Un bar notturno dove gli avventori si conoscono tutti fra loro. Più per nome che per cognome.
Da un vecchissimo juke-box in fondo alla sala,
provengono le note della canzone che vi aggrada.
In Primo Piano, Adolgiso parla con i suoi amici di sempre, sfaccendati o peggio.
Scommettiamo un Campari ho scritto un coccodrillo (cioè un pezzo commemorativo) su me stesso? Non ci credete?... Avvenne. La cosa non è originale, altri l’hanno fatto e non l’avrei tentata se non mi fosse stata richiesta. Fu Franco Cavallo, nel 2003, in occasione del 2 novembre, che immaginò un gustoso supplemento alla rivista “Altri Termini” per il quale alcuni scrittori furono invitati a misurarsi con quel genere giornalistico. Sola condizione: il brano non doveva superare le 50 righe. Ed io inviai attenendomi al dettato redazionale. Oggi, rovistando fra vecchie robe, l’ho ritrovat… come?... leggervelo?... ma non se ne parla nemmeno!… e poi visto che ora è?... mi offrite una birra alta?... beh, se è così m’arrendo. Scelsi, fra le varie possibilità, di occuparmi di un particolare redattore.
Appartiene a una perniciosa specie capace di diffondere tante notizie inesatte da far deragliare tutte le carrozze di una sia pur minima corretta informazione, causando catastrofi biobibliografiche e interpretative. Lo fa per cialtroneria, occhieggiando distrattamente qualche nota, fidandosi troppo della sua memoria e, soprattutto, andando di fretta, perché deve andare in sala corse oppure alla casa della morosa o chissà in quale diavolo d’altro posto Può produrre enormi danni. Per dirne uno: se qualcuno ritaglia il pezzo, perché prevede di occuparsi nel futuro di quel defunto, ecco che un giorno ne riprodurrà errori e sviste contribuendo poi a successivi sbagli ed equivoci in altri che determineranno nuove pecche presso altri ancora in uno sciagurato inanellarsi di equivoci e assurdità. Alla fine, nulla resta dell’opera e della vita del morto che, vista l’infedele cronaca fatta, potrebbe essere perfino scambiato per un altro trapassato. Inoltre, i disguidi su titoli e cose producono nel lettore un giusto ribrezzo che lo porta a giudicare in modo ancor più severo di quanto già forse non meriti la figura lì ricordata. Ricordata, si fa per dire. Guardate, ad esempio, quello che mi ha combinato questo sventato redattore. Roba da farmi schiattare una seconda volta leggendo nell’aldilà quel brano scervellato. Per i lettori che non mi conoscessero (cioè ‘na folla di gente), metto in nota a piè di pagina le corrette notizie fallite da quello sconsiderato, e anche qualche mia amara riflessione.
Chi ha seguito le vicende delle nuove ricerche espressive italiane dei nostri anni, con l’irruzione della complessa avventura multimediale sulla scena contemporanea, sarà stato colpito da una triste notizia che ci è giunta in redazione addolorando molto anche noi: la scomparsa di Armando Adalgiso [1].
Più volte ha partecipato ai Forum della nostra redazione culturale e ne ricordiamo la presenza cordiale, gli interventi appassionati, la battuta pronta.
Nato a Lecce[2] nel 1930[3], è stato un poliartista che ha attraversato vari campi dell’arte, dalla letteratura al teatro, dalla radio alla televisione, dalla fotografia alla scultura[4]. Notevole anche la sua presenza nella performance: “Amore, carina, esci dalla fogna”[5], “Fesso chi legge”[6], “Sacco di pere”[7]; dinamiche organizzazioni spettacolari di parole e immagini fatte trascorrere nel tempo e nello spazio, da lui chiamate azioni marziane[8].
Attento interprete delle nuove forme della comunicazione, non poteva non interessarsi alla web art cui ha dedicato il saggio “Alien Bar”[9] e l’interessante e-book intitolato “Newsletters”[10].
I suoi romanzi[11], giocati sul filo di appassionanti intrecci di storie[12], hanno incontrato consensi specie nell’area delle avanguardie. Segnaliamo qui “Resto nel silenzio”[13] pubblicato da Le Parole Congelate[14] e “Cinema senza film”[15] per i tipi di Stampa Alternativa.
Suoi scritti sono contenuti anche in antologie: “Letteratura degli anni ottanta” (Ed. Bastoni[16]); “Coscienza evanescente”[17] (Seno[18] Editrice); “La macro-saggistica”[19] (Campanotto Editore).
Armando Adulgiso[20] è scomparso ieri[21].
Con questa breve nota ci è sembrato doveroso ricordarlo[22].
- Adolgiso
- Napoli
- 1940
- Mai fatto fotografie e sculture
- “Amore, carogna, esci dalla fogna”
- “Fisso chi legge”
- “Succo di pera”
- Azioni mercuriali
- Saggio inesistente; confonde con Alien Bar che è una sezione del mio sito web
- “Epistolario”; nulla c’entra col web essendo stato scritto parecchi anni prima della comparsa d’Internet
- Mi picco di non averne mai scritti; anzi, i titoli che citerà (sfigurandoli), satireggiano quel genere letterario
- Vedi nota precedente; i libri cui si riferirà, canzonano gli scrittori di trame
- “Il resto è silenzio”…ma è l’ultima battuta di Amleto morente!…e kekazzo!!
- Le Parole Gelate; è una famosa espressione usata da Rabelais!
- “Film senza Film”
- Bastogi
- “Coscienza & Evanescenza”
- Sen (Società Editrice Napoletana)
- “La micro-narrazione”
- Adolgiso; prima mi ha chiamato Adalgiso, mo’ Adulgiso, l’ingarrasse una volta!
- Non conoscendo oggi quella data non sono in grado di contestarla, ma considerando quanto ha fin lì combinato quel redattore, non mi meraviglierei se avesse toppato ancora una volta
- Ricordarlo?!... No, questo è troppo!!
…Ma che ora s’è fatta?... ‘azzo!… è tardi proprio!... e domattina ho una sveglia terribile, devo alzarmi per mezzogiorno.
‘Notte… buonanotte a tutti.
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