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Un bar notturno dove gli avventori si conoscono tutti fra loro. Più per nome che per cognome.
Da un vecchissimo juke-box in fondo alla sala,
provengono le note della canzone che vi aggrada.
In Primo Piano, Adolgiso parla con i suoi amici di sempre, sfaccendati o peggio.

 

 

Uno chef per Gordon Pym

 

Scommettiamo un Campari che ho scovato  certe storie misteriose intorno a Gordon Pym… come dite?... l’attaccante della Scozia?!... ma non bestemmiate! Si tratta dello scrittore americano Edgar Allan Poe!!... Uffà!... Insomma, tanti anni fa mi fu commissionata da Radiorai – nel 1992 o ’93, non ricordo bene - una serie sulla storia di episodi curiosi capitati a personaggi famosi e non, stramberie, coincidenze. Quel mio copioncino fu recitato su Radio 3 e pure replicato due volte… come dite?... leggere mo’ quel testo?... non se parla nemmeno!... visto che ora è?... m’offrite una birra alta… se è così non posso rifiutare… però ‘na cosa veloce.

 

Il 7 ottobre 1849, lo scrittore americano Edgar Allan Poe, alcolizzato, morì di emorragia cerebrale in un ospedale di Baltimora; era stato trovato in una strada di quella città, privo di sensi.
Una delle sue opere più note, “Le avventure di Gordon Pym”, pubblicata nel 1838,  è il resoconto di un immaginario viaggio per mare alla ricerca del polo Sud; nella narrazione, l’artificio della scrittura invade il paesaggio stesso dove i protagonisti del racconto vengono a trovarsi, infatti, in un’isola sconvolta da un terremoto, esplorandone i labirintici burroni, trovano baratri che corrispondono misteriosamente a caratteri alfabetici arabi, egiziani ed etiopici.
Nel corso del romanzo, quattro marinai scampano al naufragio della loro nave in una scialuppa di salvataggio. Dopo giorni e giorni, spinti dalla fame, decidono di tirare a sorte chi di loro sarà sacrificato e divorato dagli altri tre; per l’atroce scelta, scelgono il sistema della pagliuzza.
Toccherà al mozzo Richard Parker estrarre il filo più corto, quindi, verrà sgozzato e mangiato dal terzetto dei sopravvissuti.
Nel 1880  - Poe era morto già da trentuno anni -  quell’episodio da lui immaginato nelle sue pagine, si ripeté tragicamente nella realtà.
Accadde, cioè, che quattro inglesi superstiti di un naufragio, alla deriva su di una barca, usarono delle pagliuzze per decidere chi fra loro sarebbe stato ammazzato per fare sopravvivere gli altri.
Ma le coincidenze non finiscono qui: il perdente, proprio come nel racconto di Poe, fu il mozzo della nave e si chiamava... Richard Parker, come il mozzo nelle avventure di  Gordon Pym.
I suoi compagni si salvarono dalla morte cibandosi delle sue carni, ma anni dopo vennero arrestati e,  processati per l’assassinio di Parker; nel 1884, furono condannati ai lavori forzati a vita .
Questo agghiacciante parallelo fra letteratura e realtà, non sarebbe mai stato conosciuto se un redattore del “London Sunday Time” non avesse avuto un giorno l’idea di bandire un concorso invitando a segnalare coincidenze singolari.
Il concorso venne vinto da un giovane lettore, il suo nome: Nigel Parker.
Nigel conosceva quella storia perché lo sfortunato mozzo mangiato dai suoi compagni, era un suo trisavolo.
E pensare che Edgar Allan Poe, in una pagina del Gordon Pym, aveva scritto: “...le coincidenze più strane, tali non sono, e se così ci appaiono è solo perché ciascuna di esse si manifesta come in una lingua a noi sconosciuta...”.
La ricetta di quella inquietante coincidenza antropofaga, in quale lingua sarà mai stata scritta ?
E c’è uno chef  in grado d’interpretarla?...

 

Grazie di questi applausi… troppo buoni!... ma che ora s’è fatta?... ‘azzo è proprio tardi e domattina ho una sveglia terribile, devo alzarmi per mezzogiorno. Buona notte a tutti. Ci vediamo domani sera.

 


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