grazie per l'anteprima...a proposito, non te la pagherò perché
è...come dire... impagabile.
Un famoso cyberpensatore, qual è Derrick
de Kerckhove, ha detto che la connettività è una delle grandi scoperte
del mondo moderno, aggiungendo che essa però è sempre esistita tra gli
uomini, ma prima non si era capaci di servirsene. Oltre alla
connettività, quali valori attribuisci al web?
- Certamente la simultaneità bidirezionale (che sarà sempre più
evidente con il migliorare delle connessioni). Tra un'idea, la sua
pubblicazione e il feed back degli utenti a volte passano pochissimi
secondi, come sa bene chiunque abbia un sito. Poi anche l'orizzontalità
("dal basso verso l'altro" è una mia definizione della rete che mi pare
efficace), che ha consentito l'esplosione di un fenomeno come la
pornografia amatoriale (che ha superato in termini di contatti quella
industriale), così radicalmente diversa da quella solita che ci sto
scrivendo un libro ("Real Core" la nuova frontiera del porno digitale).
- Sappiamo di hard e soft, parlaci del tuo "real core"...
- E' un'espressione che uso per definire la pornografia amatoriale che
si vede in rete. Si tratta di gente qualsiasi che, grazie agli strumenti
digitali, pubblica delle proprie immagini. Per queste persone (che sono
attori e spettatori insieme) non e' importante l'avvenenza fisica dei
partecipanti (fondamentale nell'hard) ma il grado di motivazione
espresso. Un tripudio di gente comune quindi, piena di difetti fisici e
di curiose perversioni (la rete e' stata pensata originariamente proprio
per piccoli gruppi d'interesse) sfogando le quali - molto evidentemente
- costoro vivono meglio: un messaggio positivo di liberazione e di
autonomia rispetto ai modelli
dominanti. Nella mia conferenza
spettacolo racconto questo fenomeno e mostro un centinaio di immagini
trovate in rete.
- David Garcia e Geert Lovink operano un distinguo fra "media
strategici" cioè le grandi case di produzione cinematografica, le grande
reti radiotelevisive, eccetera, e i "media tattici" quelli
resi
possibili dal progresso tecnologico, e utilizzati da coloro che sono
fuori delle gerarchie del potere (si pensi a quanto accaduto a Genova
durante il G8). A questi ultimi media va la loro preferenza e vi
dedicano ogni anno "Next 5 minutes", una conferenza mondiale di studio.
Ti chiedo: condividi quel distinguo? E, volendo accettare la definizione
di "media tattici", tu come vedi il futuro di quell'area?
- Preferisco la definizione di media monodirezionali (come la tv o il
cinema) e quelli bi (o multi) direzionali come la rete; è
l'orizzontalità di cui parlavo più sopra. Certamente c'è un grande
futuro per i cosiddetti media tattici (grazie anche alla diffusione
di strumenti digitali come macchine fotografiche e telecamere). Il
problema sarà quello della visibilità: esserlo in rete è sempre più
difficile e costoso. Ma certamente una delle anime della rivoluzione
digitale è la controinformazione.
- Tra le tue tante attività ricordate nella presentazione, sei anche
un autore di radio e tv lavorando sia in Rai sia nell'emittenza privata,
insomma sull'argomento la sai lunga. Aiutami a risolvere un assillo che
tormenta i miei poveri giorni: la televisione generalista ha i minuti o
i secoli contati?
- La televisione generalista si plasma sul concetto di uomo medio, una
creatura spregevole e bassa fortunatamente esistente solo nella capa
bacata dei dirigenti di televisioni. Basta farsi un giro in rete per
accorgersi che la sua natura è invece particolarista, e il futuro più
probabile della tv è proprio di finire in rete (o comunque di
digitalizzarsi). Quindi la tv generalista per me è già morta. Quel
movimento che vedi sono i vermi che ne spolpano il cadavere.
Ovviamente una tv specializzata in soap operas fa tremare i polsi,
ma certamente non è generalista.
- Nella tua vertiginosa rubrica sul mensile "Rumore", raccolta sul tuo
sito
http://www.radiogladio.it/minindex.htm
ti sei occupato anche
del diritto d'autore.
A beneficio dei miei avventori più distratti
ricordo che nell'84, fu inventato da Richard Stallman, fondatore delle
Free Software Foundation, il termine copyleft - versione rovesciata
di
copyright - che lascia libero l' utilizzo delle idee e della loro
espressione (la cosa, finora, è stata utilizzata prevalentemente su
scritti scientifici) a condizione che altri non se ne approprino
spacciandole per proprie o ci guadagnino sopra.. Condividi questo
principio? Se sì, oppure no, perché?
- Uno dei concetti più affascinanti di questo movimento è quello di
"licenza virale"; io ti do un software gratis, tu puoi usarlo ma anche
smontarlo e rimontarlo a tuo piacimento. E perfino
ridistribuirlo, a
patto che tu estenda queste libertà ai fruitori della tua versione
(diffondendo così questi diritti, come un virus). Facendo il musicista
ho il problema dei campionamenti (sia per il mio uso di frammenti altrui
sia per l'uso di terzi di miei frammenti); nel mio prossimo album penso
di inserire una regola del genere: puoi campionare questa musica solo a
patto che gli altri possano poi ricampionare la musica risultante, e via
dicendo.
- A tutti gli ospiti di questa taverna spaziale, prima di lasciarci,
infliggo una riflessione su Star Trek...che cosa rappresenta quel
videomito nel nostro immaginario?
- Non saprei generalizzare. Ho imparato ad amare ST durante una lunga
permanenza in Australia (molti anni fa); lo guardavo per imparare la
lingua. Per me l'espressione "Beam me up, Scotty"... l'ordine di far
andare il raggio che ti sposta istantaneamente altrove, cioè il
teletrasporto, simboleggia perfettamente quel futuro che abbiamo
immaginato ma che poi non s'e' mai avverato, non ancora almeno.
- Siamo quasi arrivati a Messynya, pianeta abitato da cloni di alieni
il cui inno planetario è "Curre curre, guagliò"...se devi scendere, ti
conviene prenotare la fermata. Stoppiamo qui l'intervista, anche perché
è finita la bottiglia di Gutturnio "Diacono Gerardo 1028" di Torre
Fornello...Però torna a trovarmi, io qua sto...intesi eh?
- Ci sono ben sei Sergio Messina nell'elenco di Milano, e ben due
città di Messina al mondo (una in Sicilia e una nel Sudafrica
settentrionale). Noto con gioia che siamo arrivati fino a quassù:
sempre viva Messina.
- Vabbè, ti saluto com'è d'obbligo sull'Enterprise: lunga vita e prosperità!
È possibile l'utilizzazione
di queste conversazioni citando
il sito dal quale sono tratte e menzionando il nome dell'intervenuto.
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