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Un bar notturno dove gli avventori si conoscono tutti fra loro. Più per nome che per cognome.
Da un vecchissimo juke-box in fondo alla sala,
provengono le note della canzone che vi aggrada.
In Primo Piano, Adolgiso parla con i suoi amici di sempre, sfaccendati o peggio.

 

molly blum intercettata

Scommettiamo che ho trovato un documento rarissimo? Lo posseggo solo io. Non escludo di venderlo a qualche giornale amico di Berlusconi, infatti, quel documento gli dà ragione quando dice che le intercettazioni sono poco credibili “perché al telefono si usa un tono onirico”. Quando gli fecero notare che forse aveva esagerato, lui replicò precisando che al telefono si parla come in dormiveglia. Ci si lascia andare, insomma, senza troppo badare a quel che si dice. Quasi sul fluido fiume di un flusso di coscienza. Bene, il documento in mio possesso testimonia ch’è proprio così.
Il testo fu portato da un Pm (s’ignora se si sia trattato di una toga rossa oppure no) in un tribunale americano a sostegno dell’accusa d’oscenità contro un libro di cui, purtroppo, è andato perduto il titolo e, quindi, non è rintracciabile in nessuna biblioteca di nessun luogo, neppure facendo tanti viaggi quanti ne fece Ulisse.
Si tratta di un’intercettazione effettuata molto tempo fa. Si svolge tra un certo James Joyce (le pur accurate ricerche che ho svolto non mi hanno permesso, però, di sapere chi fosse) e una donna di nome Molly Blum che fa ardite confessioni di tante scappatelle extraconiugali, di suoi vizi erotici, di maldicenze su altre donne… e con tanto di nomi, perfino di sacerdoti!... leggervelo?!.. non se ne parla nemmeno, visto che ora è?... come?... m’offrite una birra alta?... beh, se è così non posso rifiutare… però, v’avverto, è una cosa lunga, ve ne leggo solo qualche estratto, un po’ al principio, un po’ in mezzo, e le ultime righe, chiaro?...
Sul primo foglio è scritto in corsivo Penelope; con tutta probabilità si tratta dello pseudonimo dell’agente intercettatore, o intercettatrice. Ecco il verbale.

 

Giorno d’ascolto: 16.6.1904, ore 24.00
Utenza ricevente: 1914.1921 di Dublino(Irlanda) ubicata al numero civico 7 di Eccles Street
da utenza 02.02.1882 di Zurigo (Svizzera) ubicata al numero civico 7 di Reinhardstrasse
Chiamante: Joyce James (di seguito indicato con J.J.), ricevente Blum Molly (di seguito MB)

 

 

JJ – Ciao Nor… scusa!… ciao Molly, mi ha chiamato poco fa Poldo da un posto che conosco… sta aperto tutta la notte, posto di ristoro di vetturini… stava con un suo amico, certo Steven o… Stephen… boh… dovevano aver bevuto parecchio… sta tornando a casa da te… che t’abbia tradito? (ridacchia)

 

MB- Sì perché prima non ha mai fatto una cosa del genere chiedere la colazione a letto con due uova da quando eravamo all’albergo City Arms quando faceva finta di star male con la voce da sofferente e faceva il pascià per rendersi interessante con Mrs Riordan vecchia befana e lui credeva d’essere nelle sue grazie e lei non ci lasciò un baiocco tutte messe per sé e per l’anima sua spilorcia maledetta
(parole incomprensibili)
Miss Stack gli portò i fiori i peggio che aveva trovato appassiti in fondo al paniere cosa non avrebbe fatto per entrare in camera di un uomo con quella voce da zitella
(disturbi sulla linea coprono la voce)
sta cercando di far di me una puttana non ce la farà mai dovrebbe piantarla e non c’è nessuna soddisfazione fa finta di godere finché non viene e allora io finisco per conto mio alla bell’e e meglio e questo lavoro ti fa sbiancar le labbra comunque ora è finita una volta per tutte per quanto la gente
(parole incomprensibili)
sì quando andavo da padre Corrigan mi ha toccata padre e che male c’è dove e io dicevo sulla riva del canale e l’incontro con Josie Powell e il pensiero di me con Boylan l’ha alluzzato pensi quel che gli pare ora se questo gli fa buon prò
(disturbi sulla linea coprono la voce)
Boylan parlava della forma del mio piede la notò subito anche prima d’essermi presentato al D.B.C. con Poldy rideva e cercava di tender l’orecchio muovevo il piede avevamo ordinato tutti e due 2 tazze di tè e pane e burro lo vidi guardare con quelle due zitellone di sorelle quando mi alzai e chiesi alla ragazza dov’era il che me ne importava cominciava già a sgocciolare e quelle mutande nere chiuse che m’ha fatto comprare ci vuol mezz’ora a calarle

(parole incomprensibili)

mi congiurava di alzare quella sottoveste arancione pieghettata a campana l’ho tirata un po’ su e gli ho toccato i pantaloni dal di fuori come facevo a Gardner un giorno glielo voglio raccontare per farlo restare a bocca aperta ora no eccome e ce lo porterò e gli voglio far vedere proprio il posto dove l’abbiamo fatto ecco qua bere o affogare credo che non possa succedere nulla senza che lui lo sappia non aveva un’idea di mamma prima che ci si fidanzasse sennò non mi avrebbe avuta per così poco lui era dieci volte peggio comunque mi scongiurava di dargli un pezzettino di mutande è stato la sera che si passava da Kenilworth square mi baciò l’occhiello del guanto e mi toccò levarmelo e a farmi domande se era lecito sapere com’era la mia camera da lettosì oh Dio mio si sentiva fuoco dentro e se lo sognava s’immaginava l’avesse fatta godere per la seconda volta facendole il solletico didietro col dito

 

 

La conversazione, anzi, direi il monologo, di questa Blum va avanti a lungo e zompo alla fine

 

MB – e io pensavo be’ lui ne vale un altro e poi gli chiesi con gli occhi di chiedere ancora sì e allora mi chiese se io volevo sì dire di sì mio fior di montagna e per prima cosa gli misi le braccia intorno sì e me lo tirai addosso in modo che mi potesse sentire il petto tutto profumato sì e il suo cuore batteva come impazzito e sì dissi sì voglio Sì
CLIC

 

Avete visto come parla al telefono questa qui, come dice Berlusconi, in modo onirico quasi fosse in dormiveglia… ma che ora è?…’azzo! s'è fatto tardi…domattina ho una sveglia terribile, devo alzarmi per mezzogiorno. Vado via. Ci vediamo domani sera. 'Notte!

 


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