Questo mese Nadir ha invitato l’artista multimediale Inkyung Hwang.
Sono nata a Seoul, Corea del Sud e vivo e lavoro a Milano.
Dopo le prime due lauree in Letteratura italiana a Seoul e a Firenze, mi sono iscritta all’Accademia di Brera nel 1998, diplomata nel 2004 in Scultura (tesi in storia dell’arte: Il lungo treno di John Cage), mi sono specializzata nel 2007 in Arte per le Nuove Tecnologie (Video e Installazioni) con la tesi PulpTime Snow.
Di recente, “Il lungo treno di John Cage” è stato pubblicato – con una prefazione di Tommaso Trini e uno scritto di Riccardo Notte – dall’Editrice ‘O barra O’.
Lavoro su video, installazioni, performances, fotografie e sculture esponendo in vari Musei, Fondazioni e Gallerie d’arte in Italia, Spagna e Svizzera con diversi riconoscimenti di premi e di critica.
Lavoro anche nel gruppo “Hidecity”, laboratorio collettivo di analisi urbana.
Sito in costruzione: www.hidecity.org
Fluxus, Arte concettuale e Arte minimale, le tre correnti d’arte nate negli anni sessanta, mi hanno indirizzata nella formazione artistica e, in particolar modo, mi hanno influenzata i pensieri di Marcel Duchamp e di John Cage.
I temi principali d’indagine nei miei lavori sono: tempo, spazi interni e spazi urbani, sospensione, leggerezza, con attenzione verso il suono ambientale, il rumore e il silenzio.
Inkyung Hwang: “Arrivi”
|