L'ospite accanto a me è Andrea
Camilleri. Non è stato facile averlo
qui, impegnatissimo com'è. Vuoi vedere, mi sono detto, che è
un'intervista impossibile? Lui, alla radio, d'interviste impossibili ne ha
scritte e dirette tante. Già, perché oltre ad essere autore
di meritato successo, è, come si sa, anche regista. Non solo radiofonico,
ma, soprattutto, teatrale e televisivo; ha prodotto, ad esempio, le serie
del commissario Maigret e del tenente Sheridan. In Rete troverete il suo
sito
web, allestito da Mondadori, cliccando su www.scrittorincorso.it ma
ce n'è un altro sul quale troverete tutto su di lui, perfino il
tema natale dell'oroscopo: http://www.angelfire.com/pa/camilleri
- Benvenuto a bordo, Andrea
- Ciao
- So che adori il whisky, ma qui non ho ancora la licenza per i superalcolici.
Berrai vino. Assaggia quest'Arneis
qua il bicchiere
ecco fatto.
Mo' senti a me, il Capitano Picard è bravissimo, a Roma direbbero "è
un bel manico" per lodarne la guida, però noi nello spazio stiamo,
schizziamo "a palla", prudenza vuole che tu, in poche battute, trasmetta
sulla Terra il tuo ritratto, insomma come vorresti essere ricordato dagli
umani
no, non fare quegli scongiuri! Ci sto pur'io su 'sto tram, mica
m'auguro che
sai, la mia è solo previdenza
- Come un contastorie
ho detto contastorie non cantastorie
- Sì, contastorie, mica sono sordo. Molti anni fa, cito me stesso
sennò
che Adolgiso sarei?
quando in un paio d'occasioni, una a Palermo, presentai
tue cose scommettendo sul tuo talento - ma preciso che non ero il solo a farlo
- mi guardavano un po' sorpresi. Oggi editori e media si scazzottano per averti.
Tu adesso sei bravo quanto allora, perché solo mo'
- Bisognerebbe chiederlo agli editori e ai media. Anche se qui mi piace ricordare
che Garzanti ha stampato "Un filo di fumo" nel 1980 e Sellerio mi
ha pubblicato ben prima che arrivasse il successo: "Il corso delle cose"
nel '78, poi "La strage dimenticata" nell'84
- Due tuoi grandi libri: "La concessione del telefono" e "Il
birraio di Preston", senza Montalbano avrebbero avuto lo stesso successo
che hanno ottenuto?
- Con certezza non lo saprò mai. Sono grato comunque a Montalbano,
mi ha fatto da apriprista
- Tecnologia e creatività. Non pochi sostengono che la prima soffochi
la seconda.
Altri affermano che la creatività si giovi, invece, della tecnologia.
Il tuo pensiero?
- Posseggo solo da poco un computer, ma non credo che la tecnologia soffochi
l'arte. Né che questa, almeno nella scrittura, si giovi particolarmente
dell'altra.
Semmai si può dire che la tecnologia senza la creatività è
niente, anche per chi fa tecnologia
- Ho ricordato in apertura il tuo lavoro di regista. Ti è stato utile
nello scrivere?
- Dal cinema ho appreso la narrazione per sequenze non per capitoli, dal teatro
ho appreso il dialogo e la creazione dei personaggi, dalla tv la velocità
di comunicazione
- Qualcuno ti ha accusato di fare una letteratura di genere. Che cos'è
la letteratura di genere?
- E' un genere molto difficile
- Borges ha detto che tutta la grande letteratura ha un debito con il giallo.
Il giallo per Camilleri?
- Preferisco risponderti con le parole che mi disse un giorno Sciascia: è
la forma più onesta di letteratura, perché lettore e scrittore
sono su un piano di parità. Al lettore si richiede un esercizio intellettuale
pari a quello di chi ha scritto la storia
- Hai più volte detto di amare soprattutto i romanzi storici
in
tutta la tua produzione letteraria è presente la Sicilia, tua terra
d'origine
che cos'è per te la Memoria?
- Anni fa, lessi un racconto di fantascienza
Armando, ti precedo: non
chiedermi di chi
a proposito di memoria, non me lo ricordo. Si raccontava
d'un astronauta che sbarca su di un lontanissimo pianeta. Vicissitudini varie,
natura ostile con improvvisi getti di vapore, colate laviche, magma bollente.
Finalmente una grotta, lì ripara e s'addormenta. Al risveglio, esce
e s'accorge che il paesaggio è misteriosamente mutato: è bellissimo.
Rocce scure che fanno da quinta a un orizzonte di montagne scintillanti di
ghiacci eterni
poi d'improvviso, tutto torna come prima. Per sua fortuna
riesce a ripartire e torna sulla Terra dove viene festeggiato in varie capitali.
Anche a Parigi, con l'immancabile visita al Louvre. E proprio lì, in
un quadro, rivede lo stesso splendido paesaggio apparsogli all'uscita della
grotta aliena: è quello dipinto da Leonardo dietro la testa della Vergine
delle rocce. L'astronauta non era stato il primo uomo a vederlo, quell'immagine
era appartenuta anche a qualche altra memoria
- Il tuo racconto di fantascienza mi porta alla domanda che rivolgo a tutti
gli ospiti di questa vineria spaziale. Chiedo sempre di fare una riflessione
sul mito di Star Trek
che cosa rappresenta secondo te
- Una spiata dal Futuro
- La bottiglia di Arneis è finita
Andrea, se devi scendere ti
conviene prenotare la fermata, siamo quasi arrivati a Iliata
- Di già?!
Ti lascio di corsa, ciao!!
- Ti saluto com'è d'obbligo sull'Enterprise: lunga
vita e prosperità!
È possibile l'utilizzazione
di queste conversazioni citando
il sito dal quale sono tratte e menzionando il nome dell'intervenuto.
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