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Segnalato su Webtrekitalia - Portale di cultura Trek

L'ospite accanto a me è Franco Cavallo. Poeta e narratore. Recente vincitore per la poesia del Premio Feronia (lo stesso che premiò Gao Xingjian prima che beccasse il Nobel 2000 per la letteratura) con "Nuove Frammentazioni" pubblicato da Anterem. Per acquistarlo, e per altre sue pubblicazioni, cliccate su http://www.unilibro.com; per notizie biografiche fate un nuovo clic su http://www.comune.modena.it
Franco non è solo un finissimo scrittore di versi e prosa, ma anche un teorico della letteratura, lo testimoniano "Altri Termini", rivista da lui fondata nel '72, nonché numerosissimi interventi critici sulla stampa specializzata, e la pubblicazione d'antologie di autori dei nostri anni.
E' venuto qui sull'Enterprise da Cuma dove vive trafficando con la Sibilla locale. E poiché come sapete di Sibille n'esistono più di una, lui, approfittando bassamente del Dizionario dei Miti, lo usa come elenco telefonico, e traffica pure con altre Sibille.

 

Benvenuto a bordo, Franco…
Ciao Armando. Il mio saluto è molto affettuoso, ma è anche un avvertimento altrettanto perentorio: sei pregato di non combinarmi casini familiari con informazioni inesatte sul mio conto…L'unica Sibilla che conosco, alla quale sono legato da oltre venticinque anni, è la Sibilla Cumana. Non ne frequento altre; e soprattutto, non ho alcuna intenzione di frequentarle…neppure se si dovesse trattare di Sibilla Aleramo re…divificata e nel fiore degli anni e delle fregole
Vabbè Franco, non porterò guerra in famiglia, stanne certo.
Riprenditi dallo sgomento e assaggia questo Barbera di Vinchio e Vaglio Serra… qua il bicchiere…ecco fatto!
Adesso ascoltami: il Capitano Picard è bravissimo, per lodarne la guida, a Roma direbbero "è un bel manico", però noi nello spazio stiamo, schizziamo "a manetta", la cosa che sto per dirti io l'ho già fatta minuti fa, anche tu, in poche battute, trasmetti sulla Terra il tuo ritratto…
Un ritratto…Da alcuni giorni mi frulla per la testa una sorta di Autoritratto allo specchio.
Provo a formalizzarlo e a trasmetterlo:
Un giorno chiesi al mio
io di trasformarsi in oi.
Lui mi rispose: "Ma certo,
amico, da domani in poi…"
E così da quel giorno
oi vivo alla rovescia:
a volte sto di sguincio,
altre volte a sghimbescio.
Di sguincio o di sghimbescio, dimmi che cos'è secondo te che distingue il traguardo espressivo della letteratura dalle altre forme di comunicazione artistica, oggi?
Quello di mettere nero su bianco, ossia di far combaciare il nero (o il verde; - c'è sempre un residuo di speranza nel refill!) della biro con il nitore della carta. E' il sogno di tanta gente, oggi: diventare scrittori a qualsiasi costo, indipendentemente dai risultati…Fa chic…A me, invece, riesce sempre meno. Vedo nella scrittura, e nella operazione estetica in generale, il segno di una grande disfatta…Questa, in fondo, è l'epoca di…Taricone della trasmissione "Il Grande Fratello"…costui rappresenta la realtà italiana più di quanto riescano a rappresentarla Andrea Zanzotto o Claudio Magris (per citare due nomi di scrittori a caso).
Molti linguisti affermano che la Rai ha divulgato, unificandola, la lingua italiana nei nostri stessi confini. La Rai, ansiosa, si presenta al tuo esame, la promuovi oppure no?
Come si fa a bocciare la Rai? Infondo, è stata - e rimane - la mamma di tanti di noi, dal dopoguerra ad oggi: una dispensatrice impareggiabile di gratificazioni e buoni sentimenti di unità nazionale…E poi, se proprio bisogna parlar male della televisione, c'è sempre quella di Berlusconi (il vero Grande Fratello!), che detiene - e deterrà chi sa per quanto tempo ancora - l'incommensurabile merito di avere unificato la lingua (non solo la lingua; anche la trachea, l'esofago, il tubo digerente, l'intero apparato respiratorio e quello cardio-vascolare!) italiana dell'idiozia più totale e irreversibile, spargendo a piene mani i semi di un virus devastante, quello berluscocentrico e auto…divinatorio (tra non molto, tutti arruolati nel Milan, a leccare le palle ai calciatori!)
Nel tuo lavoro letterario, nello scrivere in versi o scrivere in prosa, cambiano solo le tecniche, oppure, con esse, o prima di esse, anche le finalità della scrittura?
Le finalità della scrittura sono - o dovrebbero essere - sempre le stesse: allargare i confini della conoscenza, sia di chi la esercita, sia di chi si dichiara disposto a fruirne. Le tecniche e le problematiche possono cambiare (e in molti casi è fisiologico che ciò avvenga: si tratta dei cosiddetti processi storici…), ma le ragioni per cui si dovrebbe scrivere, o leggere, non credo debbano essere sottoposte a variazioni…climatiche
Quale importanza dai alla voce nella comunicazione poetica?
La voce ha una funzione melica insostituibile.
Senza la voce, non sarebbe mai esistita la fabula, ossia il racconto orale, con tutto quel che ne consegue…Per questo la ritengo uno strumento importantissimo. A patto che, in casi come quelli di cui stiamo parlando, la voce sia di Carmelo bene, o di Roberto Benigni…
Abbondano le letture poetiche offerte, e talvolta inflitte, dagli autori stessi. Ma se non abbiamo il poeta o la poetessa a tiro - sai, può succedere - quale mezzo credi che sia il più efficace, per meglio goderne, o soffrirne, la comunicazione? Il disco? La radio? La tv? Il videoclip?
Disco, radio, tv, videoclip: non credo che faccia molta differenza.
Ogni mezzo può andar bene, purché sia fatta salva la professionalità.
Tutto dipende da chi trasmette o registra e da che cosa viene trasmesso o registrato…Quanto alle letture di poesie (anch'io mi sono cimentato in moltissime occasioni con questa sorta di rito patetico e obsoleto), sono giunto alla seguente conclusione: che è bene prendervi parte dopo gli ottanta anni, quando gli stimoli sessuali cominciano a trovare difficoltà a essere soddisfatti e non si riesce a disporre di molte…alternative. Se qualche sera, invece di andare a sgranchirsi l'artrosi in una balera semideserta, o al tepore genu…flessuoso di una sala parrocchiale, si vorrà andare a offrire i propri parti poetici in un ospizio fuori porta, oppure in una vecchia chiesa sconsacrata illividita dal gelo…ci si accomodi pure…
Nel '73 scrivevi su "Altri Termini": <…gran parte dell'attuale situazione estetica mondiale vive dell'eredità lasciata dalle avanguardie storiche>. E' così ancora oggi oppure no? E' cambiato qualcosa?
Le avanguardie storiche hanno avuto un ruolo importantissimo (fondamentale, direi) nel processo di svecchiamento dei canoni estetici che, per millenni, hanno caratterizzato, e condizionato, la sensibilità creativa occidentale. La loro è stata, innanzi tutto, un'operazione di pulizia estetica e filosofica che si è protratta per oltre un secolo (volendo includere nel loro ambito anche figure antesignane come Baudelaire, Rimbaud, Lautréamont)…Oggi, forse, può avere poco senso continuare a parlare di avanguardia…storicamente il termine è datato…come datato è, sul versante del linguaggio politico, il termine proletariato o l'espressione classe operaia…Parlerei, piuttosto, di un fronte sperimentale che, specialmente in poesia, tende a diventare sempre più ampio, a radicalizzarsi, tra gli scrittori delle ultime generazioni.
Dopo vent'anni di lavoro, Hans Magnus Enzensberger ha presentato "Poesie-Automat", un computer programmato per scrivere versi. Come giudichi quell'esperienza?
Conobbi Enzensberger a metà degli anni '70, durante un convegno organizzato da Sanguineti a Genova…Ricordo una burrascosa gita in barca da Camogli a San Fruttuoso, con il mare grosso e le onde alte che ci investivano da tutte le parti…Avevamo lo stomaco tra i denti ma ridevamo come matti…Enzensberger è persona dotata di una grande carica di simpatia, un tedesco quasi anomalo, che ha sempre fatto dell'impegno civile e politico il punto nevralgico della sua attività di scrittore…ma non sempre la satira soddisfa chi la esercita…la realtà dei poteri costituiti e la loro inadeguatezza a risolvere i complessi problemi della (post) modernità, sono come un callo osseo che non si riesce ad estirpare…tuttavia, anche se la a prima vista può un po' meravigliare, quest'ultima esperienza rientra legittimamente nell'ambito della sua ricerca…Quanto al risultato conseguito, non credo che Poesie.Automat, a parte il dato tecnico, contenga particolari novità o si discosti molto dai numerosi esempi di poesia tecnologica o extra verbale (automatica, appunto; di surrealistica discendenza) che ci ha fornito la ricerca negli ultimi anni e decenni…
Proprio perché l'Enterprise naviga nello spazio, cerco di fare domande che rimandino alla Terra, ma non proprio terra terra. Le interviste sull'Enterprise vengono trasmesse alle Istituzioni coinvolte nelle conversazioni, nel presente caso al Ministero della Pubblica Istruzione e dell'Università…perché? Presto detto. E' noto che da noi l'insegnamento della poesia contemporanea è carente e, soprattutto, spesso mal condotto. Immaginiamo una fantacatastrofe: Franco Cavallo, Ministro della Pubblica Istruzione…peggio di così! Ebbene, che cosa disporresti per migliorare le cose?
Istituirei subito una cattedra da dedicare non alla poesia, ma alla sua inutilità.
L'inutile è ormai diventato l'unico valore umanistico che si può coltivare in positivo, oggi: fare il meno possibile, anche in letteratura, per non peggiorare le cose…
L'inutile come paradigma della stessa vita…Uno dei modi più sicuri per far morire la poesia, soffocandola in un abbraccio mortale, è la pretesa di volerla istituzionalizzare, di volerla insegnare nelle università. L'attivismo è il peggiore nemico della poesia, a meno che (per usare una espressione ormai troppo abusata) non si voglia far diventare la poesia altro da sé
A tutti gli ospiti di questa taverna spaziale, prima di lasciarci, chiedo una riflessione su Star Trek…come sai, Roddenberry ideò il suo progetto avvalendosi non solo di scienziati ma anche di scrittori lontani dalla fantascienza, tanto che ST risulta ricca di colti rimandi letterari sotterranei, e talvolta non troppo sotterranei…che cosa rappresenta secondo te quel videomito…
Di questa cosa niente saccio e niente voglio sapere.
Pertanto non rifletto e, soprattutto, non esplicito.
Siamo quasi arrivati a Kavàllya, pianeta ricco di frammenti di horror vacui, abitato da alieni specialisti in racconti volanti…se devi scendere, ti conviene prenotare la fermata. Stoppiamo qui l'intervista, anche perché è finita la bottiglia di Barbera di Vinchio e Vaglio Serra. Però torna a trovarmi, io qua sto…intesi eh?
Un saluto sale e pepe nella pace e nel b(p)ene.
Nel frate e nel vino. Nel pane e in Marcellino…
Fratello Armolgiso! Priore esimio dei Carmelitani Scalzati!
Vabbè, ti saluto com'è d'obbligo sull'Enterprise: lunga vita e prosperità!

 

È possibile l'utilizzazione di queste conversazioni citando il sito dal quale sono tratte e menzionando il nome dell'intervenuto.

Vi preghiamo di non richiedere alla redazione recapiti telefonici, mail o postali dei nostri ospiti che non dispongano di un sito web; non possiamo trasmetterli in ottemperanza alla vigente legge sulla privacy.

 

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commenti presenti

ho trovato per caso nel web il mio nome e cosi rispondo tanti saluti e mi fa molto piacere che sei molto famoso ciao

inviato da franco cavallo
 

Franco ti scrivo' di qua dove son gli anni infausti e brevi'. Mi ha commosso un poco ritrovarti nell'intervista. Quando nel mio incipit mi distogliesti piuttosto seccamente dal seguire il noto e il codificato verso i porti editoriali..beh è stato tutto un remare contro per raccogliere come esiti le famigerate mosche. E ci fu un tempo che te ne volevo un poco. Ora non più. Avevi in quei lontani anni '70 ragione, tanta ragione. Ora che 'più benigno etere spiri' riposati.

inviato da carlo carlucci
 

 

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