Questo mese Nadir ha invitato la video artista e performer Francesca Fini (in foto).
Io sono un’artista profondamente interdisciplinare e da anni mi muovo in quel territorio di confine dove le arti visive si ibridano, generando una sintesi nuova proprio nel linguaggio performativo contemporaneo. Quando parlo di performance intendo quel linguaggio basato sull’azione non narrativa e non lineare di un corpo nell’unità di spazio e di tempo - e quel copro è generalmente il mio. I principi alla base della performance e live art sono essenziali nel mio lavoro e nella mia vita.
Infatti per me non c’è alcuna differenza tra arte e vita: verità ed espressione artistica, nel mio lavoro, sono sinonimi. Lo sono da sempre. Io mi sono allenata alla palestra della performance art, dove tutto quello che accade dal vivo è reale - hic et nunc - e dove nessuno recita un ruolo (Carmelo Bene diceva che lui non recitava, perché re-citare significa citare qualcun altro). Io sono una performer pura, e quando agisco lo faccio in mio nome; sono me stessa sempre, portatrice sana del mio corpo nell’unità cruciale di spazio e di tempo, e tutto quello che faccio segue il tracciato di un’intenzione che può essere contraddetta, tradita, ignorata e abbandonata ad ogni istante. Non ci sono copioni, scalette o effetti speciali, c’è solo la verità.
E il nucleo più puro di questa verità avviene nell’incontro quotidiano con me stessa. Ho pochissimi segreti oramai, si sono sgretolati nel corso degli anni, del lavoro, della fatica di un mestiere che non ti da tregua. Fa parte del gioco. Quando passi ore della tua giornata ad immaginare situazioni, scenari, reazioni, paesaggi emotivi, a scarnificare le cose umane fino all'osso, all'essenza ultima, quello che stai facendo in realtà è parlare con te stesso. Non c'è nessuna magia, è qualcosa di inevitabile ed estremamente naturale. Spesso mi sento totalmente scollata dal mondo perché mi rendo conto che la maggior parte della gente non si conosce affatto, e la cosa più assurda è che sembra non avere il minimo interesse a conoscersi, intrappolata in un ruolo stabilito da altri, dalle circostanze, spesso dal caso.
Recentemente mi interessa la creazione di film surrealisti e site-specific basati sulla performance. Sono lungometraggi di media o lunga durata che cercano di interpretare il tema prescelto attraverso un linguaggio molto ibrido e sperimentale che include videoperformance, videoart, animazione sperimentale, azioni simboliche partecipative, documentarismo e “situazionismo" sotto forma di video-guerriglia. Tutte queste opere iniziano sempre con una profonda ricerca preliminare sul tema - spesso una biografia, un luogo, un avvenimento storico - sui simboli, gli oggetti e i materiali significativi da utilizzare nelle azioni, le risorse umane da coinvolgere: attori, attori, locali professionisti. Nel mio processo creativo un ruolo molto importante lo svolge la tecnologia. La tecnologia applicata all'espressione umana è qualcosa che mi ha sempre affascinato. La possibilità di mettere un video in rete per diffondere le proprie idee, le proprie visioni, credo sia rivoluzionario come l'invenzione della ruota. Nello stesso tempo io inseguo l'Arte e non l'Artificio, e per Artificio intendo l'effetto speciale che ti fa alzare le sopracciglia per la sorpresa. Piuttosto preferisco farti contorcere lo stomaco parlandoti da un bicchiere di plastica con lo spago. Quindi il corpo nudo e crudo, custode da sempre delle espressioni, dei rituali viscerali e dei fluidi vitali. E su quel corpo costruire un'armatura, una maschera, una tuta spaziale sporca di sangue, piena di cavi scintillanti, display bollenti e casse acustiche che amplificano la sofferenza di quel corpo, la epifanizzano. Io sono da sempre una seguace di Donna Haraway e del suo “manifesto cyborg”: le mie opere sono profondamente influenzate da un’estetica fatta di utopie ipertecnologiche femministe e estetica dichiaratamente lo-tech.
Trailer del lungometraggio HIPPOPOETESS (53’, 2018) > https://vimeo.com/277210880
Sito web: www.francescafini.com
Sito web hippopoetess: https://hippopoetess.tumblr.com
Canale video su vimeo: https://vimeo.com/francescafini70
Un’intervista video: http://www.arte.rai.it/articoli/francesca-fini-racconta-la-sua-arte-performativa
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