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Segnalato su Webtrekitalia - Portale di cultura Trek

L’ospite accanto a me è Giuseppe Aldo Rossi. Un grande storico dell’enigmistica in Italia e forse non solo in Italia. Enigmologo di valore è noto nell’ambiente labirintico degli enigmisti come Zoroastro. Ha diretto la rivista mensile di enigmistica classica Il Labirinto ed è autore di molti volumi tra i quali segnalo Storia dell’enigmistica, CEI 1971; Le parole. Vita, morte e miracoli, Mondadori 1993; Enigmistica, Hoepli 2001. La sua fatica più recente è lo splendido Dizionario Enciclopedico di enigmistica e Ludolinguistica pubblicato da Zanichelli: in poco meno di 500 pagine circa 1000 lemmi attraverso i quali si ricostruisce una storia dell’enigmologia e delle molteplici occasioni della linguistica dalla quale nasce e talvolta si fa beffe. Cliccate su www.zanichelli.it, ne saprete di più e potrete anche fare giochi in diretta sulla Rete. A mio avviso, che peraltro condivido, (come diceva Groucho Marx) ecco un libro che potrebbe essere adottato come testo nelle scuole liceali se le stesse non fossero amministrate dai dementi che oggi purtroppo le amministrano. Ma se le scuole non ci pensano, ecco un regalo, originale e divertente, che v’invito a fare ai nostri ragazzi in occasione di loro feste. Ma, naturalmente, lo potrete regalare a anche a persone di età meno verde, e a voi stessi se vi volete bene. Conobbi Zoroastro molti anni fa alla Rai in occasione di una trasmissione di quiz – da lui ideati – di cui ero regista e, molti anni dopo, m’avvalsi della sua amichevole disponibilità per preziosi consigli sulla redazione di uno schema di parole crociate nel mio libro “Film senza Film”. A proposito di Rai, ricordo che il nostro ospite ha condotto moltissime trasmissioni di enigmi e linguistica.

 

Benvenuto a bordo, Zoroastro…
Ciao Armando
Voglio farti assaggiare questo rosso "Sinsäl" Gutturnio Superiore Doc Colli Piacentini di Torre Fornello…qua il bicchiere…ecco fatto. Adesso ascoltami: il Capitano Picard è bravissimo, per lodarne la guida, a Roma direbbero “è un bel manico”, però noi nello spazio stiamo, schizziamo ”a manetta”, prudenza vuole che tu trasmetta sulla Terra, come sempre chiedo iniziando la conversazione con i miei ospiti, il tuo ritratto… interiore…insomma, chi è Giuseppe Aldo Rossi secondo Giuseppe Aldo Rossi…
Chi è Giuseppe Aldo Rossi?...Cerco di rispondere giorno per giorno e ancora non ci sono riuscito per intero. Lascio agli altri di giudicarmi, anche se il loro ritratto sarà diverso da quello che io vedo debolmente riflesso nel mio specchio. Ti riferisco la frase più bella e più angosciante di un autore inglese: I Why?
Perché tra i tanti pseudonimi che avevi a disposizione, hai scelto proprio il nome di Zoroastro?
Lo scelsi da bambino nel mio primo impatto con l’enigmistica. Naturalmente non sapevo nulla del personaggio, né avevo letto Nietzsche. Mi piacque il nome e continuo a portarmelo addosso in enigmistica come pseudonimo, pur senza condividere nulla con l’autore dello Zend-Avesta
Nella tua recente opera pubblicata da Zanichelli, si legge nel titolo “Dizionario Enciclopedico di enigmistica e Ludolinguistica”. Quali i significati e le differenze che distinguono l’enigmistica dalla ludolinguistica?
La ludolinguistica si fonda sui giochi di parole, che sorprendono per le loro eccezionalità e che forniscono materia anche alle freddure, ai calambours, ai motti di spirito. L’enigmistica è più presuntuosa: fa del gioco di parole un piccolo mistero, presentato con sorniona ambiguità, e lo dà a risolvere agli amanti del doppio senso, della menzogna letteraria.
Tu sei da anni un protagonista delle manifestazioni dell’Oplepo…ricordo ai più distratti che è il versante italiano dell’Oulipo…per saperne di più www.oplepo.it… e nell’edizione caprese del 2002 dedicato alla Sibilla http://www.caprienigma.it/sillabe_sibilla.html, sei intervenuto sul tema “Dilogia e anfibologia nelle profezie oracolari”…
Sono oplepista per quel tanto che l’operazione di “protesi letteraria” sfiora l’enigmistica o vi si identifica. Le profezie oracolari in effetti erano una bella truffa: in nome del dio, da cui i vaticinanti si dicevano ispirati, pronunciavano sentenze che stavano sempre in equilibrio fra il sì e il no, che potevano avere una duplice interpretazione. I richiedenti se le bevevano e i falsi profeti prosperavano.
A proposito dell’Oulipo prima ricordato, qual è l’importanza che gli attribuisci nello scenario letterario contemporaneo?
L’Oulipo ha avuto un certo successo in Francia, come la Patafisica e da noi il linguaggio maccheronico. Rifiuta le antiche regole di scrittura e lascia che ogni oulipiano se ne imponga delle nuove. Certe accettabili (La disparition di Perec, romanzo in cui mai compare la lettera e), certe assai discutibili (l’S+7, con la sostituzione in un testo di ogni sostantivo con quello che nel vocabolario segue a sette posti di distanza). Italo Calvino era entusiasta, bisognerebbe domandare cosa ne pensano Camilleri o Baricco…
…per quanto mi riguarda, mi basta Calvino.
L'Associazione La bella lingua, ha redatto tempo fa un manifesto in difesa della lingua italiana sottoscritto da molti autori e operatori culturali; per citarne solo alcuni: da Vincenzo Consolo a Guido Ceronetti, da Francesco De Gregori a Ernesto Ferrero, da Vittorio Sermonti a Luciano Violante, a tanti altri. Da chi e da che cosa, secondo te, va difesa oggi la lingua italiana?
Va difesa dalla facile, servile, untuosa, inutile esterofilia. Abbiamo una lingua viva, ricchissima. E dolce, e pieghevole, e autosufficiente. Non dobbiamo dire o-kay per “va bene”, né no stop per “orario continuato”.
Usiamo l’inglese (o altra lingua) per parlare con gli stranieri, ma in casa nostra manteniamo la nostra identità.
Il fatto che questa conversazione si svolga a bordo di una famosa astronave in volo, autorizza una mia piccola inchiesta che vado conducendo fra i miei ospiti. Perché in Italia non esiste una letteratura fantascientifica?
Non penso che gli italiani manchino di immaginazione, ma che le pongano dei limiti.
Possono vagheggiare un mondo diverso, ma senza stravolgere le regole del nostro.
Lasciano che le scienze e le tecnologie procedano per loro conto, senza volerle precedere rischiosamente.
A tutti gli ospiti di questa taverna spaziale, prima di lasciarci, infliggo una riflessione su Star Trek…che cosa rappresenta quel videomito nel nostro immaginario?
Star Trek forse rappresenta l’immortalità. E l’immortalità ha un posto d’onore nell’immaginario comune. Peccato che non diventi mai realtà.
Così parlò Zoroastro.
E, nel frattempo, siamo quasi arrivati proprio al pianeta-enigma della Galassia che da lui prende il nome, pianeta abitato da alieni che parlano per anagrammi e comunicano attraverso rebus…se devi scendere, ti conviene prenotare la fermata. Stoppiamo qui l’intervista, anche perché è finita la bottiglia di "Sinsäl" Gutturnio Superiore Doc Colli Piacentini di Torre Fornello…Però torna a trovarmi, io qua sto…intesi eh?
Beviamoci il bicchiere della staffa, stringiamoci la mano e lanciamoci al galoppo lungo le estese, interminabili contrade dello spazio della Fantasia.
Vabbè, ti saluto com’è d’obbligo sull’Enterprise: lunga vita e prosperità!

 

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commenti presenti

Mi ha fatto molto piacere riscoprire la "verve" di Giuseppe Aldo Rossi che conosco dai programmi di Radio RAI di un tempo e dal suo "Le parole vita morte e miracoli" che, spesso, riesamino e mi ha molte volte aiutato nel mio piacere di scrivere articoli o qualche libro. Credo che sarebbe davvero ottima cosa se lo esaminasse attentamente almeno il 95% dei giornalisti che scrivono o parlano attualmente. Cordiali saluti, Walter Grandis

inviato da Walter Grandis
 

 

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