Questo mese Nadir ha invitato l’artista Leonardo Crudi
Classe 1988, scopro da autodidatta, a soli 13 anni, il mondo dei graffiti. La prima formazione, infatti, l’ho maturata nelle strade, mi ha insegnato a costruire immagini bidimensionali e gli abbinamenti cromatici. Nelle mie opere si possono scorgere echi di Suprematismo, Costruttivismo e Futurismo russo e il profumo degli ideali della Rivoluzione. A partire dal 2012 mi sono dedicato alla produzione delle prime opere su carta, ispirate, per gli elementi geometrici, al lettering dei graffiti, mentre, per la resa realistica, ai tagli del cinema neorealista italiano. Il forte interesse per il cinema, nello specifico quello di avanguardia, si riversa, a partire più o meno dal 2017, nel progetto cinematografico che ho chiamato cinepugno, con il quale ho voluto realizzare delle "copertine" per film di nicchia che non le avevano avute.
Il mio lavoro si può definire in bilico tra astrazione e figurazione dal momento che nelle mie opere vi sono sempre elementi geometrici astratti accanto a figure umane. Il mezzo artistico scelto è la penna a sfera, il cui tratto ricorda l’effetto sbiadito delle vecchie pellicole in bianco e nero, e gli smalti, coniugando il tratto grafico verticale con campiture geometriche dal tratto uniforme. Affascinato dalla corrente artistica della Scuola Romana approfondisco la lezione di Renato Mambor, perfezionando la bidimensionalità e accostamenti cromatici tra le figure umane e quelle geometriche. Molto importante nella mia formazione è stato il cinema di avanguardia, dal quale prendo spunto per la sovrapposizione di volti che spesso si trova nei miei lavori.
Chiara Colli per zero.eu
"Nel 2021, il suo lavoro può essere considerato “avanguardia” per una questione etica ancor prima che estetica. Di attitudine prima che di talento. Fuori dall’accademia e da ogni tipo di intellettualismo, nella pittura di Leonardo Crudi concetti come coerenza e rispetto, studio del contesto, responsabilità sociale dell’artista si liberano da sovrastrutture astratte e boriose per farsi azione concreta, per innescare una reazione, per interagire e trasformare la realtà".
Francesco Paolo Del Re per Espoarte:
“Crudi interviene sul presente aprendo lo spazio per un recupero (politico, ideologico ed estetico) di un’esperienza culturale dirompente e tuttora illuminante, anche se schiacciata dalla Storia. Dagli anni della strada e dal mondo dei graffiti deriva la sua sicura gestione dello spazio pittorico, l’equilibrio sapiente dei vuoti e dei pieni”.
Giovanni Argan per Contemporary Cluster:
“I suoi manifesti affissi in strada fungono da cinepugni che colpiscono con colori accesi e ardite composizioni geometriche i passanti con lo scopo di spingerli a guardare i film rappresentati. Con i suoi poster egli porta avanti una “propaganda artistica” volta a suscitare la riscoperta di opere, personaggi e storie rimasti ai margini della grande narrazione culturale ufficiale".
Per immagini del mio lavoro: CLIC!
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