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di W. E G.Eynard
 
     
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Segnalato su Webtrekitalia - Portale di cultura Trek

Gli ospiti accanto a me sono due, marito e moglie: Walter e Gisella Eynard.
Conducono - lui in cucina, e lei in sala - uno dei vertici della nostra gastronomia: "Flipot".
Di certo, non sono io a scoprire questo locale che è da anni elogiato nelle guide, posso solo aggiungere di mio che quelle guide stesse le ritengo perfino un po' avare nel riconoscere i meriti di Gisella e Walter, tanta è la grandezza di gusti e d'accoglienza che si trovano in quel ristorante (e anche albergo) che sta a Torre Pellice, in Via Gramsci, dove sconsiglio d'andarci solo il martedì perché è il giorno di chiusura. Lì si mangia divinamente dal 1882 come sanno Cavalieri, Re, Regine, Presidenti, e Adolgiso.
L'edificio, come segnala un elegante dépliant, fu costruito nel '700 come cascina; le attuali sale si trovano in quelle che furono le stalle e la cucina padronale, divenuta imperiale grazie ai due che vi sto presentando. Non mi soffermo sui piatti proposti, né sulla monumentale carta dei vini perché dovrei elogiare attraverso una lunga serie d'aggettivi, ma, come sapete, sono uno scansafatiche e non mi va. Mi va, invece, di dire che i prezzi, considerando l'alto livello di Flipot, sono gradevolissimi, e, tanto per capirci, accanto ad un Sorì Tildin '85 di Gaja a duemilioniquattrocentocinquantamila, troverete tante, ma proprio tante, bottiglie di grande qualità comprese tra le 22.000 e le 30.000, cosa questa che nell'alta ristorazione raramente accade. Insomma, fatevi una vacanza lassù e mi ringrazierete.
Per saperne di più: www.flipot.com
Ancora una cosa: mai saprete chi dei due risponderà alle mie domande, perché risponderanno entrambi con una voce sola: prodigi della tecnologia spaziale!

 

Benvenuti a bordo…
Salve, come è strano vedere la nostra piccola Val Pellice da 300 anni luce di distanza, chissà dove sarà finita Brichi la nostra cagnetta?
Ma è qui che scodinzola accanto a voi!…Non guardate solo attraverso gli oblò!
Adesso ascoltatemi: il Capitano Picard è bravissimo, per lodarne la guida, a Roma direbbero "è un bel manico", però noi nello spazio stiamo, schizziamo "a manetta", prudenza vuole che trasmettiate sulla Terra il ritratto di Flipot…come vorreste che un giorno fosse ricordato dai Terrestri…
. . . davanti a un bel cosciotto di capretto cotto nel fieno maggengo
Qual è la vostra linea…le vostre scelte, i richiami storici che praticate nei piatti…
La nostra ricerca parte dalle nostre antiche radici di popolo di montagna e di grandi incontri e contatti internazionali; di popolo che non ha mai ostentato il cibo, ma ha sempre pensato che fosse un bene prezioso da rispettare e quindi cerchiamo di portare nei nostri piatti tutte le materie prime, i profumi e le sensazioni che può dare una bella passeggiata nei nostri boschi o un momento di riposo in un prato di montagna pieno di fiori
Partita forse dalle beauty farms, la cucina fusion va diffondendosi presentando, talvolta in un solo piatto, elementi di cibi nostrani accanto a quelli esotici. Come giudicate questo melting pot a tavola?
Solamente gli stolti non sperimentano e sono chiusi alle nuove esperienze, l'importante è non rinnegare le proprie radici e non correre dietro alle mode con l'intenzione di stupire ad ogni costo.
L'antropologo Lévi-Strauss ne "Il crudo e il cotto" indica in quelle due modalità un passaggio essenziale del rapporto fra natura e cultura. Superiamo le (pur insostitubili) fiamme e i vecchi (ma validi) fornelli. Credete che le tecnologie di oggi (dai timers ai forni a elettronde, a qualche guida informatica) possono apportare nuovi vantaggi di gusto alle tavole?
Le tecnologie di ieri e di oggi sono sempre state viste e guardate con sospetto e con passione, tutto quello che è innovazione può portare a dei miglioramenti come a dei regressi, il grande problema è sempre se il cervello e il senso di discernimento libero degli uomini è acceso
La ristorazione italiana. Il suo maggiore pregio ed il suo peggiore difetto secondo gli Eynard…
Il maggior pregio della ristorazione italiana è quello di poter ancora reperire e disporre di una infinità e di una varietà di materie prime di altissima qualità stupendamente adatte ad assecondare l'estro dei ristoratori e ad esaltare la territorialità delle nostre diverse regioni.
Il nostro peggiore difetto a volte può essere l'omologazione e l'esterofilia
La diffusione di notizie sull'enogastronomia ha contribuito ad elevare conoscenza ed interesse presso il pubblico. Eppure siamo un popolo che beve spumante secco su panettoni e dolci.
In quale direzione dovrebbe meglio muoversi l'informazione stampata e radiotelevisiva?
L'informazione dovrebbe incominciare dai livelli primari della scuola e non demandare alla carta stampata e alla televisione il compito di "educare" gli italiani sull'enogastronomia, inoltre questi mezzi così potenti dovrebbero pensare che in questo campo non tutto è folklore e divertimento, ma duro lavoro e anni di impegno e quindi affrontare l'argomento con un po' più di cognizione di causa come solo poche rubriche sanno fare
Anni fa, veniva ripetuto che gli italiani sono buoni viticoltori e modesti vinificatori.
E' cambiato qualcosa? Sì? No?
E' cambiato molto.
La qualità dei vini è cresciuta in modo considerevole come la cultura che ruota attorno al vino ad eccezione di quei "buoni viticoltori" che hanno solo trasferito in modo sfacciato il legno dalla "vigna alla bottiglia"
E' tempo o no di muovere guerra alla moda del Novello prodotto e citato esclamativamente da tanti?
SI
A proposito di mode. C'è stata un tempo una vera e propria campagna terroristica contro il vino dolce. Oggi si assiste ad un suo ritorno che però mi pare tenda a cadere nell'eccesso opposto. Verrà un giorno che ci verrà proposto (non da voi, lo so bene) un Passito sugli spaghetti al pomodoro?
Sinceramente non crediamo che possa esistere questo pericolo per gli spaghetti al pomodoro, del resto visti i tempi non si può mai sapere.
Forse…su una mousse di basilico e liquirizia
A tutti gli ospiti di questa taverna spaziale, prima di lasciarci, chiedo una riflessione su Star Trek…che cosa rappresenta secondo voi quel videomito…
La speranza e le aspettative di tutti noi verso un mondo di giustizia, di un universo composto da terrestri ed alieni con tanta sete di sapere e non di…potere
Siamo quasi arrivati a Eynardya, pianeta abitato da alieni che adorano il dio Flipot e si cibano di Supa Barbetta…se dovete scendere, vi conviene prenotare la fermata. Stoppiamo qui l'intervista, anche perché è finita la bottiglia di Mel di Antonio Caggiano. Però tornate a trovarmi, io qua sto…intesi eh?
Vogliamo fare i complimenti al capitano Jean-Luc Picard per la sua eccellente navigazione e per la sua zuppa di orecchie di maiale.
Trasmetterò. Frattanto, vi saluto com'è d'obbligo sull'Enterprise: lunga vita e prosperità!

 

È possibile l'utilizzazione di queste conversazioni citando il sito dal quale sono tratte e menzionando il nome dell'intervenuto.

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