Nadir questo mese ha invitato l’architetto Carlo Prati.
Sono nato a Roma, nel cuore di Trastevere nel giorno di Natale del 1971. Artisticamente mi ritengo in parte figlio del 1977, un anno nel quale si comincia a formare il mio immaginario visivo attraverso il cinema di fantascienza e di genere ("Star Wars" di Lucas, "Incontri ravvicinati del 3° tipo" di Spielberg) e il fumetto (Il gruppo di artisti e creativi che si raccolgono intorno alla rivista "Cannibale" a Bologna, in primis Andrea Pazienza). L' amore profondo per la scrittura e la lettura scaturisce invece più tardivo, ma resta determinante per una presa di consapevolezza complessiva rispetto all'esistenza (Dostoevskij, Pavese, Sebald ma anche Genna, Evangelisti, Wu Ming). Frequento il liceo Artistico e dopo la laurea in Architettura inizio a occuparmi di pratica progettuale con Cecilia Anselmi con cui fondo il c.a.c.p. studio. Pubblico diversi libri, insegno, vinco concorsi e divento Dottore di Ricerca in Progettazione Architettonica. Dal 2003 inizio a interessarmi di web curando e aggiornando il sito www.carloprati.com che si dice sia stato il primo blog di architettura in Italia (oggi Alienlog su piattaforma wp). Tutto questo sembra avvenire nel luogo e nel momento storico sbagliato. Cercando una risposta positiva a questa condizione operante, e preparandomi a tempi migliori, al momento scelgo di investire nelle mie doti di artista e creativo per raccontare la realtà umana e urbana che mi circonda giocando a immaginarne il prossimo futuro.
Il Collage digitale come tecnica onirica fatta di innesti e compresenze, di ritorni e di latenze. La scrittura come ideale prosecuzione e compendio del lavoro visivo. La città come autografia, allo stesso tempo esperienza collettiva e individuale, effimera ed immanente. La città come scena, come teatro, in cui collidono eventi e nuove possibili configurazioni di elementi consolidati. Metto in atto delle distopie, dei paradossi delle contraddizioni. Architetture del contemporaneo che si innestano nella città storica; orientalizzazione della metropoli; global warming e riciclo degli scarti dell'iperconsumo. Roma quale paradigma. Roma ambigua ed ambivalente, dunque simbolo “rotondo” di un processo universale sincronicamente antropico ed entropico.
«Una Roma che si veste da megalopoli asiatica, la Roma a macchia di leopardo delle immense periferie e del nuovo fronte della città, la Roma dei migranti e dell’emergenza abitativa, della lottizzazione selvaggia, degli scandali dei Mondiali di Nuoto. La Roma Capitale dell’amministrazione Alemanno. Una Roma piena di astronavi, quella di ‘Alienlog’, ma non per questo meno reale. 'Alien Urbs' sceglie il linguaggio della fantascienza per raccontare e provocare questa città. La città che ha visto tutto e che nulla riesce a scuotere. Ma che in verità, al di là di questa indifferenza di facciata, ci appare ogni giorno più sofferente, rabbiosa e inospitale»
Giorgio de Finis
Carlo Prati
HeartArchitecture
Collage digitale
2014
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Carlo Prati
Ostia, le dune di Capocotta
Collage digitale
2010
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Carlo Prati
Roma. Gath della Trimurti dei Monti
Collage digitale
2008
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Carlo Prati
The Big Beauty
Collage digitale
2014
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Altri lavori su http://alienlog.wordpress.com/
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