Irene Amore, critico d'arte
Irene Amore, curatrice indipendente e scrittrice, vive e lavora a Londra.
Si è laureata in Lettere Moderne, con una tesi su Antonio Pizzuto, all'Università La Sapienza di Roma e ha studiato al Goldsmiths College di Londra. Collabora a riviste e portali d'arte contemporanea, in particolare per BTA (Bollettino Telematico dell'Arte), Exibart e Undo.net.
Tra i suoi scritti più recenti: "Leftover pubblication", Goldsmiths College, Londra (2002).
"Inside" con Antonio Tamilia (2003), "What is Drawing?", Black Dog Pubblishing, London New York (2003).
Ha curato progetti espositivi a Londra e Roma: "Room for Tought" in collaborazione con Roberto Annecchini, Gasworks Gallery (2001); "The Black Room", Mafuji Gallery, (Londra 2002); "Introduction: Edwina Ashton & Christiana Protto", Coleman Project Space, Londra (2003); "The Translator's Note", Café Gallery Project, (Londra 2003); "Gaia Alessi - Richard Bradbury", Change-Studio d'arte contemporanea, Roma (2002-2003).
Nel 1998 ha partecipato al progetto educativo "The Merchant of Venice", in collaborazione con la Tate Gallery ed il Globe Theatre di Londra.
Obiettivo della mia ricerca è il dialogo (dalla condivisione di idee all'aspro disaccordo), motivi ricorrenti della mia indagine sono la traduzione, intesa anche come metafora del comunicare contemporaneo, e la percezione dello spazio, soprattutto in specifici contesti urbani.
Su questa traiettoria vanno intesi due progetti realizzati nel 2003-2004.
Il primo, intitolato The Translator's Notes (Note del Traduttore), prendeva spunto da una citazione da José Ortega y Gasset sui linguaggi tradotti e si articolava in una mostra (Maria Chevska, José Dávila, Bethan Huws, Shigeaki Iwai, Johannes Maier, Harold Offeh, Susan Pui San Lok, Aaron Williamson) ed una serie di letture e workshops entrambe tese ad elaborare il concetto vasto ed instabile di traduzione.
Il progetto è stato realizzato a Londra presso lo spazio pubblico Cafe Gallery Projects, in collaborazione con la Foyle Foundation, London Arts, il Goethe Institute, la Japan Foundation e l'ambasciata del Messico a Londra.
Il secondo progetto - maggio 2004 - dal titolo From Nowhere to Somewhere Without Return: Dei Luoghi Assenti e Presenti con Biglietto di Sola Andata, agito a Roma negli spazi di Change + Partner Contemporary Art diretti da Roberto Annecchini (Via di S. Chiara 57), è stato condotto in collaborazione con il British Council, IASPIS e Alitalia.
Undici artisti di area europea (Gaia Alessi & Richard Bradbury, Jesse Ash, Bernd Behr, Melanie Counsell, Graham Gussin, Gail Pickering, Artemis Potamianou, Magnus Thierfelder, Mürüvvet Türkyilmaz e Italo Zuffi), variamente interessati all'indagine sulla percezione dello e nello spazio, sono stati invitati a proporre una loro interpretazione dell'idea di "luogo vuoto e sconosciuto". Concludendo, ho voluto fornire agli artisti ed al pubblico un punto di partenza per un percorso "senza ritorno", ma anche e soprattutto un'occasione per mettere a fuoco le varie tappe dell'occupare e conoscere un luogo estraneo.
Irene Amore
Gaia Alessi (Roma 1970)
& Richard Bradbury (Manchester, 1976)
Lapsus
Rielaborazione cartolina Roma anni '60
2004
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Bernard Behr
Amburgo 1976 Hive (Alveare)
Immagine da video
2003 |
Melanie Counsell
Pontypridd - Galles 1964 Cucchiaino di 5 millimetri
2004 |
Muruvvet Turkyilmaz
Izmir 1968, lavora a Istanbul
Fence (Recinto)
Aghi confitti nella parete
2003 |
Italo Zuffi
Imola 1969, lavora a Milano
Finestra in A4
2003 |
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