L'ospite accanto a me è Paolo della Bella . Scrittore. Di quelli che prediligo. Che scrivono leggendo e leggono componendo. Preferisco gli scrittori che non scrivono, ma dispongono o ridispongono, oppure rielaborano materiali già esistenti, e dall'elencazione, dagli accostamenti, oppure ancora dall'indagine sulle strutture d'un testo, ricavano epifanie di linguaggio, occasioni creative e ricreative.bum! L'ho detta. D'autori così se n'è quasi persa traccia, perciò mi piace l'opera assennata e maniacale di della Bella: compilatore d'enciclopedie dell'immaginario, redattore di cataloghi dell'impossibile, copista labirintico, scrivano sulfureo.
Una prova di queste sfide da ingegnere di Babele è data da "Mirabiblia: catalogo ragionato di libri introvabili"- pubblicato nell'anno terrestre 2003 - che raggiunge sugli scaffali la precedente pubblicazione "Forse Queneau: enciclopedia delle scienze anomale"; inventari durevoli dell'effimero entrambi scritti con Paolo Albani e ambedue i volumi pubblicati dalla lodevolissima casa editrice Zanichelli www.zanichelli.it
Ecco dei libri che consiglio d'acquistare, da regalare a persone care o a voi stessi se vi volete bene.
Libri rari in un'epoca nella quale siamo afflitti da un'epidemia di romanzite acuta - si leggono anche talvolta romanzi buoni, ma più spesso inutili perfino se ben scritti -, libri che dovrebbero stare in più biblioteche, fosse pure per decreto legge.
Per meglio comprendere la figura di Paolo, è bene aggiungere che la sua opera invade altri campi spesso evadendo dagli stessi: è poeta, disegnatore (anche in "Mirabiblia" ha disegnato copertine di libri mai scritti), protagonista di gruppi artistici e letterari, fotografo che si sovra e sottoespone riprendendo oggetti ducassiani o fulminanti attualità talvolta anche minime.
Per saperne di più, cliccate con fiducia sul suo sito: www.paolo.dellabella.name
- Benvenuto a bordo, Paolo.
- Ciao. «Io non scrivo, pubblico» (Giorgio Manganelli)
- Bene. Ciò conferma quanto prima detto. Voglio farti assaggiare questo Chardonnay Doc "La Jara" dei Colli Piacentini di Torre Fornello . qua il bicchiere. ecco fatto. Adesso ascoltami: il Capitano Picard è bravissimo, per lodarne la guida, a Roma direbbero "è un bel manico", però noi nello spazio stiamo, schizziamo "a manetta", prudenza vuole che tu trasmetta sulla Terra, come sempre chiedo iniziando la conversazione con i miei ospiti, il tuo ritratto. interiore.insomma, chi è Paolo secondo Paolo.
- ...io sono Don Chisciotte, per fortuna e perché mai dovrei « uccidere il chiaro di luna »
- In 15 parole, tante quante sono le lettere del tuo nome, sintetizza per i miei avventori la tua figura letteraria ed artistica.
- Posso risponderti solo con la mia biografia ufficiale, scritta dal mio amico Edgar Allan Poe. Sono più di quindici parole, ma non vorrai fargli uno sgarbo?
- Mai sia detto! E poi proprio a quel tipo lì?...brrr! Vai pure.
- Di lui [Paolo della Bella] è stato detto:
«Genio meraviglioso!, disse il Quarterly.
Un fisiologo magnifico!, proclamò il Westminster.
Che tipo intelligente!, disse il Foreign.
Ottimo scrittore!, giudicò l'Edinburgh.
Filosofo profondo!, notò il Dubliner.
Grand'uomo!, giudicò il Bentley.
Anima divina!, disse il Fraser.
è dei nostri!, annunciò il Blackwood.
Chi mai può essere costui?, disse il signor Bas-Bleu.
Cosa mai può essere?, disse la grande signora Bas-Bleu.
Dove mai può essere? disse la piccola signorina Bas-Bleu».
E.A.P.
- Una delle parole che più amo è <catalogo>. Una tua definizione di quel termine.
- «Non conosco lettura più facile, più attraente, più dolce di quella di un catalogo»
(Anatole France )
- Tre domande in una lo ammetto: sono vorace.
"Mirabiblia": quando è nata l'idea? Com'è stato organizzato il lavoro del reperimento dei testi?
Quanto tempo è stato impiegato per la redazione del volume?
- Tre anni fa, dopo il successo di “Forse Queneau”, abbiamo iniziato a catalogare questi libri, che essendo inesistenti, non c'è stato bisogno di organizzare niente. Io e Paolo Albani, come dice Stefano Salis su Il sole 24 ore siamo « due tipi in gamba » , e quindi « i curatori perfetti per un'opera di questo genere » .
- In “Forse Queneau” (ai miei avventori più distratti ricordo che il titolo è tratto da uno dei frisbees di Giulia Niccolai ) hai tracciato un vertiginoso catalogo di scienze anomale e di altre improbabili. Pretestuosa premessa per chiedere: che cosa ti pare connoti principalmente, oggi, il rapporto fra scienza e arte?
- Molti mattoidi scienziati presenti in "Forse Queneau", sono, a mio parere, dei veri artisti. Magari che certi artisti fossero meno « scienziati » !
« Un'arte giudiziosa: che idea sciocca! L'arte è fatta solo d'ebbrezza e di follia! »
(Jean D ubuffet)
- Letteratura e arti visive. Un'intersezione di linguaggi spesso presente nella videoart.
Sei interessato a quella direzione di ricerca? Se sì, o se no, perché?
- Io sono curioso per natura. Mi interessa tutto ciò che può «solleticare» i miei sensi e la mia fantasia. Non ho mai fatto niente del genere perché (per ora) non ne sono capace.
- Disse Duchamp: "Da quando i generali non muoiono più a cavallo, non vedo perché i pittori dovrebbero morire davanti al cavalletto" Esprimersi oggi su tela e colori, lavorare con quei materiali, ha ancora un senso?
- Posso risponderti solo con una mia recente opera visiva, fatta con l'ausilio del computer, dal titolo: Duchamp Elisée . La si può vedere cliccando sul mio sito che hai ricordato in apertura…
- …e più precisamente alla pagina
http://www.paolo.dellabella.name/Poesia Visiva.htm
A Vienna, nel manicomio “Maria Gugging” c'è il famoso padiglione “Haus der Künstler” voluto dallo psichiatra Leo Navratil. I lavori di Schmidt, Korec, Garber, Walla ed altri dopo essere stati esposti alla Galerie Nächst St. Stephen, una delle più importanti gallerie austriache, e, alcuni, messi all'asta insieme a lavori di Picasso, sono adesso in 180 musei di tutto il mondo.
Tutta questa broda per chiedere, a te che di matti e di artisti (e anche di matti artisti e viceversa) ne sai tanto: Paolo, ma l'arte è una malattia o una terapia?
- Ironicamente direi che per chi non ha “successo” è una malattia. Viceversa è una terapia.
A parte gli scherzi, sono convinto che per quegli artisti (perché di artisti si tratta), espressione di un'arte che Dubuffet ha denominato « Art Brut » , sia stata davvero una terapia. A me, per esempio, dipingere fa passare il mal di testa, quando scrivo digerisco meglio e quando fotografo mi si normalizza la pressione…
- … ecco un modo per mandare a spasso i medici senza ingerire quella disgustosa mela al giorno!
Prima di lasciare i miei ospiti di questa taverna spaziale, li costringo crudelmente a fare una riflessione su Star Trek, non necessariamente elogiativa.che cosa rappresenta quel videomito nel tuo immaginario? Ammesso che qualcosa rappresenti, s'intende.
- Forse l'emozione più grande della mia vita
è stata una notte, c'era un'afa, un fermo
come prima del terremoto,
Dio entrò nella mia camera impalpabilmente
e mi disse a te solo a te
faccio sapere che non esisto
(Cesare Zavattini)
- Ah, finalmente ha confessato!. Mo' siamo quasi arrivati a Dellabèllya, pianeta di cellulolosa abitato da alieni che si cibano di parole rubate e sognano sempre lo stesso sogno: il sogno di un sorriso che travolge la gente.se devi scendere, ti conviene prenotare la fermata. Stoppiamo qui l'intervista, anche perché è finita la bottiglia di Chardonnay Doc "La Jara" dei Colli Piacentini di Torre Fornello . ti saluto com'è d'obbligo sull'Enterprise: lunga vita e prosperità !
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