L’ospite accanto a me è Loretta Napoleoni. Economista, giornalista, saggista.
Nata a Roma, risiede a Londra da vent'anni. E' considerata tra i massimi esperti mondiali dei sistemi finanziari ed economici attraverso cui il terrorismo finanzia le proprie reti organizzative.
Nel 2005 ha presieduto la conferenza internazionale su questo tema organizzata dal Club de Madrid. Recentemente, insieme con il Governatore della Banca di Italia, è stata incaricata dall’Unicri - lo speciale istituto delle Nazioni Unite per la prevenzione del crimine - di formare un team di esperti al fine di coinvolgere i governi nella lotta contro i finanziamenti al terrorismo.
È consulente per la BBC e la CNN, editorialista per El Pais, Le Monde e The Guardian.
Dal 2007 è la direttrice del primo Master italiano in giornalismo investigativo.
Tra i suoi libri più importanti, tradotti in molte lingue:
“La nuova economia del terrorismo”, Marco Tropea, 2004
“Terrorismo S.p.A”, il Saggiatore, 2005
“Al Zarqawi”, il Saggiatore, 2006
“Economia canaglia”, il Saggiatore, 2008
“I numeri del terrore”, il Saggiatore, 2008.
- Benvenuta a bordo, Loretta…
- Grazie per avermi invitato a fare un giro sulla vostra nave spaziale. Spero di incontrare nello Spazio alcuni dei signori dell'universo che hanno messo in ginocchio l'economia mondiale. Vorrei scaricargli addosso qualche laser per fargli sapere cosa pensiamo di loro noi abitanti della galassia.
- Certo, nello Spazio… ma chissà che passeggiando per qualche città terrestre, in quest’anno che sul pianeta Terra è da pochi giorni il 2009, tu non possa esercitarti lo stesso in quel tiro a segno… Nicola Batavia, chef e patron del ristorante 'l Birichin di Torino mi ha consigliato d’assaggiare proprio durante la nostra conversazione nello Spazio questo “Rosefuir" 2005 di Ermanno Costa; mi ha scritto in Spacefax, leggo:… “Il vino che vi consiglio proviene da San Defendente di Canale, zona del Roero. Un Brachetto vinificato a secco con dei profumi ineguali. Da dio con il pesce... se poi accompagna il tonno rosso conosce il suo trionfo”.
Fin qui Nicola Batavia… qua il bicchiere.
Adesso ascoltami: il Capitano Picard è bravissimo, per lodarne la guida, a Roma direbbero “è un bel manico”, però noi nello spazio stiamo, schizziamo ”a manetta”, prudenza vuole che tu trasmetta sulla Terra, come sempre chiedo iniziando la conversazione con i miei ospiti, il tuo ritratto… interiore…insomma, chi è Loretta secondo Loretta …
- Sono una persona come tante che quando era giovane non e' riuscita a trovare lavoro e quindi me ne sono dovuta andare all'estero. Sono stata fortunata perché conoscevo bene l'inglese quindi ho fatto domanda per alcune borse di studio e le ho vinte cosi sono andata in America e da lì a Budapest, a lavorare alla banca nazionale d'Ungheria e poi a Londra, nella City.
Anche se ho vissuto all'estero più della metà della mia vita, mi sento sempre italiana e quindi vivo in prima persona I problemi del mio paese.
Credo nella giustizia e so bene che nel nostro mondo ce ne è poca quindi mi adopero per quello che posso affinché ci sia più giustizia nel mondo.
- Tra le tesi esposte nei tuoi libri, una che ha fatto particolarmente scalpore è quella che ritiene (volutamente) esagerata la minaccia del terrorismo oggi in Occidente.
Come sei pervenuta a questa convinzione?
- E' dal 1993 che studio il fenomeno del terrorismo, da quando le Br hanno deciso di raccontare la loro storia ed io ero tra le prime persone ad intervistarle. Quindi ho una conoscenza approfondita del problema. Ho anche fatto un master in terrorismo alla London School of Economics.
La mia tesi e' basata sui dati reali. In termini di morti e numero di attentati la minaccia del terrorismo in occidente raggiunge l'apice alla fine degli anni 70 inizio degli anni 80.
- Prima ti chiedevo dell’Occidente, ma anche in Oriente ci troviamo di fronte ad un’esagerazione del pericolo oppure lì le cose stanno diversamente?
- Stanno diversamente. Dall'11 settembre la minaccia del terrorismo in occidente è diminuita mentre è aumentata nel mondo musulmano. E gli ultimi attentati a Mumbai ce lo confermano. La politica della paura di Bush, politica per giustificare la guerra in Iraq, ha trasformato al Qaeda nell'alqaedismo, un ombrello ideologico sotto il quale troviamo il proliferarsi dell'attività eversiva nel mondo musulmano. E' questa politica che alimenta l'eversione del fondamentalismo islamico.
- Chi, principalmente, trae vantaggio da quest’industria della paura?
- I politici che sono riusciti ad essere rieletti proprio sulla base della politica della paura, Bush e Blair per esempio. Ma anche chi non vuole il riavvicinamento del Pakistan e dell'India, ed infatti tra le tanti ipotesi dell'attentato di Mumbai c'e' che i mandanti siano i servizi segreti pachistani.
Intorno al fenomeno del terrorismo c'è anche un'industria mondiale di esperti in sicurezza. Basta menzionare che negli USA prima dell'11 settembre c'erano solo 4 società specializzate in terrorismo adesso ce ne sono 40 mila.
- Dove, invece, vedi reali pericoli per la pace e la sicurezza nel mondo?
- Nella manipolazione del terrorismo. Per fare un esempio recente: se la popolazione indiana si convince che dietro l'attentato di Mumbai c'è lo stato pachistano, e quindi il governo, la situazione potrebbe degenerare.
La responsabilità dei media poi è fondamentale. Diffondere notizie apocalittiche senza conferma o sulla base di supposizioni può creare il caos.
Un conflitto tra India e Pachistan sarebbe profondamente destabilizzante per l'economia asiatica, una delle regioni al mondo che avrà una crescita positiva nel 2009.
- Che cosa ti aspetti – intendo previsioni, non speranze – dall’elezione di Obama?
Che cosa potrà cambiare nello scacchiere internazionale a proposito del terrorismo?
- Obama ha messo insieme un gruppo di individui famosissimi e con forti personalità, è una miscela pericolosa. Obama vuole il multilateralismo e cioè si rivolge all'Europa che fino a qualche anno fa era stata divisa in vecchia e nuova Europa da Ramsfeld. Ma l'Europa non ha né i soldi né la volontà di continuare la lotta contro il terrorismo alle condizioni americane. Mi aspetto nei prossimi 12 mesi un raffreddamento dei rapporti con l'America a causa delle delusioni degli europei, si aspettano troppo da questo presidente.
- C’è chi sostiene che in Italia da qualche anno a questa parte ci sia una guerra civile strisciante, insomma una gran voglia di fare a schioppettate. Ritieni possibile che in un prossimo futuro possa esserci il pericolo di una rinascita di un terrorismo di matrice rossa o nera?
- No, sarà difficilissimo. In Italia manca persino la volontà di fare politica e la situazione dell'opposizione a Berlusconi ce lo dimostra. Per una ripresa della lotta armata ci vuole una ripresa della lotta politica vera, una frustrazione profonda nei confronti della sua efficacia, una radicalizzazione, eccetera. Insomma un processo lungo che da noi non e' neppure iniziato.
- Sei un’economista, e questo sito si occupa prevalentemente delle arti non ignorando i suoi traguardi economici; diceva Warhol: “Fare un buon affare è la migliore di tutte le arti”.
In questo 2009 appena iniziato, quale ruolo avrà l’economia nell’arte?
- L'arte è influenzata da tutto, anche dall'economia.
Nei prossimi anni la durezza della crisi economica si farà sentire dovunque anche nella rappresentazione artistica.
- Prima di lasciare i miei ospiti di questa taverna spaziale, li costringo crudelmente a fare una riflessione su Star Trek, non necessariamente elogiativa… che cosa rappresenta quel videomito nel tuo immaginario? Ammesso che qualcosa rappresenti, s’intende…
- A me piace l'aspetto universale di Star Trek, siamo nel futuro e viviamo nelle galassie ma nulla sembra cambiato, viviamo come nel passato in preda ad emozioni e passioni e questo ci dà la dimensione della nostra umanità
- Siamo quasi arrivati a Napoleònya, pianeta abitato da alieni che temono tanto poco i numeri del terrore tanto da giocarli all’Astrolotto… se devi scendere, ti conviene prenotare la fermata. Stoppiamo qui l’intervista, anche perché è finita la bottiglia di “Rosefuir" 2005 consigliata da Nicola Batavia patron e chef del ristorante ‘L Birichin di Torino… Però torna a trovarmi, io qua sto… intesi eh?
- Grazie per avermi invitata, mi sono divertita e non ho avuto 'mal di spazio' a viaggiare sull'astronave. Alla prossima!
- Vabbè, ti saluto com’è d’obbligo sull’Enterprise: lunga vita e prosperità!
È possibile l'utilizzazione
di queste conversazioni citando
il sito dal quale sono tratte e menzionando il nome dell'intervenuta.
Vi preghiamo di non richiedere alla redazione recapiti telefonici, mail o postali dei nostri ospiti che non dispongano di un sito web; non possiamo trasmetterli in ottemperanza alla vigente legge sulla privacy. |
|