Un bar notturno dove gli avventori si conoscono tutti fra loro. Più per nome che per cognome.
Da un vecchissimo juke-box in fondo alla sala,
provengono le note della canzone che vi aggrada.
In Primo Piano, Adolgiso parla con i suoi amici di sempre, sfaccendati o peggio.

Scommettiamo un Campari che non conoscete Nicola Valletta?...  mi piace vincere facile?... può darsi.
Perché lo tiro in ballo? Perché, lo ammetto, pur essendo laico, sono superstizioso, e Valletta mi serve per dimostrare che si può non credere nel soprannaturale ed essere ragionevolmente scaramantici.
Valletta è stato un giurista nato ad Arienzo, dalle parti di Caserta, nel 1750, e vissuto a Napoli dove morì nel 1814.
Uomo del secolo dei lumi e illuminista egli stesso, dimostrò nell’opera “Cicalata sulla jettatura” che il «fàscino» era da intendersi non come conseguenza di chissà quali cose occulte o diaboliche, ma di un “fatto naturale, come lesione al prossimo da taluni portato per effetto di negativi influssi siccome certe piante che nate accanto ad altre ne provocano prima la secchezza e poi la fine”.
Insomma, persona cui si attribuisce il potere di portare sfortuna, perché Natura così l’ha voluto, menagramo specie se augura qualcosa di buono, cosa questa ritenuta certezza di sciagure.
Non solo Valletta riteneva lo jettatore “voluto dalla Natura come latore di disgrazie”, perfino una teoria delle scienze sperimentali sostiene che la persona ritenuta di malaugurio possa esserlo perché affetta da alcune alterazioni neuronali.
Famigerati iettatori furono indicati anche in capi di governo, ad esempio: Napoleone III, Guglielmo II, Alfonso XIII, il primo ministro italiano Antonio Salandr… mi fermo… perché gli esperti sconsigliano di nominare i sospettati giacché può essere pericoloso per chi lo fa.
Si dirà: hai fatto solo esempi del passato, ma esiste oggi un capo di governo jettatore?
Esiste esiste. Però, dando ascolto agli esperti non farò nomi.
Di uno di loro, ne dirò le gesta. Capirete subito. È facile, credetemi.
Lo indicherò attraverso il sinonimo eufemistico (anche in uso scaramantico) chiamandolo “de cuius”.

- Un giorno “de cuius” (in seguito indicato con la sigla DC) annuncia: “Vi presento il prossimo sindaco della Capitale”.
Il malcapitato rabbrividisce nella giacchetta. Con ragione. Verrà, infatti, sconfitto rovinosamente alle elezioni.

- DC, in tv si rivolge ai telespettatori invitandoli a sottoscrivere azioni della banca più antica del mondo (ma è Presidente del Consiglio o un piazzista finanziario?). Il titolo perde progressivamente, giorno dopo giorno, fino al 60%.

- DC neppure perdona lo sport. Auguri alla nazionale di calcio ai mondiali. Questa, trafitta da un gol esce dal campionato. Seguono dimissioni dell’allenatore e del Presidente della Federazione calcio.
Altri auguri a un valente schermitore e a una grande nuotatrice, alla vigilia delle loro gare alle Olimpiadi.
I due bravissimi atleti, curiosamente (ma mica tanto) falliscono le loro performances.
Né trascura il ciclismo. Stavolta, spietato, fa perfino il nome del bersagliato: “Forza Vincenzo!”.
Da una gazzetta sportiva “..speranze infrante a un passo dal sogno, caduto in curva: doppia frattura alla clavicola”.

- DC, minuti prima dell’arrivo su Marte di una sonda intestata all’astronomo Schiaparelli, twitta: “Il Paese vive un’altra pagina d’orgoglio. Arriviamo su Marte con una missione a nostra leadership”.
La sonda si schianta sul pianeta rosso.

- DC, circa la più grande compagnia aerea nazionale, dichiara alla stampa: “Allacciatevi le cinture, perché qui stiamo decollando per nuove destinazioni. E questo decollo è il decollo del Paese”.
Settimane dopo, quella compagnia aerea lascia a terra 1500 esuberi.

- DC trionfante annuncia che un grande call center grazie a lui ha l’anima viva: “Tanti lavoratori rischiavano di perdere il lavoro. Invece tutti i licenziamenti ritirati, mantenimento di tutti i siti produttivi. Crisi risolta!”.
Dopo tali parole, quel call center chiude e licenzia 1666 dipendenti.

- DC raffigurato su carro allegorico di carnevale.
Dai giornali: “Tragedia sfiorata a Follonica (Grosseto), dove la parte superiore di un carro allegorico con la maschera di Renzi si è staccata travolgendo alcune persone. Cinque i feriti.
Tra di loro un uomo di 71 anni che è stato trasportato, in codice rosso, all'ospedale Le Scotte di Siena. Ferita anche una bambina di 4 anni, trasferita in ambulanza all'ospedale Misericordia di Grosseto.

Vado avanti?... no, non è necessario. Basta con questo gufo.
Nicola Valletta traccia il profilo degli jettatori e la natura della jettatura, mentre la tradizione popolare dà consigli per difendersi da quei cattivi influssi. Ad esempio, toccare un corno rosso oppure oggetti di ferro, e, primo fra tutti, con mano sicura digitare in basso, pronunciando la formula in latino maccheronico: Terque, quaterque, testicula tacti, non est praegiuditium, sed contra jectatura valet. Quella tradizione apotropaica, com’è chiaro, trascura le donne.

Grazie, grazie, troppo buoni. Basta applausi…. Ma che ora s’è fatta?... ‘azzo!… s’è fatto tardi… domattina ho una sveglia terribile, devo alzarmi per mezzogiorno… ‘Notte… buonanotte a tutti.

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