Questo mese Nadir ha invitato l’artista Franca Rovigatti.
Seconda media, tema in classe: cosa vuoi fare da grande, io scrivo che solo scrivendo e disegnando mi sento bene. Allora da grande voglio scrivere e disegnare. Non è cambiato molto: il mio “fare artistico” nasce da questo bisogno di sentirmi bene, che vuol dire stare fuori dalle costrizioni e dai paradigmi, essere nei limiti del possibile, libera, affrancata, Franca. Dopo, con lo scrivere succede che i pensieri mi pensano fino in fondo, e allora arrivano le parole giuste (bene dette); con l’arte visiva succede che neanche (ah!) penso, che le cose nascono dalle mani e dal caso, miracolose. Oggetti trovati, parole trovate. Serendipity, caso e necessità insieme. Nessun merito, tranne quello di accogliere.
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Il romanzo Parola di capitano è pubblicato a puntate sul sito web di “monteverdelegge”, Associazione culturale fondata a Roma nel 2008 da Maria Teresa Carbone, Silvia Nono, Maria Cristina Reggio.
Quasi due anni fa, in conseguenza alla massiccia caduta dei capelli per la chemioterapia, ho rasato la testa. Io che tutta la vita ho avuto capelli lunghi e biondi mi sono trovata improvvisamente “nuda”. Ho dovuto familiarizzare con una nuova immagine. Scoprendo subito che non si trattava solo di immagine, ma che c’era qualcosa di più sostanziale.
Ho riflettuto. La testa rasata è, almeno nella nostra cultura, una vergogna da nascondere: l’industria della parrucca resiste quasi solo per le donne in chemioterapia. Perché il cancro è ancora una malattia innominabile (“brutto male”, “malattia incurabile”), in quanto ancora strettamente connesso alla morte. Come fosse una vergogna indicibile, una colpa.
Ma più mi guardavo, più ci pensavo, più sentivo che questa rasatura aveva per me un significato profondo. Stavo approdando in una regione nuova, sconosciuta e cruciale. Molto diversa, nessun facile stereotipo di femminilità. E allora mi sono messa a percorrerla, questa regione, a esplorarla.
Ne è nato, tra altre produzioni, un video di cui qui il trailer.
A testa nuda
fotografia, Martina Cocco
trucco, Arianna Ambrosoli
montaggio video, Michele Cinque
musica video, Luigi Cinque
colore, durata: 5’ 24”
In versione integrale è stato presentato per la prima volta – 7 e 8 maggio 2015 – a Roma alla “Galleria Romalibera”. QUI una riflessione sul video di Letizia Paolozzi.
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