L'ospite accanto a me è Paolo Modugno.
Musicista che stimo, e non sono in Italia il solo a farlo.
Ha studiato con Diego Carpitella etnomusicologia alla facoltà
di lettere dell'Università "La Sapienza" di Roma, e
presso l'Istituto di Musica Comparata di Venezia. Ha seguito corsi di
musica elettronica con Vincenzo Ricciuti, e ha svolto attività
di ricerca per Giorgio Battistelli.
Oltre alla sua vasta produzione discografica, oggi è tra i più
noti compositori di colonne sonore per il teatro di ricerca.
Circa il lunghissimo elenco di dischi e spettacoli cui ha lavorato,
vi segnalo una scritta sulla quale cliccare che risolve in modo quasi
esaustivo la faccenda http://www.cnimusic.it/modugno.htm.
- Benvenuto a bordo, Paolo
- Ciao Armando
- Voglio farti assaggiare questo Dolcetto di Paolo Scavino
qua
il bicchiere
ecco fatto.
Adesso ascoltami: il Capitano Picard è bravissimo, per lodarne
la guida, a Roma direbbero "è un bel manico", però
noi nello spazio stiamo, schizziamo "a manetta", per prudenza,
in una battuta, trasmetti sulla Terra il tuo ritratto
- Hai presente i visitors, così ma solo un po' più verde...
- Infatti avevo notato che hai un bel colorito
Hai fondato a Roma nel 1984 con Massimo Terracini, la cui scomparsa
ancora ci strazia, O.A.S.I., qualcosa di più d'uno studio di
registrazione. Ricordato e segnalato da Annuari, Cataloghi, Web.
Che cosa significa quella sigla in chiaro? E qual è la linea
espressiva dello Studio?
- O.A.S.I. sta per Opere Arti Sonore Indipendenti
Quando fondammo lo studio si passo' un bel po' tempo a cercare un nome
non troppo stupido ma, come spesso accade in questi casi, uscì
fuori un bel logo da gelateria, che non era esattamente l'immagine che
volevamo darci, piuttosto l'intento era, ed è, di costruire un
punto di riferimento per la sperimentazione musicale non accademica,
aperta all'incontro con altre arti che si giovano della multimedialità,
il teatro di ricerca, eccetera, eccetera
- Che cosa vuol dire "teatro di ricerca" oggi?
- Oggi? Quale ricerca?
- Vabbè, facciamo un gioco e ammettiamo che esista. In quale
direzione ti auguri s'evolva quel teatro?
- Non mi auguro nulla, aspetto che qualcosa accada, tanto prima o poi
accade sempre qualcosa. Ma non è detto che ciò possa riguardare
il teatro nello specifico, o addirittura l'Italia con Berlusconi al
governo per il prossimo quarto di secolo.
Chissà
si ricomincerà di nuovo dalle cantine con
nuovi Martone, Gaie scienze e Magazzini vari
- Lo sviluppo del sintetizzatore è stato determinante un tempo
sulla musica leggera e rock orientando la ricerca d'autori e gruppi
dai Pink Floyd a Brian Eno, da Robert Fripp a Demetrio Stratos, per
ricordarne solo alcuni. Le nuove tecnologie stanno producendo risultati
espressivamente comparabili a quelli prima citati?
- Tecnologicamente la qualità delle produzioni è enormemente
aumentata, ma le idee scarseggiano. Quei modelli sono ancora un punto
un punto di riferimento. La rivoluzione culturale degli anni 60'-70'
é stata soppiantata dalla cinica e algida rivoluzione informatica
che non produce valori di nessun tipo ma tritura tutto in modo assolutamente
"random"
- E' trascorso un quarto di secolo dal primo urlo anarchico dei Sex
Pistols e dall'esplosione rivoluzionaria del punk e della sua eco anche
in altri campi espressivi, nonché nel costume giovanile
Aldilà di spille e catene, che cosa ne è rimasto? Ne rintracci
segni nel panorama musicale di adesso?
- Si, come per tanti altri generi, ma con una valenza leggermente diversa
da allora.
Prima era impensabile sovrapporre il popolo punk al pubblico delle musiche
tradizionali o ai rokkettari, ora tutte le forme musicali "alternative"
(dal Reggae ai Rage against the machine) sono patrimonio dello stesso
popolo antagonista che si riconosce nel movimento anarchico generale,
da Seattle ai centri sociali
- La musica etnica, e quella New Age, a quali domande di rinnovamento
dei linguaggi musicali danno risposte?
- La musica etnica, e quella New Age sono agli antipodi! Le musiche
tradizionali sono il vero patrimonio dell'umanità, di quella
New Age preferisco non parlarne è profonda solo come il sonno
che viene guardando la TV
- Sono d'accordo, ma ora è suonata la sveglia: minimalismo.
Da esperto di quello stile, dammene una tua interpretazione
- Premetto che non sono un esperto
-
ma smettila di farmi uscire a vuoto, che figura ci faccio!
-
no, non sei uscito a vuoto. Del minimalismo ne sono stato affascinato.
Posso dire che attraverso quello stile sono state aperte strade che
hanno prodotto una letteratura, un vocabolario a cui si attinge con
naturalezza, senza quasi averne coscienza
- A tutti gli ospiti di questa taverna spaziale, prima di lasciarci,
chiedo una riflessione su Star Trek
che cosa rappresenta secondo
te quel videomito
- Non conosco abbastanza bene l'argomento, essendo io un marziano
- Guarda laggiù, siamo quasi arrivati a Modugnyo, pianeta detto
Oasi della Galassia, abitato da due tribù di alieni: i massimalisti
ed i minimalisti
se devi scendere, ti conviene prenotare la fermata.
Stoppiamo qui l'intervista, anche perché è finita la bottiglia
di Dolcetto di Paolo Scavino
Quale parola scegli per salutarci?
- Coraggio!
- Ottima scelta, ti saluto com'è d'obbligo sull'Enterprise:
lunga vita e prosperità !
È possibile l'utilizzazione
di queste conversazioni citando
il sito dal quale sono tratte e menzionando il nome dell'intervenuto.
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