In questo numero
COmmenta Commenta l'intervento
di Simone Carella
 
     
Cosmotaxi
Cosmotaxi Arsenico e altri veleni (1)  
     
Newsletter
Newsletter

Parole nello Spazio

 
  [archivio spacenews]  
     
Alien Bar
Alien bar L’occhio di Hal  
  [le altre serate]  
     
Nadir
Come al bar Corpi volanti  
  [archivio intervenuti]  
     
Ricerca
Come al bar Cerca i contenuti nel sito  
 

» ricerca globale adolgiso.it


 
 

» ricerca nella sezione cosmotaxi

 

 
  powered by google  
 
Segnalato su Webtrekitalia - Portale di cultura Trek

L’ospite accanto a me è Simone Carella. Autore e regista teatrale, progettista e agitatore culturale.
Nato a Carbonara di Bari nel 1946, vive a Roma dal ‘60, ha iniziato a lavorare  come aiuto-regista di Gian Carlo Celli al Dioniso Teatro, partecipando, nel ’67, all’unica edizione di un off-Spoleto Festival, iniziando così la sua ricerca nel teatro d’avanguardia.
Dopo esperienze di teatro-militante con il gruppo ‘gli Uccelli’ e gli artisti della galleria ‘l’Attico’, nel 1971 comincia un’autonoma attività allo storico Beat 72, caratterizzando quel luogo-cantina come punto di riferimento per il teatro di ricerca a Roma.
Con Ulisse Benedetti e Mario Romano, proprio al Beat 72, ha realizzato stagioni di intensa attività di spettacoli, performances, avvenimenti, proposte e progetti culturali non solo di teatro ma anche di musica, poesia, arte, in continuità con le idee dei movimenti dell’avanguardia storica fondando una stagione felicissima per la scena italiana che lì ha visto sorgere larga parte delle sue migliori energie: da Carmelo Bene al tandem De Berardinis-Peragallo, da Giuliano Vasilicò a Memè Perlini, a tanti altri.
In quegli anni Simone ha realizzato tanti spettacoli. Ne cito solo alcuni: ‘Morte Funesta’ di Dario Bellezza;‘La Bella Addormentata’ di Elio Pagliarani; ‘Bis-Happening’ di Kaprow e Withman;‘Scarface’, ‘Cavalli di Battaglia’ , ‘Stalker’ con Victor Cavallo… tanti.Parallelamente ha dato vita, sempre al Beat ’72, a iniziative musicali come, ad esempio, i ‘Lunedì della musica Moderna e Contemporanea’; ‘Canti e Vedute del Giardino Magnetico’ di Alvin Curran; lo storico convegno su "La canzone di protesta" nel novembre 1966, con Luigi Tenco e Lucio Dalla; ‘Opening Concerts’ – ‘East-West Music’ – ‘ India-America’ alla Sala Borromini di Roma; ‘Concerti per Strumento Protagonista ’  alla  Galleria Nazionale d’Arte Moderna.
E’ stato, nel ’79, ideatore ed organizzatore – con Ulisse Benedetti, Mario Romano, Franco Cordelli – del famoso ‘Festival Internazionale dei Poeti’ di Castelporziano (e delle successive edizioni).
Il più recente spettacolo, da lui ideato e diretto al Teatro India-Roma nel 2001, è stato: ‘al suo Poeta: Peppe er Tosto ispirato ai “Sonetti Romaneschi” di Gioacchino Belli.
Ora – secondo il calendario dei terrestri, novembre del 2007 – ha dato vita con Ulisse Benedetti ad una nuova iniziativa fondando l’E-Theatre – sito web: http://www.e-theatre.net – ed è lo spunto per quest’incontro nella taverna dell’Enterprise.

 

Benvenuto a bordo,  Simone…
“Avanti c’è posto”
Sappi che Nicola Batavia, chef e patron del ristorante 'l Birichin  di Torino mi ha consigliato d’assaggiare durante la nostra conversazione nello Spazio questo Barolo docg 2000 "Piè Franco", Cappellano; ha aggiunto un messaggio in Spacefax in cui dice: “E’ il mio preferito! un vino che non segue mode, non segue stili, non segue... nulla tranne che il buon bevitore”.
Fin qui Nicola Batavia… qua il bicchiere.
Adesso ascoltami: il Capitano Picard è bravissimo, per lodarne la guida, a Roma direbbero “è un bel manico”, però noi nello spazio stiamo, schizziamo ”a manetta”, prudenza vuole che tu trasmetta sulla Terra, come sempre chiedo iniziando la conversazione con i miei ospiti, il tuo ritratto… interiore…insomma, chi è Simone secondo Simone…
Pausa. Conta fino a dieci.
Prima di “The well tuned piano” a Roma all’Attico di via Beccaria, La Monte Young mi disse – nel suo newyorkese - tre condizioni da far rispettare agli spettatori.
- do you understand?
(che stronzo, pensai)
- yes
- repeat, please
fine della storiella.
E-Theatre: pur non smemorando le tue precedenti esperienze, so che intendi proiettarlo in modo nuovo nello scenario teatrale.
Qual è, in sintesi, il progetto espressivo di e-theatre?
Se noi, voglio dire Ulisse, Paolo ed io
Per Paolo, immagino, ti riferisci a Paolo Grassini
Sì… riusciamo a far pagare 1 euro a contatto per lo streaming su e-theatre, ce ne possiamo fregare del botteghino, delle sovvenzioni, degli sponsor, e magari diventiamo anche ricchi sfondati!
Da quali aree preferirà attingere proposte?
Base per altezza
Ottimo progetto geometrico… a quale pubblico intende prevalentemente rivolgersi?
Appagante
Ve lo auguro. Quale rapporto ha l’e-theatre con il web? E come lo userà?
Per andare a pescaGià, in fondo sempre di Rete si tratta.
Teatro d’avanguardia, sperimentazione, alternativo, e poi con gli asfissianti prefissi neo, post, trans… insomma, che cosa vuol dire per te “teatro di ricerca” oggi?
E quale il principale elemento che adesso deve differenziarlo da quello della sua stagione storica?
Tutto.
Nessuno.
Fra i meriti della nuova scena, grazie anche alle tecnologie di cui disponiamo, c’è la creazione di un intercodice fra varie espressività, attirando nella propria area linguaggi che vanno dalla letteratura al fumetto, dalle arti visive alla tv, dalla danza  ai videogiochi…è identificabile oppure no un territorio da dove sono arrivati i contributi maggiori per numero e peso?
Non so rispondere
E’ pur sempre una risposta.
Non solo performers quali Orlan, Stelarc, Stelios Arcadiou, Yann Marussich, usano il proprio corpo come esplorazione antropologica della fisicità. Penso, ad esempio, a quanto accade alla Genetic Savings and Clone che ha ispirato la nascita della BioArts Gallery alla quale si riferiscono gli artisti biopunk – come Dale Hoyt che n’è capofila -  che considerano le biotecnologie una nuova forma estrema di Body Art.
Come interpreti quest’interesse delle arti per una sorta di neocorpo?
Passeggero
A proposito di cose passeggere, ci avviamo alla conclusione del nostro incontro. Prima di lasciarti ho una piccola curiosità che muove la prossima domanda. Come spieghi che oggi – a differenza, ad esempio, dei tempi di Carmelo Bene e altri - negli spettacoli del nuovo teatro trovi pochissimo (o nessuno) spazio la comicità?
“dove possiamo andare, amore
con trecento lire in tasca
con i tempi che corrono?
(Adriano Dorato-SAX-poesie)
Prima di lasciare i miei ospiti di questa taverna spaziale, li costringo crudelmente a fare una riflessione su Star Trek, non necessariamente elogiativa… che cosa rappresenta quel videomito nel tuo immaginario? Ammesso che qualcosa rappresenti, s’intende…
Nulla.
Siamo quasi arrivati a Carèllya, strano pianeta scenico abitato da alieni che comunicano per tutta la vita solo attraverso versi di Gioacchino Belli… se devi scendere, ti conviene prenotare la fermata. Stoppiamo qui l’intervista, anche perché è finita la bottiglia di Barolo Docg 2000 "Piè Franco" consigliata da Nicola Batavia patron del ristorante “’l Birichin”  di Torino.
è finita, è irrimediabilmente finita”
Ringraziandoti per la sobrietà delle risposte, ti saluto com’è d’obbligo sull’Enterprise: lunga vita e prosperità!

 

È possibile l'utilizzazione di queste conversazioni citando il sito dal quale sono tratte e menzionando il nome dell'intervenuto.

Vi preghiamo di non richiedere alla redazione recapiti telefonici, mail o postali dei nostri ospiti che non dispongano di un sito web; non possiamo trasmetterli in ottemperanza alla vigente legge sulla privacy.

 

Aggiungi il tuo commento sull'intervento di Simone Carella

 

commenti presenti

sono stato più volte al beat ’72 uno dei posti dove ho visto molte fra le più interessanti cose viste a teatro. Mi fa piacere sapere che esiste una sua riedizione a roma. Come si dice? Non mancherò! francesco

inviato da francesco de gregorio
 

Volevano essere spiritose le risposte di Carella? Non mi pare che ci sia troppo riuscito. Franco Mari

inviato da Franco Mari
 

perché chiamarsi e-theatre? Questo inglese usato ovunque mi sembra un tic da periferia dell’impero. Circa le risposte… boh!

inviato da Puck
 

Non trovo nulla di male nello usare un termine inglese per chiamare una iniziativa specialmente se culturale perché piaccia o no esiste di fatto una lingua quasi universale con la quale ci si intende. Però da appassionata di internet mi aspettavo di trovare un sito web che proprio per il nome che ha il teatro fosse all’altezza della denominazione tecnologica, invece ho trovato un sito... archeologico E’ questo che non va proprio per niente. gloria martorella

inviato da gloria martorella
 

Niente di divertente nelle risposte di Carella. Niente d’interessante. Niente + Nulla.

inviato da Maria Costanzo
 

Certamente il sito va migliorato ma col tempo spero lo sarà. Quello che mi sembra grave è che sia nelle risposte che sul sito stesso non c’è nessuna traccia della specificità teatro-web che il nome propone. ForestaBlu

inviato da ForestaBlu
 

Forse Carella è ricorso a quest’andamento da sketch perché non ha ancora idee chiare su che cosa fare. Non sempre le idee buone di un tempo (Beat72) riescono a rinascere. Che malinconia! max di carlo

inviato da max di carlo
 

E' diffusa l'abitudine di far precedere "e-" a qualunque parola immaginando di conferirle modernità. Poi i fatti spessissimo,smentiscono quel mododi scrivere. E-Theatre ne è una prova. Apprezzo il vostro sito, ma cose così non dovete rifilarcele. francesco de sio

inviato da francesco de sio
 

L'e-theatre non lo ha ancora inventato nessuno, anche se il tema è affascinante. Carella, fra quelli che non lo hanno inventato, sta più lontano di tutti da quella cosa. gianna marini

inviato da gianna marini
 

Seguo da tempo il tuo sito ed è la oprima volta che presenti un personaggio così. Adolgiso, alla seconda che ci fai, ti licenzio e te ne vai. Con affetto. alberto perugini

inviato da alberto perugini
 

Condivido quanto dice simpaticamente chi mi ha preceduto. Adolgiso deve promettere pubblicamente che non lo farà più. Seguendo da anni l'Enterprise immagino che deve essersi trattato di un infortunio. carolina de florentis

inviato da carolina de florentis
 

Cari amici, cerco disperatanente da moltissimi anni SIMONE CARELLA! Potete segnalargli questo mio messaggio? Sono il Poeta Tommaso Di Ciaula,e se scrive il mio nome un mare di pagine con Google,sul sottoscritto. Un caro saluto. tommaso di ciaula

inviato da tommaso di ciaula
 

Caro Di Ciaula, grazie per aver visitato il sito. Non segnaliamo agli intervistati da Adolgiso i msg a loro diretti perché con un Archivio di oltre 200 incontri, ogni giorno arrrivano decine di note, riflessioni, richieste e sarebbe lavoro per noi non sostenibile avvertire gli interessati. Perciò abbiamo invitato gli intervenuti a consultare periodicamente i commenti alla loro intervista per rispondere ad eventuali domande, richieste di contatti, etc. Nel caso di Simone Carella, però, la faccenda è molto semplice: lei può contattarlo al Teatro Colosseo di Roma da lui diretto di cui nell'intervista è dato anche il link e, quindi, la mail. Cordiali saluti. Studio Living Color

inviato da Studio Living Color
 

MENO MALE C'E' QUALCUNO CHE NON SI PRENDE SUL SERIO !!! ANCHE SE CARELLA AVREBBE TUTTI I NUMERI- E LE LETTERE- PER PRENDERSI SUL SERIO: NON C'E BISOGNO DI ANDARE A VEDERE L'ENCICLOPEDIA DELLO SPETTACOLO: QUALSIASI TEATRANTE COMPRENDE L' IMPORTANZA DEL LAVORO DI SIMONE A PROPOSITO DEL TEATRO SUL WEB IN DIRETTA, PENSA SE L'AVESSE FATTO MEDIASET: TROPPO FACILE: LO REALIZZANO IN MEZZ'ORA VUOI METTERE IL FASCINO DI UNA MISSIONE IMPOSSIBILE E FORSE IRREALIZABILE ? SENZA NESSUN MEZZO COME E' STATO SEMPRE IL TEATRO DI RICERCA ? « .. un buon attore non era considerato tale se non si prestava alle parti lacrimose, io passai come un buffone. Mi venivano a sentire per esclamare QUANT'E SCEMO! » ETTORE P. ass cult teatroinscatola

inviato da ass cult teatroinscatola
 

Fare il teatro in diretta web non è fare linguaggio web. Finora, forse, solo alcune sperimentazioni nelle arti visive e altre nella e-letterature ci sono riuscite. Non è proprio il caso dell'e-theatre del pur bavo Carella di cui è bene ricordare anche i passati meriti. Passati, non attuali. Circa le risposte che dà in quest'intervista, che dire... non sono spiritose né buffonesche. Il guaio è che cercano di esserlo fallendo l'obiettivo e questo le precipita nel patetico. giovanni grossi

inviato da giovanni grossi
 

Per FRANCESCO DE GREGORIO: Salve, sono una laureanda in Storia del Teatroi Italiano,la mia tesi sarà sul Beat 72.Sto cercando chi all'epoca frequentava questo teatro.Ho letto il suo commento e mi farebbe piacere farle qualche domanda sulla sua esperienza al Beat. le lascio la mia mail e il link al sito del progetto. E-mail momo_rea@hotmail.it www.ormete.org

inviato da giada
 

Certi prof so' strani.Ma la gente e8 stanra, in generale.Mia figlia e8 sempre stata sfigatissima, con i suoi.Gli ultimi due anni delle superiori incappf2 in una prof di italiano estremamente malvagia e non era manco la prima che trovava: gie0 alle elementari era stata massarata da una cosec, e io rimpiango di averla avuta giovanissima solo per questo: perche9 mi presero alla sprovvista e non seppi difenderla come la avrei difesa se fossi stata pif9 adulta.Questa delle superiori divenne un incubo, era determinata a convincerla che era scema. Offensiva, distruttiva, mortificante. In quinta, io avevo mia figlia in lacrime tutti i santi pomeriggi, pareva una malattia.Mio marito andf2 a parlarle e finec con lei urlante, una piazzata paurosa.Andai io e quasi non parlai: mi convinsi che era pazza e uscii cosec come ero entrata.Non c'era niente da fare.Tra l'altro, l'influenza negativa di questa donna si era estesa a tutto il consiglio di classe, erano tutti le0 a schifare gli alunni. A volte succede.Poi la Pupi prese in mano la situazione e decise che lei la maturite0, in quella scuola, non l'avrebbe fatta. Non voleva essere esaminata in una simile situazione.E, a marzo della quinta liceo, mi disse che voleva andare in Spagna.Subito.Ed io, pif9 pazza di lei, la appoggiai.Con il resto della famiglia che ci voleva sparare, entrambe, e il mondo che dava l'anno per perso.Traducemmo tutti i suoi documenti scolastici a tempo di record, trovammo gente disponibile al provveditorato spagnolo, facemmo una specie di miracolo e, ad aprile, lei era iscritta all'ultimo anno di una scuola equivalente alla sua in Spagna.A luglio fece la maturite0: aveva cambiato paese, professori, lingua e tutti i programmi. E la passf2.In due mesi, ce la fece.Una soddisfazione che non ti so manco dire.Un trionfo, porca miseria.L'ultimo giorno nella scuola italiana mia figlia ci andf2 apposta per fare il tema con la prof stronza.E invece del tema le scrisse una lettera.Me la raccontf2 dopo, nel pomeriggio.Una lettera gentilissima, garbatissima. Le raccontf2 di se9, dei sogni, delle aspettative deluse, della mortificazione, dell'insicurezza che le era venuta, della sofferenza dell'andare a scuola, tutte queste cose qua.Le disse: Io, con lei, ho smesso di essere capace di imparare. Una lettera molto bella, fu.Poi consegnf2 sto tema e, appunto, se ne andf2.Se a me capitasse una cosa simile come prof, credo che mi sparerei, guarda.Comunque mo' fa l'universite0, la Pupi. In una lingua diversa da quella in cui e8 cresciuta.E la fa bene, e felicemente.Certe volte, l'obiettivo e8 sopravvivere alla scuola.

inviato da oCXIOPqnrkhrHhIqXL
 

 

In questo numero sono a bordo.... Archivio completo Enterprise Naviga per aree tematiche

 

Ritorna SopraAutoscatto | Volumetria | Alien Bar | Enterprise | Nadir | Newsletter
Autoscatto
Volumetria
Come al bar
Enterprise
Nadir
Cosmotaxi
Newsletter
E-mail
Nybramedia

Teatro

 

Marco Baliani
Gianfranco Capitta
Simone Carella
Pino Caruso
Silvio Castiglioni
Ascanio Celestini
Rita Cirio
Attilio Corsini
Mimmo Cuticchio
Mimmo Del Prete
Pippo Di Marca
Claudio Facchinelli
Iaia Forte
Nanni Garella
Nico Garrone
Carlo Infante
Kinkaleri
Marco Martinelli
Ermanna Montanari
Luciano Nattino
Valeria Ottolenghi
Vittoria Ottolenghi
Alfonso Santagata
Marco Solari
Teatro delle Ariette
Alessandra Vanzi
Emanuela Villagrossi
Ugo Volli

Archivio completo