L'ospite accanto a me è Afro Somenzari. Artista Patafisico.
Acrobata dell'immagine, giocoliere della parola, funambolico organizzatore di performances e manifestazioni, è nato a Viadana dove si mangia dell'ottimo pesce gatto disputandolo a voraci zanzarañe (=zanzare-piraña). Afro ha tenuto mostre personali in Italia: Milano, Padova, Piacenza, Reggio Emilia, Mantova; e all'estero: Parigi, Berlino, Potsdam, Winterthurt. Dal 1988 al 1995 è stato direttore della Galleria Civica Bedoli. Nel 1994 ha fondato l'Istituto Patafisico Vitellianense in collaborazione con Enrico Baj e Ugo Nespolo, ai quali si sono aggiunti nel tempo Edoardo Sanguineti, Roberto Sanesi, Guido Ceronetti, Mario Lodi, Alik Cavaliere, Umberto Bellintani, Otello Sarzi. Del suo lavoro hanno scritto in parecchi: da Vincenzo Accame a Gianfranco Baruchello, da Giorgio Celli, a Gillo Dorfles, solo per ricordarne alcuni.
Troverete più diffuse notizie biografiche, nonché un suo lunare terremoto in versi sulla Patafisica, cliccando a vostro rischio su: http://www.univr.it/slvr/patafisi/24.htm
A Casalmaggiore, di recente, l'Istituto Patafisico (squilibrandosi e librandosi sul pensiero somenzariano) con Giuseppe Romanetti, direttore del locale teatro Comunale, ed il sostegno del Comune, che si avvale di un dinamico Assessorato alla Cultura, nonché della Pro Loco e della Provincia di Cremona, ha organizzato Patafluens.
Tale parola si deve a Lorenza Amadasi che collabora creativamente all'Istituto Patafisico e non meritava l'aspra sorte - invece toccatale - d'essere compagna di Somenzari Afro, ma tant'è!
Patafluens: Festival di Poetiche, Musiche e Teatri Patafisici del mondo. Tra gli ospiti: da Antonio Attisani a Freak Antoni, da Enrico Baj a Vinicio Capossela, da Ermanno Cavazzoni a Guido Ceronetti, da Brunella Eruli ad Enrico Grezzi, da Piero Pelù a Franco Quadri, a Edoardo Sanguineti, a tanti tanti altri coinvolti in un progetto che ha visto lo scorrere del fiume usato come metafora dell'interlinguaggio. Happenings, azioni e rappresentazioni delle opere di Jarry - nell'anniversario della nascita: 8 settembre - insieme ad installazioni, mostre, conferenze, hanno fatto della città rivierasca il luogo dei luoghi della Patafisica che, Faustroll docet, è scienza delle soluzioni immaginarie, scrigno delle leggi che regolano le eccezioni.
L'inquietante Somenzari, reduce da un viaggio fluviale, per prudenza fatto in terraferma (sa nuotare negli abissi ma rischia d'affogare in superficie) è ora salito fin quassù.
- Benvenuto a bordo, Afro
- Ciao Armando, è bello qui, sembra di essere nei Piombi di Venezia
- Meriteresti di trovarti lì, ma sei su di un'astronave. Voglio farti assaggiare questo Nero d'Avola di Nadarìa qua il bicchiere
ecco fatto! Adesso ascoltami: il Capitano Picard è bravissimo, per lodarne la guida, a Roma direbbero "è un bel manico", però noi nello spazio stiamo, schizziamo "a manetta", prudenza vuole che tu trasmetta sulla Terra il tuo ritratto
- Se vuoi che ti dica la verità, non mi piace rilasciare borderò anche se sono utili
per quanto mi riguarda posso dirti che sono l'artista più famoso della mia vita.
- L'Istituto Patafisico Vitellianense. Che cosa è necessario fare per prendervi parte?
- E' obbligatorio:
1) Frisonare la vigliotta;
2) Liumere per normale;
3) Almire in pengineo.
E' severamente vietato:
1) Glifare con linvati;
2) Asburgersi sotto la mezza;
3) Groglire con i troiddi.
E' concesso:
1) Bizzasticare con la socomina;
2) Vielare le marmande;
3) Prusinarsi vicino al curnele.
- Chiarissimo. Patafluens ha avuto un notevole successo, forse perfino oltre le vostre speranze (i maligni dicono anche che ciò è avvenuto contro ogni pronostico), quale il suo futuro?
- Non abbiamo dei progetti definiti poiché siamo contrari alla precottura, infatti dopo il primo appuntamento che abbiamo organizzato nel 1998 a Pomponesco (vicino Mantova), è accaduto questo a Casalmaggiore dopo tre anni...non siamo un comitato di salute pubblica o la Biennale di Venezia, perciò diciamo che organizzeremo il prossimo appuntamento almeno entro la fine del secolo.
- Non fosse morto in un giorno del 1907, e scansando successive occasioni di decesso, Jarry avrebbe, in questo 2001, 128 anni. In che cosa ritieni che consista oggi la sua attualità?
- Jarry è stato un grande personaggio della cultura mondiale, giustamente non considerato dalla critica ufficiale, il che vuol dire che è un genio. E' stato il primo a considerare gli Impressionisti, ha scoperto la grandezza di Van Gogh quando tutti lo consideravano una nullità, ha scoperto Picasso, è stato il precursore di tutte le avanguardie artistiche del Novecento, dal Dada al Surrealismo, la sua fortuna è stata quella di andarsene molto giovane.
La sua attualità sta nella denuncia di tutte le forme di violenza e di potere, era un uomo libero, dalla fantasia senza confini, cosa della quale oggi ve n'è un gran bisogno.
- Brunella Eruli nel suo splendido "Dal Futurismo alla Patafisica" (Pacini Editore) scrive: "
per Jarry i giochi di parole non son giochi, e in questo senso si avvicina al mondo di Carroll e di Humpty Dumpty che vuole sapere chi è il padrone delle parole. I suoni e i segni giocano fra loro".
Ricordo che Jarry nacque a Laval, città il cui nome, guarda caso, è un palindromo.
Preambolo doverosamente artificioso (ma io se non cito la Eruli un giorno sì e l'altro pure mi sento male) per chiederti: che cosa ritieni connoti la pulsione al gioco dei giorni nostri?
- Mah!
Oggi tutti credono di giocare, in realtà non è così perché il gioco deve essere senza regole e deve divertire; siccome tutto è una regola e il divertimento non se lo permette nessuno perché è un lusso, esiste il problema della pulsione
- In quali delle aree estetiche trovi oggi i lavori più interessanti nella ricerca di nuove modalità espressive?
- Viviamo in un continuo ricupero e riflusso ma credo che questo sia positivo, dobbiamo copiare dall'esistente e trasformarlo, non sopporto chi dice che tutto è già stato fatto, mi piace invece pensare che sia come in natura: tutto si trasforma. Per dirne una, quando nacque la fotografia sembrava che la pittura fosse finita, invece guarda, perfino la critica d'arte ha prolificato, purtroppo!, dopo "Il Silenzio" di John Cage sembrava che la musica fosse finita invece guarda un po', hanno fatto successo anche i Lunapop!.
- Siete pochi ad essere poeti patafisici, ma le vostre pubblicazioni sono rare. In Italia, e non solo in Italia, gli editori arretrano pallidi di fronte ai libri di poesia. Ritieni che la pubblicazione su web possa rappresentare una soluzione del problema?
- In Italia anche i cani pubblicano poesia a proprie spese, siamo tra i più grandi produttori di poesia del mondo, ma i poeti sono sempre quei due o tre, loro hanno le parole dell'ombra, gli altri sono tutti al sole, e neanche sotto gli ombrelloni. Circa il Web, è magnifico, io lo uso tutte le mattine, è il mio dentifricio preferito.
- Ora capisco perché il tuo dentista è ricco sfondato. Ma se il web lo destini all'igiene orale, che cosa mi dici sul rapporto fra Arte e Scienza? Come credi si svilupperà quel rapporto?
- Arte e Scienza sono sempre andati al passo e a braccetto entrambe, scoprono il nuovo che infastidisce i benpensanti e gli intellettuali di massa. Duchamp in fondo è come Barnard.
- A tutti gli ospiti di questa taverna spaziale, prima di lasciarci, infliggo una riflessione su Star Trek
che cosa rappresenta quel videomito nel nostro immaginario?
- Confesso la lacuna. E per colmare la mia lacuna riferita a ST, ti dirò che nel mio immaginario cerco dove non trovo, infatti da bambino quando cercavo mia madre dicevo: "Ti trovavo e non c'eri".
- Ora siamo quasi arrivati a Somenzària, pianeta patafisico abitato da alieni che hanno per motto le parole di Jarry: "Andiamo più adagio, potremmo arrivare in orario"
se devi scendere, ti conviene prenotare la fermata. Stoppiamo qui l'intervista, anche perché è finita la bottiglia di Nero d'Avola di Nadarìa
prima di lasciarmi, dammi un messaggio patafisico da trasmettere sul pianeta Terra.
- Pace in terra agli uomini di buona voluttà.
- Trasmetterò! Ti saluto com'è d'obbligo sull'Enterprise: lunga vita e prosperità!
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