L'ospite accanto a me è Elisabetta
Prando. E' uno dei cervelli di Fabrica.
Fabrica è il centro di ricerca e sviluppo sulla comunicazione della
Benetton, nato nel 1994 dal patrimonio culturale del Gruppo. Oggi vive una
nuova fase propulsiva dopo il completamento del suo vasto complesso architettonico
nei pressi di Treviso, restaurato e ampliato da Tadao Ando.
Sito web: http://www.fabrica.it
- Benvenuta a bordo, Elisabetta
- Ciao
- Voglio farti assaggiare questo Nebbia di Valdisole
qua
il bicchiere
ecco fatto.
Adesso ascoltami: il Capitano Picard è bravissimo, per lodarne la guida,
a Roma direbbero "è un bel manico", però noi nello
spazio stiamo, schizziamo "a manetta", prudenza vuole che tu, in
poche battute, trasmetta sulla Terra il ritratto di Fabrica Benetton
come
ti piacerebbe che un giorno fosse ricordata dagli umani
- Per quello che è: un polo multiculturale internazionale,
un progetto multicodice
- Scommessa difficile, da totistica superiore. Come operate
praticamente per realizzare 'sta pensata?
- Guidata da un comitato scientifico internazionale, garante
degli indirizzi strategici, culturali e di comunicazione, Fabrica ha scelto
di puntare sulla creatività sommersa di tanti giovani e artisti-sperimentatori
provenienti da tutto il mondo. Li invitiamo, dopo un'impegnativa selezione,
a sviluppare progetti concreti di comunicazione in settori che spaziano dal
cinema alla grafica, dall'industrial design alla musica, dalla produzione
editoriale ai new media, alla fotografia.
Come laboratorio di creatività applicata (il suo nome deriva dal significato
latino di officina), Fabrica si propone di sperimentare nuove forme
di comunicazione seguendo due linee-guida parallele: la concretezza dell'approccio
formativo, poiché i giovani borsisti sono invitati a "imparare
facendo"; la trasversalità e l'interazione, a livello sia di progettazione
(i progetti si sviluppano con un gioco di squadra combinando ruoli e discipline
differenti attorno a un'idea base), sia di identità culturale, la cui
pluralità è garantita dalla mescolanza nel gruppo creativo di
giovani provenienti da Paesi di lingua, cultura e sensibilità diverse.
- Avete partners?
- Sì, i progetti realizzati da Fabrica in cinque anni
di attività hanno coinvolto partner di natura diversa: da organizzazioni
no profit come Fao e Sos Racisme a istituzioni culturali e musei di vari
Paesi,
ottenendo anche importanti riconoscimenti che l'hanno portata ad essere uno
dei centri culturali apprezzati a livello internazionale.
- Dedicate molte energie al Dipartimento Cinema coproducendo
film. Com'è nato quel Dipartimento?
- Il Dipartimento Fabrica Cinema, diretto da Marco Muller, è stato creato nel 1998, ed è sorto continuando l'intervento
sistematico a favore delle nuove voci indipendenti del cinema del "resto
del mondo" (soprattutto in Africa e nel Mondo Arabo, Asia, America Latina)
che ha caratterizzato la politica di comunicazione sociale del Gruppo Benetton
già sponsor principale e partner della Fondazione Montecinemaverità con
la Divisione della Cooperazione Internazionale del Ministero degli Esteri
Svizzero
- Quali traguardi ha raggiunti?
- Questa attività ha riguardato la coproduzione di
una serie di importanti film presentati in concorso ai più importanti
festival europei. Il primo titolo della collezione 2000-2001, "Lavagne"
della giovanissima regista iraniana Samira Makhmalbaf, ha conquistato il Premio
Speciale della Giuria a Cannes 2000, che si aggiunge ai riconoscimenti ottenuti
da "Viaggio verso il sole" della regista turca Yesim Ustaoglu (Premio
Blue Angel come migliore film europeo e Premio per la Pace al Festival di
Berlino 1999), "Moloch" del russo Alexander Sokurov (Premio per
la migliore sceneggiatura a Cannes 1999), e "Diciassette Anni" del
giovane autore cinese Zhang Yuan (Leone d'Argento per la migliore regia al
Festival di Venezia 1999). A questi premi vanno aggiunti i riconoscimenti
ottenuti attraverso la Fondazione Montecinemaverità, tra tutti l'ultimo
prestigiosissimo Leone d'Oro a Venezia 2000 per il film "Il Cerchio",
realizzato da Jafar Panahi, protagonista della Nuovelle Vague iraniana dell'ultimo
decennio.
- Alla faccia del bicarbonato! No, non è un titolo d'un
mio film, è una battuta di Totò.
Noto molto impegno anche nel design. Ad esempio, sento del sistema Nomad.
Di che si tratta?
- I giovani designer di Fabrica, sono impegnati in innovativi
progetti di design di prodotto, moda, interni e industrial design. Si spazia
dallo sviluppo di nuove tipologie di negozi alla realizzazione di collezioni
di abiti di carta, in denim ricliclato e, più in generale, in materiali
alternativi. Tra i progetti d'avanguardia spicca il nuovo sistema di arredo
Nomad al quale tu ti riferivi, adatto a coloro che, spostandosi da un posto
all'altro, necessitano di mobili essenziali e non definitivi. Nomad è
un prodotto brevettato da Fabrica e già commercializzato.
- Mi hanno parlato al bar di vostri progetti relativi ai new
media
- I progetti relativi ai new media riguardano, oltre la realizzazione
di siti internet che hanno ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali,
il web design, la video-art e gli eventi multimediali. In questo ambito la
ricerca progettuale interagisce con l'attività di Fabrica Musica che
con l'arrivo nel 2000 di Andrea Molino, direttore della Pocket Opera di Norimberga,
ha stabilito un nuovo indirizzo. L'esordio ufficiale, con la colonna sonora
originale (commistione tra generi classici e moderni) di uno spettacolo multimediale,
è avvenuto lo scorso ottobre in occasione del Festival Roma Europa,
presso il Teatro Nazionale di Roma.
- E nell'editoria tradizionale?
- Lì, ad esempio, per molte pubblicazioni Fabrica ha
spesso realizzato anche le immagini fotografiche, come "Preghiera"
(una raccolta di preghiere contemporanee per i tipi della San Paolo), "1000
extra/ordinary objects" (gli oggetti più folli del Ventesimo secolo
raccolti in dieci anni di attività di "Colors"), "Lavoratori"
(reportage in bianco e nero sui lavoratori extracomunitari nelle fabbriche
del Nordest sponsorizzato dalla Regione Veneto) e "Kosovars" (ritratti
di profughi kosovari nei campi dell'Albania).
E, inoltre, in occasione del Cinquantesimo anniversario dell'Acnur (l'Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), il fotografo-ricercatore
James Mollison ha realizzato per Fabrica un reportage nei campi profughi di
tutto il mondo.
Anche la pubblicazione di "Colors", il magazine Benetton venduto
in 50 Paesi, pubblicato in 7 edizioni e 8 lingue, presente su internet, rientra
nel quadro delle attività editoriali di Fabrica, che ne ospita la
redazione.
- A tutti gli ospiti di questa taverna spaziale, prima di lasciarci,
chiedo una riflessione su Star Trek
- Un'allegoria della Ricerca
- Fabricando fabricando, siamo quasi arrivati a Benetton,
pianeta multimediale abitato da alieni che ne fanno di tutti i colors
se
devi scendere, ti conviene prenotare la fermata. Stoppiamo qui l'intervista,
anche perché è finita la bottiglia di Nebbia di Valdisole. Però
torna a trovarmi, io qua sto
intesi eh?
- Va bene. Ma anche tu se passi sulla Terra vieni a trovarci,
naturalmente abbiamo anche un piccolo cosmodromo, Picard potrà scendere
lì
- Glielo dirò. Ti saluto com'è d'obbligo sull'Enterprise: lunga vita e prosperità!
È possibile l'utilizzazione
di queste conversazioni citando
il sito dal quale sono tratte e menzionando il nome dell'intervenuta.
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