Questo mese Nadir ha invitato il musicista Andrea Martignoni.
Organizzatore di suoni e amante del passo-uno, dopo avere approfittato dell’Università per scrivere la mia tesi sul suono e la musica nel cinema di animazione, ho avuto la fortuna di starmene un anno a Montréal nella provincia francofona del Québec in Canada, e sentire i luoghi dove sono nate alcune fra le cose più interessanti che io abbia mai visto e ascoltato. Questa esperienza ha dato vita ad un progetto radiofonico, poi pubblicato in un CD, sulla città di Montréal, il suo paesaggio sonoro e le sue voci, concepito alla stregua di un film “immaginato senza immagini”. A chacun son Dépanneur fu realizzato a cavallo tra il 1997 e il 1998 e trasmesso da Radio Tre e Radio Canada nel 1998 e nel 1999. Da allora i suoni che ho organizzato sono stati quasi sempre in riferimento ad immagini in movimento, e da allora la mia passione da storico e teorico del suono nel cinema di animazione è diventata atto pratico.
Quando presi la seconda laurea (triennale) in scienze geografiche, scrissi la breve tesi finale sul paesaggio sonoro. Il paesaggio sonoro è formato dai suoni e dai rumori che arrivano alle orecchie di un essere umano. Al contrario degli occhi, l'udito rimane perennemente esposto al suono, tanto che per coprirne uno che può non piacere: il traffico, è necessario crearne uno più forte ma considerato più piacevole: ascoltare musica in formato mp3 in cuffia per strada. Elaborare questi suoni e concepirli all’interno di una struttura, oltre che un atto di creazione artistica, è anche un altro modo per non dover combattere, per citare un noto carciofo, “contro il logorio e il rumore della vita moderna” e aprire così una banca dati sonora infinita fatta di voci, rumori anche banali, musiche commerciali, spot televisivi, frastuoni, musiche immensamente complesse, che sono lì, esistono a prescindere, in attesa di essere sentite, registrate e rielaborate.
Riferirsi al mondo delle immagini in movimento del cinema e a quel terreno di quasi assoluta libertà espressiva che è il Cinema d’Animazione (con la C e la A maiuscole) e organizzare i suoni per un film, è una esperienza emozionante ed entusiasmante, soprattutto quando si può scegliere su cosa e con chi lavorare.
Il cortometraggio di Blu, Muto,nasce prima di tutto come montaggio di straordinarie immagini, realizzate a passo uno, dipingendo su muri pubblici. L’idea che ho avuto per realizzarne la colonna sonora, era di aiutare la visione di immagini apparentemente assurde (un disegno che si anima su una parete sconvolge l’animo di uno spettatore più di quanto non faccia un disegno su carta animato) elaborando una struttura simile a quella del così detto mickey-mousingdi Carl Stalling e Scott Bradley, allo scopo di assecondare se non rafforzare il surrealismo delle immagini. Non avendo un’orchestra sinfonica a disposizione, mi sono dovuto accontentare di scegliere nel mondo di suoni del mio personale paesaggio sonoro.
Buona visione e buon ascolto.
“Muto”
Animation and Editing by Blu
Music by Andrea Martignoni
Durata: 7’26”
www.blublu.org/sito/video/muto.htm
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